Missioni Consolata - Maggio 2005

J LJNJJn DELLA NATURA (E QUELU DELLA SOCIETÀ) ' Edifficile -fa dire adAdriano la scrittriceMargue- << rite Yourcehar (l)- rimanere imperatore in presenzadi un medito; difficile anche conservarela propria essenza umana: l'occhio delmedico non vede in me cbe un aggregato di umori. povero amalgama di linfa e di sangue, e per la prima volta, stamane, m' è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro e a me noto più dell' anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone. Basta... ll mio corpo mi è caro;mi ha servitobene, e in tutti l modi, e non starò a l~sinargH le cure necessarie. (...) Avrò in sorte di essere il più curato dei malati. Ma nessuno può oltrepaSsare i limiti prescritti dalla natura». Già, i limiti prescritti cLilla natuta. Ma quali sono questi limiti, oggi? Si sono spostati molto in avanti per meritodella scienzae del progresso tecnico-scientifico, che hanno ridotto la mortalità infantile (dal200 allO per mille rispetto ru 1900) e le mtùattie infettive; hanno trovato cure efficaci permolte patologie; banno rrùgUorato le condizioni igieniche e sanitarie. Nel dossier sui giovani (MC, gennaio 2005) avevamo sottolineato la differenza tra i ragazzi del Nord e quelli del Sud del mondo. Anche per gli anziani vale la stessa osservazione. Per dirla in tennini più appropriati: si parla di una transizione dehlogra6ca caratterizzata da alti tassi di natalità e di mortalità a bassi tassi dell'una e dell'altra. Questopassaggio è però diverso o molto diverso a seconda del paese considerato. In particolare, il fenomeno dell'invecchiamentodeUa popolazione riguarda i paesi (cosiddetti) sviluppati. Nella,maggioranza dei paesi del Sud 1mziani non sì diventa semplicementeperChé simuore prima. È sufficiente leggere le statistiche su1l'iiSpettativa di vita, per concludere che la durata della vita dipende molto dalla ricchezza (materia1e) del paese dove si vive. TI Giappone è il paese conl'attesa di vita maggiore: 85,23 anni per ledonne e 78,32 per gli uomini. Un'età che addirittura si dimezZ'c:t io molti paesi africani: in Sierra Leone, ad esempio, arriva a34 anni. Non è di poco conto anche la differenza in anni (circa 7) tra mas.:hl e femmine rispetto all'attesa di vita alla nascita. Tuttavia, anche qui Nord e Sud del mondo sono divisi. In molti paesi (in Africa, ma anche in India,Bangladesh e in altri paesi) le donne vivonomeno degli uomini, perchéJe morti da parto sono ancora molto diffuse. D'altra parte, su1le statistiche mondiali influiscono anche altri fattori (come le guerre, la diffusione dell'Iliv, eceètera). Insomma, oltrepassare i limiti prescritti dalla natura spesso si può, ma non ovunque. E, dove si può, possono subentrare altri «limiti», teoricamente meno problcmatici perché imposti dalla soc;ietà, ma non per questo meno importanti dato che influiscono enormemente sulla «qualità» della V'ecchiaia (2). Nelle società occidentali si sta assistendo ad un pro- . ,. gressivo smantellamento dello «stato sociale», quello che, anche in Italia (forse per confondere le idee), viene definito «welfare>>. In quest'ambito, rientrano le pensioni e l'assistenza medica pubblica. Lo stato (questo stato) vuole dare sempremeno risorse allo stato sociale. E cerca di giustificare ciò con una serie di ragionamenti. Primo: le spese pubbliche debbono ridursi per consentire una riduzione delle tasse e, di conseguenza, una maggiore disponibilità di reddito personale. Secondo: è dovere dello stato responsabilizzare gli individui, che debbono essere incentivati a stipulare assicurazioni personali (cioè private) sia per garantirsi una pensione per la vecchiaia sia per un'assistenza sanitaria (3). Altra parola molto gettonata in quest'e_poca di neohberismoe pensierounico è quella di «sussidiariecà»: l'obiettivo è di ridurre quantopiù possibile l'intervento dello stato, per esaltare l'individuo e le sue capacità. Dettacosì sembrerebbe una filosofia ragionevole, ma in realtà essa nasconde la liberazione degli istinti egoistici e anarcoidi, con il risultato di aumentatele disparità el'emarginazionedi larghe fasce sociali. E lo stato da attore diventa comparsa, in scena sol.tanto_per fare beneficenza. Martellanre è poi la propaganda contro a sistema pensionistico: «insostenibile>>, ci ripetono fino all'ossessione (più che sospetta). Sulle pensioni si arrovellano i governi di tutto il mondo, ma soprattutto di quello occidentale (cioè dove le pensioni esistono effettivamente).

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