Missioni Consolata - Maggio 2005

quasi la regola con cui· il Signore ci mette ogni giorno alla prova, se veramente vogliamo dipendere totalmente da lui. Siamo state obbligate a·fare Lavori straordinari di adeguamento alle normative imposte dallo stato e i costi sono stati elevatissimi. AMilano, per e5"empio, non potendo sostenere simili spese, siamo state obbligate a chiudere la casa. Ogni tanto riceviamo una spinta, quasi un colpo d'ala che ci permette di fare qualcosa di più: un benefattore che morendo ci lascia un appartamento o qualcosa che noi vendiamo subita per impegnare il ricavato in que~lo che serve. Cose di quèsto tipo». Possiamo dire che il fulcrodel vostro sistema economico resta la questuà (e la sua itnplidta provvisorietà) per le stràde o tra le fami· glie amiche? «Per capire questo bisogna sapere che della nostra fondatrice non possediamo né scritti né opére né_carte di alcun genere. Abbiamo solo una firma col nome di religiosa, suor MaCon Et)pei"La, Rot)a e Giacomo Tnconrriamo alcuni anzianicon i quali scambiamo qualche parola. <<lo .Lsono Paolo e lei è Cristina. Siamo venuti a conoscere questo luogo e a vedere come ci si sta». Le due anziane ~he ci stanno davanti ridono. Chiediamo illo.r.o nome~ «lo sono Esperia Roctatagliatadi Genova, genovese al 100% :È'J.:Q dal noo. n cogt;l.Ome stesso lo dice». <do SO,JlO Rosa Virdis e sono della Sardegna, ma vivo aGenova da oltre 50 anni>>. I t nome "Esperiti è u,n programma: in spagtJok> significa rr sperant;a'~ mentre "RosttJJ richiama le rosedel vostro giardino. È da mo.lto che abitate qui? Esperia: «Da4 anni, mafrequentav0 questa casa da 12 atl.aÌ, specialmente per venire a trovare amici, oggi invece sono io adabitare qui e altri vengono a trovare me>>. Rosa: <do da5 atl.ni al3 difebbtaio e qui sto bene». St'ete contente di stare-qui? Esperia: <<D'incanto direi. Guardi che posto! Sembra, di esserein una viJ. la patronale... da bambina abitavo qui vicino e pa_ssavo davanti al cancello. Ma credevo che fosse una scuola senza saperè che un giorno satebbe diventata ça.sa mia. Sono cònteht"9- di esserè qui>>. Rosa: "<<Oh, sl, sto pròptio bene 1 >>. Di cosa vi occupate? Esperia: «Sono specializzata in cucito e sono addetra al rammendo pet· ché-turri devono essere lavati, puliti, stimti, Ordina ti, insomma». Rosa: <<Prepato due volte al g,ioruo la tavola e poi vado in labotatorio a piegare la bia.ochetia>>. Avet·eparenti? Esperia: «Ho un figlio e due nipoti, ma vivono aMilano>). Rosa: «Io ho 5 figli 13 femminee 2rnasdu). Mi voglionò bene, però ìoho voluto venire qua». Incontria.lno Giacomo di 100 anni e 4 mesi su un triciclo elettrico, a.t·zil· lo e dritto comè un cipressò. Ci dice chè è emiliano e che si occupa del giardipo. Alcuni giorni addietro ha potato le rose, che sono il suo orgoglio e la sua passione. And~ndo ancora avlijlti, .incontriamo .altri anziani e anziane: chi in camera, chi a. c:onveJ:Sare, chi si sta già pr~par~do p~,r andare·a letto. È sera ed ortnal e tì.trdi. Un'altra cosa checJ haunpress1ohato: per la casa abbiauto visto solo ti'e petsone davanti alla tv, ma stavano chiacchierando tra loro. Cr-edev~o d~ et;ttr~~in un ~osto 9! <<Vecc!U>~, abbiamo visita~o ~a casa ptena di vttalita1 dove s1 respJra unclima umano straotdmar•a· mentepacifi:oo.Non ~bbià.m,ò-visto un anziano o un'anziana triste, ma semp"tè persone contente,e_gioeose. To.rniamo ~a casa con .il s0lenel euo· re e la gratitudine per avere avuto il don0 di incontrare anziani felici e pétsone·comele«PiccoleSere.lle-deiPoveri>> chericonciliano con il mondo e con Dio. ria della Croce, posto in un atto del capitolo gene·rale del 19 giugno 1865, quando fu chiamata a dirimere la questione che angustiava la congregazione: accettare rendite perpetue o rifiutarle. La fondatrice senz~ esita4ione indica la rotta da seguir-e e il consiglio invia una circolare a tutte le case: "La congregazione non potrà possedere nessuna rendita, nessun introito fisso". Questa decisione significava rinunciare immediatamente ad un lascito perpetuo di 4.000 franchi delr-epoca». PA.F. ~M.C.P. Quali sono i criteri dell'accoglienza? «Come già detto, la nostra opera è unica e quindi pòssiamo accogliere soLo anziani, singoli o in coppia, purché siano poveri. Soltanto per i poveri abbiamo il diritto .di chiedere l'elemosina, e i 5 euro (o anche meno) che riceviamo i n elemosina dabbiamo sempre spenderli per loro». Chi è l'anziano «tipo» che chiede di vivere con voi? «<nizialmente entrano anziani auDossier MC l maggio 2005 pagina 35

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