Missioni Consolata - Aprile 2005

<<Adam, dove sei?» significa: Adam, qual è la tua consistenza di individuo e membro di un ~ruppo sociale, famiWìa, comtmità? Quando ti rapporn con te stesso, con la èfonna, con gli altri, con la terra... come ti poni? Quale orizzonte hai ili fronte aUe tue t"esponsabilirà nei confronti della stotia di cui sci artefice c conseguenza? Di fronte a11a miseria che priva l due terzi dell'umanità di quella porzione di Eden cui hanno diritto, qual è il tuo «dove»? Nel contesto di una politica ed economia mondiali che prosperano sulla guerra,Jmmaginata addirittura <q>reventiva», cheproduce centinaia di migliai~;~ di morti anonimi, carne dà macello d'innocenti colpevolisolodi esserci in mezzo, qual è il tuo «dove»? Di fronte alla ingiustizia di un sistema economico mondiale che producesperequazioni e devasta l'wnanità ln modo permanente pjù di qualsiasi tsuttami, «dove» si colloca la coscienza civile, occidentale e cristiana? Di fronte alla deriva istituzionale della nazione, ln balla di un potere personalistico chespazzola il diritto ad /ihttum e accorcia la dimensione democratica della convivenza civile, eliminando la nozione stessa del «bene comune», patrimonio irrinunciabile per il credente, è essenziale stabilire il proprio <<dove sel?>) e r~­ velare il proprio mgolo_di visuale, libero da ognì ideelogismo dimaniera e di cultura. N on si può esserecredenti el o cittadini per tutte le sragioni. Di fronte ai tour operatot; che pre~ tendono di applicare la penale del60% sui viaggi del Sud-Est asiatico, disdetti dopo l'apocalisse, di fronte a quella manciata di turisti che non vo~iono rinunciare alle tanto sognate v1tcanze negli atoffi asiatici e chiedono la garanzia di non volere vedere nulla di «sconveniente>>, mentre nell'atollo accanto, visibile ad occhio nudo, tutto è fango, epìdetnie e tratta di bambini, bisogna stàbilirce identiftcare ill?,roprio «dove sei?» come esigenza di sopravvivenza civtlc, prima che spirituale. Non c'èlimiteall'indecenza umnnn! No! Adam, non puoi ritirarti tra gli alberi del tuo privato, alla ricerca di un rifwno in cui rio chiuderti per non vedere le conseguenze dèll'apocalisse tsunami. Anche se ti nascondi su una spiaggia dietro l'angolo, anche se ti difendi col paravento, il tuo «dove sei?» è più fotte della indegnità e prima o poi esigerà una risposta e una spiegazione. n tuo «dove sei?» non è privato, esso è il «luogo» dove puoi riconoscere i tuoi simili come parte di te e da dove puoi spiccare il salto per andareoltre te stesso e aprirti alla condivisionecon-ogni: uomo e donnadi buona volontà per essere insieme, per affrontare insieme, per sta· re insieme presenti neUa storia, che è dell'uomo e dì Dio, neJ tefnpo e nell'etérnità. Contemporaneamente. Insieme ci si può salvare, da soli possiamo solo morire, credendo di divertirci: così insegnava la Scuola di Barbiana dj don Lorenzo Milani, i cui piccoli monta· nari avevano saputo cogliere e individuare jJ loro «dove» da cui guardare alla lo~ ro città, alla loro J1 azione, al mondo, di cui si sentivano cittadini a pieno titolo. L a domanda di Dio ad Adam sul «dove sei?», trova la risposta compiutain un'altra domanda, posta da Saulo di Tarso, quando, disarcionato da cavallo suUa via. d~ Damasco, si trova faccia a faccia con Colui che s'identifica con i perseguitati, vittime innocenti della ferocia persecutoria del fariseo zelante e fondamentalista, Saulo. «Egli (Saulo, caduto ln terra) rispose: ''Chi sei Signore?"» (At 9,5). Ora il «dove sei?>> dell'uomo è stato illuminato dalla venuta del Lo~os/Verbo, la cui tenda è piantata nel cuore dell'umanlta; e anche se le tenebre noh lo accolgono, :E~ resta la luce, quella che illuminaogni uomo in ogru «dove». Dopo l'ingresso di Dio nella storia, «ffato da donna, na· to sotto la Torah» (Gal4,4), rutto è illumlnato, anche se in apparenza sembra buio senza confine; per questo la risposta dell'uomo non può essereche un'altra domanda, ma questa volta, centrata sulla stessa personalità di Dio: «Chi sei, Signore?». Dal «dove sci?» della prima pagina della Genesi si passa al «cbi sei?» della prima comunità cristiana. Non è più tem}?O di smarrire la prospettiva della vita, perché ora quella l?rospettiva ba i coùfini della risurrezione e dell'eternita. Resta solo ll bisogno di ripristinare erimettere in circolo 1ué11a familiarità con Dio che Adam aveva infranto con a sua paura <<preventiva». La risposta di Paolo è ancora più forte della domanda di Dio: «Chi sei, S~ore?» significa: Signore, dammi la coerenza perché dal tnio «dove» possa sempre riconoscere «<ÀJ» sei negli eventi che scorrono la nùa vita, nelle persone che incontro lungo la mia strada, nelle scel· te che sono chiamato a fare. ln quanto testimone della tua presenza. • MC l aprile 2005 pagina 55

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