mercio e l'Area di libero commerdo delle Americhe (Alca), che tendono a privatizzare il paese, convertendone le risorse in elementi della macchina produttiva gestita dalle multinazionali. Nonostante i premi nazionali e internazionali, che hanno dato al movimento indigeno visibilità e una certa garanzia di sicurezza, gli attacchi, anche violenti, non sono mancati. Proprio in contemporanea con la grande marcia di mobilitazione, il responsabile del settore sanitario del Consiglio regionale degli indigenidel Cauca (Cric), AJcibiades Escue, è stato arrestato per ordine della magistratura con la falsa accusa di avere stornato fondi del suo dipartimento per pagare tangenti ai paramilitari. Nel mese di settembre del 2004, quattro leader della comunità, tra cui il sindaco di Toribio e l'ex sindaco e attuale coordinatore del collegio Cecidic di Toribfo (vedi riquadro) , sono stati arrestati e sequestrati da guerriglieri delleFarc nel territorio del Cagwin (dipartimento del Caqueta), dove si erano recati per formare al processo indigeno le comunità nasa emigrate in quella zona. In entrambi gli eventi si sono atti - vati canali diplomatici che hanno coinvolto organizzazioni nazionali e internazionali quali Onu, Unesco, movimenti di difesa dei diritti umani e , nel secondo caso, la stessa chiesa cattolica. Questo sforzo comune ba portato alla liberazione dei pri - gionieri. Straordinaria è stata la partecipazione della comunità. Pullman zeppi di autorità e guardie indigene si sono recati a Bogota per reclamare la scarcerazione del loro Leader. Con un gesto che ha commosso la nazione, più di300 guardie indigene hanno farro 20 ore di bus e svariate ore di marcia in un territorio sconosciuto per andare a reclamare aUa guerriglia l'immediata liberazione dei loro compagni. Sono segni che fanno ben sperare in vista di un futuro, che si presenta molto incerto, e dimostrano la vitalità di un progetto di v.ita in grado di coinvolgere la gente al di là degli in - teressi personali. Ciò che sottostà a tale progetto è il sogno di poter essere una nazione libera, autonoma e ideotilìcata con la propria storia e La lunga marcia del popolo nasa in un affresco della chiesa parrocchiale di Toribfo. cultura, in uno stato colombiano che sia veramente <<una grande casa di. popoli», data la sua grande varietà etnica. (cfr Costituzione politica della Repubblica colombiana, art. 7). La sfida che attende ora il movimento indigeno è molto grande. Si tratta di fare una proposta alternativa concreta insieme a tutte le forze democratiche, sociali e non armate del paese, per poter dare al messaggio un'eco ben più forte di quanto è stato finora possibile. E un compito che non può aspettare. Le lotte per la vita, la biodiversità, il rispetto dell' identità e della libertà sono necessità da cui dipendono in parte la stessa sopravvivenza della realtà indigena e deUe altre minoranze. n movimento deve mantenersi forte e chiaro di fronte alle ingerenze del governo colombiano e della guerriglia nei suoi affari. D presidente Uribe, che in questi giorni cerca affannosamente di confennare il suo mandato per ultetiori quattro anni, avrebbe buon gioco a rendersi amico questo movimento così attivo, addomesticandolo ai suoi progetti. La guerriglia stessa ambirebbe ad avere gli indigeni come alleati, invece che ritrovarseli come oppositori dei loro piani. Ma ci sono strategie che gli indigeni rigettano completamente, indiv.iduando nel trattato di libero commercio e nella politica di <<Sicurezza democratica» i peggiori rischi a danno delia comunità, visto che ne minacciano i1 territorio e la coinvolgono in una guerra che non le appartiene. La proposta indigena va, invece, nella direzione di un contributo al miglioramento sociale del paese, a beneficio di tutti. È infatti una grande contraddizione che in una nazione ricca di risorse, com'è la Colombia, 20 milioni di persone, su 44 milioni di abitanti , vivano in situazione di povertà, e altri 9 mi lioni sopravvivano in stato di miseria estrema. La scelta dei partners con cui relazionarsi e di chi dovrà poi, di fatto, assumersi la guida di questa grande coalizione democratica è uno dei nodi che si dovJ:anno sciogliere al più presto. L'aprirsi ad altre realtà presenta sempre incognite e rischi e può anche provocare contraddizioni interne, che vanno superare prontan1ente. A questo riguardo il lavoro capillare all'interno della comunità ri - mane fondamentale affinché Je scelte e le motivazioni del movimento si arricchiscano della partecipazione e dei contributi di quante più persone possibile. Lo sforzo di Ezequiel e dei tanti che come lui sognano un mondo verame.nte differente lascia ~~ ben sperare che ciò sia Mc realizzabile. -- MC l moggio 2005 pagina 15
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