predisposizionc musicale, non perdeva occasione per improwisarsi di - renore del coro. Era uno sp~rtacolo vedere la serietà con cui affromava l' impegno. Ora Il, appoggiato all'auto, mi guarda e mi fa capire di non preoccuparmi.ll coro è in buone mani. MORIRE A 10 ANNI... Domenica mattina, in uno sperdutissimo villaggio africano, del Ghana in particolare, ma potrebbe essere in mille e mille altri posti. Qui internet non è ancora arrivata. L'elettricità si ferma molto prima. Non ci sono strade. Solo un piccolo sentiero, arduo anche per i fuoristrada più attrezzati. che nella stagione delle piogge diventa impraticabile. Un acquitrino fangoso che isola ancor più la gente che vi abita. Poche, poverissime capanne formano questo villaggio che sembra dimenùcaro dal mondo. Solo un missionario si avventura periodicamente fino a qui. Viene a celebrare la messa, a portare un poco di conforto, a parlare di un D io buono e misericordioso. Viene a infondere speranza e a combattere la rassegnazione passiva. È una messa molto speciale. Non perché è celebrata all'aperto, frasche come tetto a proteggere dal solleone, ma per la straordinaria partecipazione.Bambin i c adtùti cbe arrivano da altri villaggi lontani chilometri e chilometri. U rito è un susseguirsi di preghiere e canti ritmari dalle percussioni. Tutti pregano convinti. Tutti cantano. Tutti accompagnano i canti, cbe sembra non debbano finire mai, con battiti cadenzati delle man i. Molti danzano. È come se la partecipazione si fosse materializzata io qualcosa che svolazza sulle nostre teste. Ancora più palpabile, poi, è il pathos che si respira quando padre Peppino, durante l'omelia, pronuncia piangendo queste parole: <<Dopo la messa daremo l'ultimo saluto a Kofi». Kofi, un bambino di 10 anni. È morto per un ipotizzato banale mal di pancia. Nessuno ha pensato che potesse trattarsi di qualcosa di più serio. Nessuno ha tempo di curarsi di un bambino che si lamenta per un mal di pancia. E quando i dolori si fanno più lancinanti e nessun rimeMC l moggio 2005 pagina SO d io conosciuto, sia esso somministrato o imposto come esorcismo a - gli spiriti del male, è in grado di alleviarli, la tragica condusione. Kof.ì è staro subito inumaro. Nessuno chiederà l'autopsia. Al missionario non resta che piantare una croce sulla piccola tomba appena fuori il villaggio e pregare con tutti coloro che, nella lunga processione, avevano portato la croce fino qui. Kofì aveva solo lO anni. Il mondo corre, si affanna alla ricerca di sempre nuove tecnologie, si spinge alla scoperta di nuovi mondi Ma in qualche parte di questo mondo, in qualche paese meno fortunato , ci sono ancora bambini che muoiono a 10 anni per un ipotizzato, banale mal di pancia. Tanti! Troppi ! Per quanto tempo ancora? All'IMPROWISO UNA SCUOLA Accompagno padrePeppino in visita a uno dei tanti villaggi della sua sterminata parrocchia, ai contini con il Togo. È sempre difficile arrivarci. Dopo un'ora ui... non strada, padre Peppino parcheggia il pick-up sotto un maestoso mango, nei pressi di un ruscello putrido, che si perde nella palude. Una canoa ci viene incontro. Con quella attraversiamo questo guado, scortati da ogni sorta di piccoli volatili (mosd1e, moscerini, zanzare...). Una canoa dalla precaria stabilità e che, con una ciotola, deve essere svuotata in continuazione dall'acqua che imbarca. Camminiamo nella savana per tre quarti d'ora, fino a raggiungere un altro acquitri no. Una seconda caSopra, padre Peppino in uno delle numerose comunità dello missione di Agor. A destra, invocazione dello pace durante lo celebrazione dello messo. Sotto, ins~namento all'aperto, dove non e stato ancoro costruito lo scuola. noa, simile aliHp recedente, ci traghetta verso un sentiero seminascosto da sterpaglie inaridite dall'arsura indemente. Sono circa le 7 del mattino; ma il sole comincia già a picchiare duro; rra poco la colonnina di mercurio supererà i 40 gradi Camminiamo di buona lena nel nulla per altri 45 minutì, mentre cominciamo a sentire
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=