Missioni Consolata - Giugno 2005

Quali relazioni tra ingiustizia, violenza e droga? NARCOTRAFFICO, UN (MAL)AFFARE MONDIALE Bogotà. Secondo alcuni la Colombia sconta una specie di pena del contrappasso: il paese dedicato alla memoria di Cristoforo Colombo è l' unico nelle Americhe ancora colpito da un grave conflitto interno, uno tra i più gravi al mondo. Come di re che la conquista dei colonizzatori cristiani ha trapiantato il peggio dell 'Occidente. Più di 500 anni dopo l'arrivo degli spagnoli, i colombiani primeggiano nella voglia e nella pratica di farsi giustizia eTa sè, un'attitudine di impunità verso la violenza che ha aiutato la Colombia a divenire la capitale del narcotraffico mondiale, un business basato sulJa produzione e la vendita di morte. Nel febbraio 2005 il vice-ministro britannico degli intcmi ha definito io una sola frase shock la complessità del mercato mondiale delle droghe. Parlando a un auditorio giovanile inglese ha dichiarato: <<Ogni snilf qui, fa un morto in Colombia». Una definizione chiara, priva degli ar-.dgogoli di politici e sociologi, e terribilmente vera. C'è infatti un'unica rete globale di morte e disperazione dietro all ' uso, il traffico e la produzione delle droghe. È un'antimateria dello ~viluppo, della pace, dellagiustizia. E il trionfo dell egoismo c della disumanizzazione, dell'isolamento di consumatori c produttori, della mancanza di partecipazione. n mercato globale delle droghe illecite - e il narcotraffico cbe ne è la holdi11g finanziaria - rappresenra il più colossale business criminale al mondo. n trafficodelle anni e quelIo dei prodorri falsi, competevano la coca porto ricchezza (un'enorme ricchezza) soltanto od un ristretto gruppo di criminali. Non ci guadagnano i piccoli coltivatori, non ci guadagno la Colombia. Eppure, nonostante i disastri dell'economia della coca, in pochi credono alle possibilità delle colture alternative. Che invece potrebbero funzionare... di Sandro Calvani (* ) da anni per raggiungere il primo posto, ma senza riuscirei. Dunque, come in una classica guerra di potere economico, il narcotraffico si è via via comprato partecipazioni crescenti negli altri business illegal i, convertendosi cosl nella principale holding finanziaria delle imprese cri · minali globali. L' 11 settembre 2001 tutto Hmondo ha visto in televisione il risultato di un'alleanza tra il denaro del narcotraffico afghano e il terrorismo di Al Qaeda. Per gli esperti non era una novità assoluta. La collaborazione tra narcotraffico, gruppi armati e crimine organizzato aveva già mostrato la sua efficacia e i suoi risultati in Thailandia negli anni '80, in Myanmar, in Bolivia, in Perù e in Colombia all'inizio degli anni '90. Il caso colombiano è il più recente ma anche il più studiato, forse perché è il più complesso. Sono infatti migliaia le tesi di laurea, i libri e le ricerche economico-sociali sul fenomeno più diffuso, più grave e più «resistente» di associazione tra violenza, produzione eli droga e poveJ1à della storia modema. Queste tre componenti sono esplosive, destabilizzanti , molto difficili da ana· lizzare e da govemare. Tamo che alcune università specializzate in gestione dei conflhti, hanno classificato quello colombiano tra i pochi conflitti «impossibilh>. I 117 FRONTI DELLE FARC La guerriglia colombiana (Fuei'Z/ls armados revolucionorias colombionas, FARC) è Ja più antica dell 'America Latina e l'unica rimasta al mondo a cercare di ottenere il potere centrale tramire la rivolut armara.La sua ideologia si basa ancora sui classici principi marxisti di rivolta armata conrro un governo. Ideologicamente, le Fare hanno un buon gioco se si considera che i governi colombianihanno fatto poco per ridurre la povertà delle rascc econoMC l giugno 2005 paglno 47 - - - - - - ------- ---

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