dal nome, Na~a, ricorda i contatti con la cultura mdiana. I rilievi sulle par:_eti di arenaria sono nitidi, molto belli. Si nata la coppia dì sovrani che incontra Apedemak, rappresentato con più braccia con altre divinità: Iside, Amon e alcuni prigionieri dai lineamenti mediterranei e africani . Davanti al tempio, un a curiosa costruzione, sempre in arenaria lavorata in capitelli e archi, denuncia le influenze greco romane, mentre un tempio dedicato ad Amon si trova su una coUina, preceduto da una serie di arieti: sepolti da secoli nella sabbia, sono stati recuperati dagli archeologi tedeschi. La sera, il vento cala e ci sistemiamo nelle tende, sorto il cielo stellaco. La matrina è radiosa, il cielo finalmente limpido. Sono davant i a ooi le colline dove svettano le pinimieli di Meroe, la capitale del regno di Kush, famosa nel mondo commerciale greco e romano dal 500 a. c. al 350 d . c. I sovrani , aUora, venivano sepolti con ricchi tesori . Ci avviciniamo a piedi e notiamo i danni fatti nel183~ dall'italiano Ferlini, un avventuriero che utilizzò manovalanza locale per cerca~e i gioielli delle re~e, ora conservau a Monaco e Berlino. La sera, il cuoco prepara le melanzane fritte, buonissime. Gli auti - sti riposano; solo Atif, l'egiziano, è intento a fumare ilnarghilé; originario di Luxor, è arrivato bambino con la famiglia e non ba alcuna intenzione di ritornare in Egitto. «Questo è un paese molto ricco, nel futuro ci sarà grande sviluppo e io voglio approfittarne>>. Poco p ratico del deseno, Atif ci creerà problemi con la sua vettura, una Toyota malandata che dovremo lasciare nel deserto, a 50 chilometri daUa nostra meta. TRACCE CRISTIANE Lasciamo il Nilo e ci inoltriamo nel deserto del Bayuda, seguendo una pista che ci riporterà sulle sue rive, presso la cittadina di Merowe. Rarissime sono le abitazioni e i segni di vita,limitati nei dintorni dei pozzi. Qui, assistiamo a scene bibliche. I greggi devono verùre dissetati e l'asino è l'aiuto principaleper tirare su l'acqua negli otri di pelle; per il trasporto ci sono anche i dromedari, che, in Sudan, sono snelli ed eleganti, color miele. Tra insabbiamenti e rotture di balestre, quando raggiungiamo le sponde del NUo è scesa la sera. La pista cliventa clifficile da percorrere, per via del limo accumulato durante le inondazioni. A Merowe ci aspettano le feluche e, durante la traversata, si tuce, emozionati. Nel cielo steUato sta sorgendo la luna. Karima è al centro di una zona ar· cheologica importante e d fermeremoper visitare i dintorni , le piramidi della necropoli di Nuri, della 253 dinastia, e le tombe di Kurru, con i sorprendenti affreschi in stile egizio. Saliremo aU' alba sul gebel Barkal, la montagna sacra, che domina l'abitato e da cui si ammira il Nilo con la fascia verde di coltivazioni. Verso ovest, il gruppo di piramidi più belle e misteriose della Nubia. Old Dongola fu capitale di un reLa dura vita nel deserto della Nubia.
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