Remolino - Cauca (Colombia) •••••••••••••••••••••••••••••••••••••• PREMIO NAZIONALE DELLA PACE I 16 dicembre 2004 è stato assegnato il «Premio nazionale della pace» alla Guardia indigena del Cauca e al Comitato di coltivatori di cacao di Remolino del Caguao. Le iniziative premiate sono sorte grazie al lavoro dei missionari della Consolata e dei loro collaboratori: nel Cauca opera l'équipe guidata dapadre Antonio Bonanomi; a Remolino quella guidata da padre Giacinto Franzoi. Da 60 anni i paesetti nd nord dd Cauca si sono visti accerchiati dal fuoco incrociato di guerrialieri, esercito e paramilitari. Negli ultimi tempi il conflitto ha cercato di coinvolgerli in ogni modo, ma essi non J'hanno permesso. Così è nata la Guardia indigena. Non è una struttura poliziesca, ma un organistno umanitario e di resistenza. È sorta per difendersi da tutti coloro che aggrediscono le sue popolazioni. Lo fan - no armati della chonta, ossia del bastone dd comando, che conferisce un valore simbolico alla loro azione. I suoi membri ricevono formazione permanente su temi come: resistenza pacifica, legislazione indigena, diritti umani, strate~a ed emergenze. Tra le sue finalità c'è anche quella dt proteggere e diffondere la cultura indigena e 1' esercizio dei propri diritti. n processo organizzacivo è iniziato nel 200~., e vi ban - no aderito più di 7.500 indigeni, guidati dalla saggezza degli anziani e armati unicamente col bastone del comando. Da allora hanno fatto cose impensabili. Ad agosto del2002 hanno impedito alla guerriglia di entrare nd municipio di Jambal6. Nd 2003 hanno liberato il missionario svizzero Arnold Florian, che lavorava per la comunità ed era caduto nelle mani delle Fare (Forze armate rivoluzionarie colombiane). Alla fine dell 'anno scorso, circa 400 indigeni si sono addentrati nella selva del Caqueta per obbligare la guerridia a liberare Arqufmedes Vitona, sindaco diToribio. E ci sono riusciti! Sempre senza armi. <<Questo è un modello unico di come i civili possono creare una sicurezza completamente disarmata. È un esempio per un paese che risolve tutto con le armi>>, dice Martha Cardenas, direttrice di Fescol, una delle entità che hanno organizzato il premio. In alto, coltivatori di cacao con il Chocagu6n . Accanto, alcune guardie indigene del Cauca. MC / .... 21101 ~74 N el Caqueta, una comunità lotta da 15 anni contro la coca. n risultato di questo impegno si chiama Chocagutin. Nel 1989, dopo il fallimento dei negoziati di pace con le Fare e nel momento in cui la coltivazione della coca raggiungeva il suo auge nella zona del Caguan, padre Giacinto Fraozoi lanciò l'iniziativa di una produzione alternativa: seminare cacao e caucciù al posto della coca. L'idea a molti sembrò piuttosto insensata, ma molti hanno creduto in essa e si sono uniti a lui per portare avanti il progetto. Le famiglie, oggi quasi 150, banno formato il Comitato dei cacaoteros (coltivatori di cacao), hanno ottenuto dei crediti agevolati per i contadini, sono riuscite a comprare le attrezzature per la lavorazione del cioccolato Chocagudn, ora viene venduto nella regione. Le difficoltà di questi anni banno fatto desistere alcuni. Causa principale sono state le fumigazioni che per distruggere le coltivazioni di coca, hanno danneggiato anche centinaia di ettari di cacao, affossandone la produzione. Ma l'ostacolo maggiore è la narco-cultura: denaro facile e immediato. Secondo i promotori del premio (alcuni editori di giornali, riviste e programmi radiotelevisivi colombiani), il Comitato dei cacaoteros è il simbolo della pace che si costruisce a livello locale, cercando soluzioni pacifiche di fronte al conflitto armato e per lo sviluppo regionale dell'Amazzonia colombiana. n premio, consegnatO il6 dicembre scorso, è un passo in più nella .lotta per mantenere vive queste iniziative. La Guardia indigena del Cauca e il Comitato dei cacaoteros di Retnolino sono solo una dimostrazione dei numerosi progetti che le comunità mettono in atto per creare uno spazio di pace in una situazione di violenza. AA.VV.
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