Missioni Consolata - Giugno 2005

• l l S e siamo stati in grado di ri- ,/,/ n;tuovere l'apartheid pos- ' ' s1amo sconfiggere anche 1' Aids». Queste parole pronunciate daJ vescovo an~icano Desmond Tutu, premio nobel per la pace 1984, sono un messaggio di speranza cbe la clùesa cattolica sudafricana ha fatto suo per giustificare il proprio impegno nella lotta contro il male del secolo. Regina Mundt, nel famoso quartiere Cii Soweto, è la chiesa più grande della diocesi di J ohannesburg e, negli anni duri de1Ja segregazione razziaJe, è stata un imporrante centro dj resistenza contro l'apartheid. Ancora oggi, se vi capitasse di visitarla, potreste notare i segni della violenza perpetrata dalla polizia che, durante quel periodo e senza nessun rispetto delle cose o delle persone, entrava liberamente nel luogo sacro per arrestare coloro che in esso avevano cercato rifugio. In questa chiesa, domenica 30 gennaio 2005, si è tenuto un impor· tante evento, organizzato dalla Conferenza episcopaJe sudafricana stJ MC / giugno 2005 pagina 16 tema «Celebriamo le comunità di assistenza». L'incontro era stato indetto per pubblicizzare il programma contro i retrovirus (famigliadi virus di cui fanno parte l'Hiv, virus dell'Aids, vedi riquadro), che già da molti anni la chiesa cattolica ba individuato come la più severa sfida contemporanea che iJ paese deve af. frontare. Ma il cammino verso la vi t - toria è lungo e insidioso. Sull'invito della celebrazione era scritto: «La chjesa confronta lo stig· ma dell 'HiV>>. Stigma è ancora una parola chiave in Sudafrica. In una nazione in cui il 90% della popolazione si proclama cristiana (seppur appartenente a una delle 5mila confessioni diverse), lo «Stigma», cioè la discriminazione, è un segno evidente che il messaggio di Gesù non è penetrato nei nostri cuori e che come cristiani abbiamo fallito il nostro compito. Stigma è il contrario di vangelo, non è buona novella, ma cattiva notizia. Non è facile incontrare persone disposte a rivelare apertamente la loro sieroposidvità, quando le conseSowefo: sopra, inizio dello celebrazione per l'assistenza ai molati di Aids; o sinistro, chiesa dello parrocchia Regina Mundi. guenze da pagare possono essere la possibile perdita della casa e delJa famiglia, degli amici e del lavoro. Non tutti hanno il coraggio di NelsonMandela, che convocò una conferenza stampa per rivelare pubblicamente la morte di un figlio a causa dell'Aids. L a manifestazione si è anche caratterizzata per il suo aspetto multiculturaJe. U vescovo di J ohannesburg, moos. Buti Thagale, ha voluto che tutta la diocesi fosse coinvolta nell'organizza. zione dell'evento e ba anche insisti· to affinché questo potesse diventare un'occasione per mostrare il ventaglio di retroterra culturale della sua comunità. Tale ricchezza di colori e culture si poteva notare immediatamente una volta giunti a Soweto grazie a~ abiti tradizionali sfoggiati da zufu, sotho, ndebele, indiani egente di aJ .

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