C hi non ha mai semito parlare degli hammam, i bagni turchi dove passare qualche ora prendendosi cura del proprio corpo? Chi non si è mai tinto i capelli con la henna, un colorante naturale, o non ha mai acquistato prodotti dj bellezza eprofumi dallefragranze orientali? O cucinato usando spezie, o arredato la propria casa con qualche pezzo dj artigianato orientale? Chi non usa, qualche volta, durame le conversazioni con gJi amici, termini come ramadan, imam, h{iab, saLam, shari'a,jihad? In tempo di tensioni ediffidenze tra mondo islamico eOccidente, è bene ricordare i contributi della cultura araba dei secoli migliori al nostro sviluppo culturale escientifico, . per scongmrare un paventato «scontro di civiltà». Ebbene, questo e altro ancora, ormai parte integrante della nostra quoridianità, si chiama «Contaminazione o prestito culturale» e ci arriva dal mondo arabo-islamico. Proprio da quella realtà composi ta e vasta che, in questo periodo storico, a causa della manipolazione dei media e degli pseudo-esperti da salotto tv, incute paura a mol ti. Eppure, nonostante gli sforzi di tanti «seminatori di discordia» e di sfrontata ignoranza, questo mondo continua a incuriosirei. Nelle librerie domin~mo i saggi sull'islam e sui paesi arabi. mentre nelle scuole molti insegnanti e studenti richiedono corsi. di approfondimento sulla civiltà arabo-islamica. L'attenzione è forte e a vari livelli . Ma forse sono proprio gl i awenimenti internazionali degli ultimi anni (attacco alle Twin Towers, guerre in Afghanistan e lraq) ad accendere curiosità e interessi su tematiche che spaziano dalle tradizioni popolari a quelle letterarie e filosofiche. L'Europa non è nuova alle «mode islamiche». Molte delle nostre abi - tudini consolidate da generazioni (colori preferiti per abiti estivi o invernali , pratiche igieniche e bellezza come taglio corto dei capelli per l'uomo e depilazione per la donna), dei nostri cibi, delle discipline che studjamo (chimica, matematica, algebra, filosofia greca, medicina, botanica, agronomia, astronomia.. .), sono giunte a noi dal medioevo attraverso la colta e raffinata civiltà arabo-islarnica. «La contrapposiz:ione tra mondo islamico e Occidente - spiega Michele Vallaro, docente d i lingua e letteratura araba p resso l'Università Ji Torino· è storia recente. non anLica: il vero scontro era tra gli impe· r!, 0:on tra i popoli. E ?ggi, questi ulumt sono accomunati da un passato di prestiti culturali, linguistici, scientifici e di usanze. Le abitururu quotidiane dell 'Europa Jall'vm secolo in poi, per esempio, furono completamente rivoluzionate da un eclettico artista iracheno, rrasferitosi nella Spagna musulmana: Ziryab. Egli infatti introdusse l'uso della forchetta, l'ordine delle portate a tavola, creò mode nell'abbigliamento che si diffusero rapidamente d ivenendo patrimonio d i tanti paesi». r.: occupazione araba della Spagna, durata 8 secoli, ha lasciato una gran - de eredità scientifica e cultu.rale. Taluni storici considerano la Spagna islarnica come il più importante centro culturale del mo ndo di quei tempi. L'attività intellettuale è il tratto dominante dell 'élite andalusa: mus ica, poesia, giochi d i spirito, amore per le scienze, per i libri e la pratica religiosa, avevano molto spa· zio. Dai colti e raffinati arabi dell'An· dalusia medjevrue giungevano in Europa mode, innovazioni tecno.logiche e scientifiche, opere letterarie. Anche gli studj filosofici hanno benefìciato dell'apporto islamlco: i commentari in lingua araba di Averroè (Ibn Rushd) alle opere di Aristotele furono tradotti in latino e in ebraico ed esercitarono un grande influsso sul pensiero cristiano nel - l'Europa medievale. Le <<influenze arabe» nella Divina Commedia dj Dante Alighieri sono oggi ampiamente riconosciute. L'introduzione delle cifre arabe (notazione posizionale) e la risoluzione delle equazioni dj 3 ° grado, si devono ai viaggi che Leonardo fl. bonacci da Pisa, vissuto nel xn secoJo, fece nel mondo arabo. Agli arabi si devono anche inlportanti innovazioni in materia urbani - stica, come la creazione del sisten1a Avicenna. fognario, bagni pubblici, costruzione di vie di commùcaziooe; l'introduzione della <<n oria>> in agricohura permise una miglior irrigazione dei campi e la col tivazione di piante come l'albicocco, melanzana, carciofo, asparago, riso, canna da zucchero, fino ad aUora sconosciute. La stessa lingua araba, nel medioevo, era considerata lo strumen· to della comunicazione scientifica internazionale. Essa era sinonimo di raffinatezza ed erudizione, e veniva utilizzata sia dai musulmani che dai cristiani ed ebrei che vivevano in paesi sorto dominio islamico. Quanto aUe moschee erano luoghi frequentati non solo per pregare, ma MC l maggio 2005 pagina 6 1
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