Missioni Consolata - Giugno 2005

DOMANDE {IN ATTESA DI RISPOSTE) S fido chi.unq~,.~e a dimostrare, dati e documentazioni alla mano, che uno solo dei diritti negati ,oggi ai serbi e alle minoranze non albanesi del Kosovo, fosse negato prima del marzo 1999 alle varie minoranze che vivevano lì da secoli, Erano 14 quelle riconosciute prima. Oggi·quante sono? Inoltre, non va dimenticato che anche alcune decine di migliaia di kosovari albanesi sono dowti scappare in 5erbia per non essere uccisi,.pérché considerati jugoslavisti. Ha detto Dragan, un ex lavoratore della Zastava di Pec: «La democrazia dell 'Occidente, è una parola vuota, falsa, un linguaggio che non riusciamo ?l capire. La democraZia l'avevamo prima, perché ognuno aveva il proprio lavoro, la propria terra, le pre>prie tradizioni e feste, la pr<~pria religione e le proprie ehiese, diritti e doveri sanciti ~ tutti. Oggi c'è selo distruzione, odio, violenza, terrore, criminalità. Ecco cosa lia portato qui la dèmocrazia occidentale». Dov'era il genocidio? Dove sono le fosse comuni, i massacri, gli stupri di massa, le persecuzioni, i diritti negati? Domande a cui, oggi, risponde solo il silenzio da parte di tutti coloro che si sentirono arruolati neUa lottadel bene contro tl male. Dove naturalmente il bene era la Nato, le bombe umanitarie, politici e mass media occidentali, persino grandi parti del movimento pacifista, che pur con qualche distinguo ritennero 'IJ1eces$8rio>fermare •demoni», violentatori, assassini. .. owiamente rigorosamente serbi. Oggi che la sbornia collettiva mass~.rnediatica è dimostrata, è sotto gli occhi di chiunque vuole capire, vuole pensare con la propria testa... dove sono quelle anime candide della politica è delladisinformazione, che scrivevano e declamavano ir) televisione la loro Indignazione contro le ingiustizie e la violenza? Dove sono e cosa dicono o scrivono dei seguenti dati ben documentati: oltre 300 mila profughi di tutte le etnie, ma nella stragrande maggioranza serbi, scacciati dalla propria terra; più di 3 mila desapare· cidos assassinati o rapiti, dal marzo '99 a oggi, e ormai dati per uccisi dalle stesse-forze internazionali; centinaia di migliaiadi case sono stat~ bruciate .e distrutte; 148 monasteri e luoghi di culto ortoçiosso vere e proprie culle non solo della storiadel popolo serbo, ma dell'mtera umanità, sono stati attaccati o di.strutti dalle forze terroristiche deli'Uck, Ugrande alleato dell 'Occidente. Cosa scrìvono e dicono di un popolo, quello serbo, obbligatoa scappare dalle proprie casee dalla propria terra, per non morire; costretto a sopravvivere in un regime quotidiano di terrore e di apartheid, in campi di concentramento a cielo aperto, circondati e assediati? L'unica loro colpa è l'appartenenza etnica. ~ueUa regione che dicevano «liberata~ è, ~gi, indicata da tutti gli esperti investigatM intemazienali come il crocevia e lo snodo di tuili i traffici illegali, dalla droga alle armi , dalla prostituzione al traffico di organi. C on .qu~sto dossie: mi faccio «Voce», c?me mi è stato nchiesto, d1 un popolo senza ptù voce, né giomali, né teievisioni, umiliato, vessato, violentato anche moralmente dalle falsità e menzogne della ((di• sinformazione strategica» (annunciata e rivendicata come arma di guerra dallo stesso P.entagono). Vorrei lançiare un appello-invito a giornalisti, operatori del mass media, esponenti istituzionali o politici, onesti e liberi professionalmente, che ptengono ancora un dovere fare un'infonnazione corretta, indipendente, for.se anche .scomeda, sul campo. Intendo dare una disponibilità completa, organi-zzativa e logisticaa chi voglia incontrare, intervistare, conoscere, domandare e informarsi, senza limiti o preclusioni di alcun tipo, per cercare attraverso documentazioni e testimonianze dirette la realtà storica dei fatti. Faremo pervenire questo appello personalmente a un elenco di personalità del campo tnediatiç® e informativo e attenderemo anche solo un riscontro e lo renc:feFemo pubblico. ENRICO V IGNA Dossier MC l giugno 2005 pagino37

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=