Missioni Consolata - Maggio 2005

ll progetto na::)a Il progetto nasa nasce nel 1980, su ispirazione del padre Alvaro Ulcué Chocué, come un'iniziativa delle comunità indigene di Toribio, Tacueyo e San Francisco. I cinque programmi iniziali - produzione, famiglia, educazione1 salute ed evangelizzazione - erano diretti al rafforzamento delle dimensioni: spirituale, sociale, politica, economica e culturale della gente. Dopo la morte :del padre Alvaro alcuni membri delle tre comunità, sostenuti datrequipo misionero guidato dai missionari della Consolata, recuperano idee e progetti del suo fondatore, facendone rivivere ilsogno e conseguendone gli obbiettivi che si era prefisso. Oggi, dopo venticinque anni esatti di storia, il progetto nasa ~ormai una realtà visibile e consolidata del movimento indigeno colombiano. I suoi programmi nel campo della produzione, etna-educazione, salute, nonché il suo impegno per la difesa, la conservazione e la pace nel territorio gli sono valsi pubblico riconoscimento a livello nazionale ed internazionale. Nel mese di febbraio del2004, a Kuala Lampur (Malesia), il progetto nasa ha vinto il «premio equatoriale», conferito dal programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Pnud). I giurati hanno riconosciuto nel piano di sviluppo indigeno lo sforzo di combinare la lotta contro la povertà con il rispetto delle risorse naturali. co, politico ed economico, nonché, talvolta, d i conrraddizionj interne aUa comunità stessa, imputabili alla fragilità di singoli o gruppi. La gente, a ogni buon conto, è an· data avanti; morto un Leader immediatamente se ne incontrava il sostituto capace di continuare a seguire il programma del suo predecessore. I1 processo organizzativo, animato da un p rogetto d i vita ispiratore, ha saputo far fron te alle tante clifficoltà, così come si spera saprà reggere l' urto deUe minacce cbe affliggono oggi .la comunità. UN ALTRO MONDO È POSSIBILE Negli ultimi anni e a prezzo d i grandi sforzi e sacrifici, i nasa banMC l maggio 2005 pagina 12 Sopra: l'emittente comunitaria del «progetto nosa». Sotto: Ezequiel Vitonas, leader indigeno. no sapuro recupera1·e le proprie terre occupate ingiustamente da potenti terratenientes Oatifondisti) e fars i riconoscete una certa autonoroja da parte dello stato colombiano (con diritti garantiti dalla nuova costituzione del 1991). Q uesti indiscutibil i successi non hanno però significato la fine della lotta che continua aspra sia sul fronte interno che su quello esterno alla comunità. L'impatto della modernjtà con il relativo stravolgimento dei valori tradizionali crea confusione e contraddizioni nelJa gente, col - pendo struttu re come quella familiare, che rappresentano l'ossatura comunitaria. Nuovi modelli d i vita turbano il tessuto deUa società tradizionale, creando conflitti generazionali, strati ficazione sociale e , nel singolo, una situazione di sma rri - mento, che genera dubbi e scoramento, soprattutto ne i più giovani. Purt roppo q uesta situazione di camb io epocale awìene nel contesto di un conllirto armato che da più di 40 anni provoca una situazione d i insicurezza e non permette alla comunità d i compiere liberamente le sue scelte. Forze governative (eserci to e polizia) si scontrano con i guerriglieri delle Fare, in una guerra che è soprattutto una lotta per il possesso deJ terri torio indigeno e che miete molte vittime fra la popolazione civile. n cont rollo delle ricchezze naturali (iniziando dai bacini i.drici per finire ai minerali preziosi), nonché del flusso enorme di denaro che proviene daUe coltivazioni illecite {coca e papavero da oppio) sembrano essere tra le vere cause di una guerra che si maschera dietro nomi

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