lt"ngua alpalato>> è la citazione dei w. 5-6 del Salmo 137 secondo la bibbia ebraica e 136 secondo la bibbia greca, detta dei LXX (~ettanta). Il Salrno 137/136 è unlamento collettivo, composto durante l'esilio a Babilonia (attuale T raq) nel secolo VJ à.C., dove i dominatori si divertivano a iortttrare gli schiavi («nulla di nuovo sotto il sole» direbbe Qoelet 1,9), chiedendo loro di divertirli suonando e cantando per loro i canti che gli ebrei Cmltavano nel tempio di Gerusalemme. Era come chiedere di profanare le cose sante per divertire soldati ubriachi. È come chiedere a uno di cantare i canti della messa in una bettola per un gruppo di ubriachi o a un musulmano di leggere il Corano in un eostribolo per fa re ridere gli avventori. Cantare i «canti di Slom> (v. 3) in terra straniera per divertire gli aguzzini eraeguivalente a dimenticare la città santa, sede del tempio del Signore, e ]a sua distruzione; nello stesso tempo era una forma di «a[>OStashi» dalla fede. I canti venivano accompagnati dalla Lira suonata con la mano destra. Dimenticare tutto questo per avere anche salva la vita non valeva la pena: era meglio che si seccasse la Hngua e la destra per impedire lo scempio della memoria di Dio e del suo tempio. Ancora oggi, gli ebrei recitano questo salmo primadel pasto, per fare memoria dd dolore della distruzione del tempio, anche quando si è sa· zi c soddisfatti; c Le doJme, nel fare la loro <<toilett~> personaJe, lasciano sempre qualcosa fuori posto (ad <:!s. una ciocca di capelli non pettinata, ecc.), in segno di lutto per la distruzjonedel tempio di Gerusalemme. Qu~mdo un popolo vinceva in guerra contro un altro popolo, osservava rig.ide leggi allora universalmente condivise: gli uomini validi e le donne giovani venivano deportati in esilio come schiavi (Am 4,2-3); gli uomini deboli e le vecchie venivano lasciati a coltivare i campi; i bambini venivano uccisi, per impedire il futuro eli qucl popolo. Poiché in quei tempi nulla si concepiva fuori di un ordinamento religioso, il vincitore consì,lcrava anche !a guerra al propdo dio: cose c persone venivano consa~ erate alla divinità e quindi erano«Votate allo sterm.in:io» (Gs 6,17; 7,1; 11,20): il bottino al tesoro del dio vincirare c le persone, dalle donne ai bambini, trucidati in sacrificio di vittoria. Questo è il senso degli ultimi tre versetti del salmo: «Ricordati, Signore, dei figli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme dicevano: "Distruggete, distruggete anche le sue fondamenta". Figlia di Babilonja devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sbatterà contro l.a pietra» (w. 7-9). La legge dominante è la Jegge del taglione: occhio per occhio, morte per morte. Lagiustizia si placasolonell'equilibrio della vendetta. Con Gesù questa legge è capovolta in quella nuova del perdono fino a superare ogni aspettativa: non fino a 7 volte, ma fino a 70 volte 7. Cioè sempre. I l nonno di Maria applicava leparole del salmista alla bestemmia, cioè leggeva la bibbia nel suo tempo, secondo le esigenze dci suoi giorni, perché la parola di Dio è sempre attuale. ~sempre <<oggi». •
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