Missioni Consolata - Giugno 2005

Fiori che sbocciano... sulle ferite della guerra balcanica. mosthea chiamata... Bin Laden? E Camp Goldsmith, l'altra base che stanno costruendo, è forse anch'essa per salvaguardare i diritti, democrazia, libertà? È evidente a tutti che sono in gioco questioni strategìche, corridoi energetici, risorse, «investimenti», privatizzazioni selvagge e illegali, pezzi di industrie e miniere locali. Altro che genocidi, fosse comuni, diritti, democrazia, libertà. Come ha scritto F. Battistini sul Corriere della Sera il28-11-04: «Cinque ahni dopo, sono ancora introvabili le fosse comuni denunciate all'epoca. Dal '99 a oggi, Wnione Europea ha già speso 2 miliardi e 877 milioni di euro, il più grande investimento mai fatto all'estero, senza contare il costo dei 18 mila soldati della missione Kfor-Nato1 senza alcun risultato>). Queste non sono analisi, supposizioni ointerpretazioni, ma realtà fatta anche di cifre, dati, atti e fatti documentati e scolpiti nella storia. Per quei popoli, però, tale storia ha un prezzo di miseria, devastazione umana e sociale, umiliazioni e vessazioni che si protrarranno per generazioni, con una eredità di odio e violenze che non potranno essere placate con buoni propositi, scuse formali o intendimenti compassionevoli. Occorrerà che la «storia» renda giustizia per il popolo serbo e jugoslavo: anche se questo richiederà altri prezzi da pagare. sorro IL «PUGNO DI DIO» Stando così le cose, non so se esiste un awenire per i serbi e le altre tninoranze perseguitate nel Kosovo. Eprobabile che quelle decine di migliaia di bambini, donne, giovani che vivono ancora nelle poche enclavi rimaste, dovranno, nella stragrande maggioranza, lasciare le loro case, la terra e la stessa vita. Molti hanno dichiarato che resteranno per resistere e morire, perché è giusto così secondo loro. Rimane una sola alternativa: restare per morire nella propria terra, o abbandonare tutto e L'ex comandante cle/I'Uck Ramush Haradina;. Douier MC l giugno 2005 pagina 42 vivere da profughi. Atogliere ogni illusione si era aggiunta la nomina a primo ministro del governo di Pristina di Ramush Haradinaj, ex comandante dell'Uck, per il quale il Tribunale internazionale dell'Aja aveva pronto un mandato per crimini di guerra contro la popolazione serba. (L'8 marzo scorso il premier si è dimesso da primo ministro; attualmente è detenuto nelle carceri delTribunale penale intetnazionale dell'Aja, ndr). Eun paradosso: il politico che doveva garantire la sicurezza e la vita dei serbi nel Kosovo è tra le figure di spicco dei crimini e della pulizia etnica perpetrati in quelle terre. Egli era comandante dell'unità denominata Cipat, operante nella zona di Decani: sotto il suo comando gli squadroni della morte hanno compiuto centinaia di crimini efferati. Per l'esattezza, Haradinaj è accusato ufficialmente di aver assassinato direttamente 67 serbi e di averne ordinato l'uccisione dì altri 267. 'Fra i kosovari è noto anche come «pugno di dio» sia per le capacità pugilistiche che per le sue pratiche mtimidatorie di spogliare e pestare a sangue serbi e nemici, attaccarli a dei pali e trascinarli per te strade soprattutto di Pristina. Nel 2000 ha avuto un conflitto a fuoco con le truppe russe della Kfor, che gli impedirono di assaltare e bruciare le case di un enclave serbo. Dimessa poi l'uniforme, si presentava con cravatte e vestiti firmati dai migliori stilisti occidentali. Capo dell'Alleanza per il Futuro del Kosovo, da lui fondata nel '99, alle elezioni di ottobre 2004 ha preso l'8% dei voti, ma è divenuto primo ministro coalizzandosi con la lega democratica del Kosovo, partito di I. Rugova, beniamino di politici e mass media occidentali, paladino della non violenza e dei diritti umani. Una bella alleanza: un presunto gandhiano con un criminale assassino accertato, arrivato al potere, tra l'altro, dopo una faida sanguinosa tra i due partiti, con la morte di oltre 70 albanesi appartenenti ai due clan. Poi, grazie probabitmentè all'interesse reciproco della spartizione del potere e suoi derivati, è scoppiata la pace e l'unità. D'altronde l'anno scorso (31-704), in un'intervista al giornale tedesco Der Spiegel, l'ex premier kosovaro albanese ed ex compare di Rugova, B. Bukoshi, ha denunciato che il governo kosovaro si basa su strutture e pratiche mafiose ed è totalmente inquinato dalla criminalità. E ha portato una sfilza di dati: ministri che assumono 200 persone della propria famiglia in uffici pubblici; bandi e concorsi senza esami, ma con liste già precostituite di coloro che saranno assunti; riciclaggio di denaro sporco attraverso privatizzazioni ed espropriazioni di beni statali e privati serbi... Questo è il Kosovo oggi, secondo i dati internazionali. •

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=