, della propria situazione, legata ad eventi e dinamiche internazionali da cui dipendono il presente e, soprattutto, il loro futuro. I «GUARDIANI DEL PONtE» La città di Mitrovica è in una situazione molto particolare e diversa, per molti aspetti, dal resto del Kosovo. Prima di tutto, qui si stanno concentrando migliaia diserbi molto determinati, che non vogliono abbandonare la propria terr.a e vivere da profughi lontani. Anche numericamente rappresentano una realtà non facile da addomesticare. In secondo luogo, la città ha alle ~palle una zona ancora controllabile e sicura, che la unisce alla Serbia. Inoltre, la popolazione è molto unita e determiRESISTERE! ' E capitato o Gorozdevoc, nel dicembre 2004.1 moestr1 dello scuola fecero uno SCiopero di protesto per lo situazione di oompleto degrado soolaslìooedello situazione di vito degli scolari, oltre a rivendlcazlonl economiche e diritti clvìll. Tutto lo popolazione dell'enclave appoggiò questo lotto, mantenendo occupato tuffi l giorni li piazzale davantiallo Kfor eQII'Unmlk (il governo amministrativo Onu) fino altermine dello sciopero. Per risposto, Ktore I.Xlmiltdeclserodì cambiare 11 direlt()(& dello scuola e insediome uno «nuovo• e più codolto»allo nuovo sìluozione. Molo oomunitò si è stretto con proteste e diChiarazioni ferme, contro Il cambiamento eodifeso del ruolo e dell'operato del direttoreotluale, cosh'ingendo al rinvio (per ora}della sosti10zione. S Ingoiare è pure un'altro storia dì resistenza, sempre oGorazdevoc.All'intemo dell'enclave è stato eretto I.K'I monumento alle viffime dello Noto, unico nei Balcani dopo quello di Belgrodo. Ma poiché lo scr'dlo solto le foto riporto le parole «Viffime dello Noto•, lo Ktor intimò di cancellare lo frase, perché ritenuto scon· venlenfe edi danno «<II'Immoglne~t dei llberator1, attnrnenti l'avrebbe demolito.Anche In questo coso lo fermo determinazione dello gente, che per giorni ho presidiato lo piozzetto dove è situato Il monumento minacciando disordinise fosse stoto toocoto, ho Impedito (per oro) che questoavveniSSe. Insieme alle foto delle vtllime dei bombordomenti, Il monumento porta anche quelle di dUe ragazzi assassinali dai cecchini deU'l.Jck nell'estate 2003. Nello s1esso ciroostonzo furono oolpifi altri 4 ragazzi, che sono rlmostllnvolidi (foto a pag. 46). nata a resistere fino in fondo ai futuri assalti che verranno. Secondo l'Osce (Organizzazione sulla sicurezz-a e la cooperazione in Europa) e l'Unmik, la popolazione riconosce e ha nei «.Guardiani del Ponte» una valida e radicata forza di autodifesa. Si tratta di un'associazione di volontariato civile costituita dopo i bombardamenti Nato del1999, per proteggere la comunità della parte nord di Mitrovica e impedire le incursioni degli estremisti albanesi attraverso il ponte sul fiume Ibar che unisce le due parti della città. Più volte la Kfor ha cercato di smantellare questa associazione. Ma, nonostante le indagini e i tentativi di criminalizzarla, essa è circondata dalla totale solidarietà della popolazione, che la rende impenetrabile alle infiltrazioni di investigatori che vogliono scoprirne le strutture interne e il funzionamento. Alcuni suoi esponenti ufficiali, che si definiscono membri delr«Associazione dei cittadini di San Oimitrije», hanno dichiarato che l'obiettivo è la protezione dagli attacchi degli estremisti albanesi contro la popolazione civile e l'assistenza umanitaria per i più poveri. Stime ufficiose dell'Osce e dell'Unmik, ritengono che i militanti a tempo pieno siano 400-500, con una capacità di mobilitazione rapida di 4-5000 persone. Nell'incontro avuto con un esponente dei Guardiani del Ponte, è emersa con lucidità la lettura della situazione e delle prospettive futuJ soldati francesi della Kfor hanno impedito agli cJbanesi di invadere la parte nord di Mitrovica. re, insieme alta determinazione, per nulla emotiva, di lottare per la propria sopravvivenza come popolo. La loro coscienza politica (non in senso di partiti) e di identità nazionale indica in Mitrovica quella che sarà l'ultima trincea della resistenza del popoto serbo kosovaro, per impedire l'annientamento nel Kosovo pulito etnicamente. La loro forza di mobilitazione ha portato al ponte migliaia di persone, notte e giorno, per protestare contro l'arroganza verso la popolazione civile da parte delle truppe Kfor, prima quelle americane, poi quelle tedesche. Dopo giorni di assedio, pel' non aggravare ulteriormente una situazione già ad altissima tensione, l'Unmik le ha sostituite con un contingente francese. Altrettanto fondamentale è stata la mobilitazione dei «Guardiani» durante le violenze del marzo 2004, impedendo alle orde degli estremisti albanesi di assaltare la zona nord, in una vera e propria battaglia campale durata tre giorni lungo il fiume lbar e attorno alla città. RISCHIO EFFETTO DOMINO L'indipendenza entro la metà del 2006 è ormai una scadenza «ufficiosa», neanche più nascosta. Se ne discute in istituzioni locali e internazionali e tra la gente. A luglio dello scorso anno, lo pseudo-parlamento di Pristina ha votato alcuni emendamenti alla costituzione federale della provincia, tra cui il diritto a indire un referendum per l'indipendenza. Il problema per tutti è come farla passare e accettare senza combattiOouler MC l giugno 2005 paglna 39
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