Missioni Consolata - Aprile 2005

FARSI ABORIGENI FRA GLI ABORIGENI M lssionario laica vietnamito, 67 annt Morte Tron Thi Huyen lavoro da 40 anni tra i chauma e k'ho, gruppi etnici delle regioni montuose attorno oBao Loc. Intervistato do uca News, po~o dello esperienza ed esigenze di ada!tamento alla vna dello gente nei villaggi Indigeni. Cl racconti quo/coso dello vostra équipe d/lavoro. Il nos1ro gruppo, chiamato «Famiglia dei testimoni di Cristo» è foonoto do 15 persone e fa parte del Centro di evangelizzazione degli aborigeni dì Bao loc, fondato dal padre laurence Pham Gioo Hoo, 85 anni, che dal 1958 svolge rattività missionaria Ira le minoranze etniche dello regione. È un gru~ laicole, ma l suoi membri, che da molti anni si sono uniti a padre Hoa, hanno scelto volontariamente di vivere una vita di celibato epovertà al serviZio dell'evangelizzazione delle minoranze etniche. Nel 2002 il nostro gruppo è stato ufficialmente riconosciuto dal vescovo dì Da lat. Quo/8 Hvostro metodo dlevangellzzaztons? In generale non rimaniamo sempre nello stesso posto, ma ci spostiamo di villaggio in villaggio. Scegliamo una famiglia presso cui dimorare. lavoriamo insieme, mangiamo edormiamo sul pavimento di bambù, Intorno al fuoco come lutto lo famiglia. Poi cerchiamo di incontrareeconoscere altre famiglie, di guadagnare lo simpatia elo fiducia delle persone più importanti delia comunità, specie l gla long, l copi villaggio. Uno volta che la gente ha Iniziato oconsiderarci come membri delle loro famiglie, è più facile che si apra all'ascolto di quanto vogliamo comunicare loro. Aquesto punto iniziamo ousare immagini cattoliche per spiegare i fondomenff del catechismo e la figuro di Gesù, ecerchiamo dei laici cattolici kinh (maggioranza vietnomito) che possono esserebuoni padrini dei catecumeni. l semi del vangelo sono cresciuti inquesto modo. Inoltre, abbiamo un buon numero di collaboratori che ci aiu~ tono nell'insegnamento del catechismo alle minoranze etniche che appartengono alle 25 parrocchie di Bao loc, Qual/ o/Ire offlvftb pottate avantinel V/l/oggi? Insegniamo conti ecatechismo agli adulti eal bambini, prepariamo le coppie al matrimonio, aiutiamo le donne durante il periodo della gestazione, al momento del parto, curiamo i loro bambini eoccompagniomo gli infermi all'o- ..-fllll!!~~~~ spedale. Inoltre, insegniamo alla gente aconfezionare i propri abiti eaiutiamo le spose ad acconciarsi i capelli e farsi belle. Soprattutto ci uniamo alla gente nel lavoro nei loro campi. Quo/1 sono /9 snd8 che avete affrontato? La diffiooltò piùgronde è lamalaria. lo stessa sano stata più volte infin di v1to acausa di questa mala!tio. Primo del l975, in piena guerra, ero lembilmente pericoloso evoogelizzare nellecomunitò indigene. l soldati Sud eNordVietnom ci tenevono entrambi sotto controllo eci minocciovano; sospettavano che lavorassimo come spie.1comunisti ci arrestarono tre vol - te, minacciando di uccldercl. Ci proibirono categoricamente di continuare il nostro lavoro religioso nel villaggi indigeni. Dopo il 1975 non fummo più arrestati; ma continuarono te restrizioni dei nostri movlmenft eattività. Tuttavia siamo ritornate nel villaggi di nascosto e abbiamo conhnuoto a predicare la buona noftzla ai nostri fratelli esorelle Indigeni. Alcuni catechisti locali ci hanno aiutato nell'insegnare il catechismo ein oltre ottivitòapastoHche. Incontrate dlfllcoltà nel vlver81n mezzo ogHIndigeni? Non è foclleabituarsi al loro stiledi vita. Anchecondividere un pasto con loro ovolte è un gronde problema: essi puliscono 1piatti con le loro gonne; mangiano Il risa condito con sale grosso, pesce essiccato di bosso prezzo, mam (salsa di ~ sce) esangue di bufalo. Alcuni anni fa, a uno esponente del nostro gruppo fu offerto un piatto di girint cucinaH in salsa di pesce. Inoltre, dobbiamo rispettare le loro credenze ecostumi tradizionali: essi credono che lo vita delle persone, soprattutto dei malati, dipenda dagli yang (divinnà) esia sotto il loro innusso. l parenti dell'Infermo uccidono un pollo o una copro come offerta agli yang; il sangue dell'animaleVtene spalmato sullo fronte del paziente, sulle porteesu un altare. Spesso il molato è portatoallo sciamono per essere sottopostoalle sue cure, compensate con qualche dona. Quando muore qualcuno, gli abitanti del villaggio non possono visitare lo famiglia del defunto per l 00 giorni per paura della.morte.Tutte le cose appartenenti al defunto vengono poste accanto allo tomba, il corp<> owolto in fasci di bambù e trasportato al cimitero. Intanto insegniamo alla gente, posso dopo passo, come curare l'igiene personale, come trottare il c1bo in modo sano e accudire ai malati con uno spirito di servizio. Cosa 16 ha lnS6(1nato fespet/enZa vtssuta fl6l/f comunitàIn· d/gene? Prima di tutto che dobbiamo farci indigeni fra gli indigeni: vivere con loro, mangiare con loro, parlare li loro Idioma e, soprattutto, dobbiamo amarli. Sono molto contenH che impariamo la loro lingua esi sentono orgogliosi guando possono insegnarcela.Questa è senza dubbio la via plu rapida per conquistarsi l'affetto ela fiducia della gente. Quandoandiamo Inun villaggio eparliamo la lingua del posto, siamo occom come parenti. Se domandiamo qualcosa in vietnamita, lo gente spesso tace oevita di rispondere. Sono persone che nonamano i ragionamenti complessi, formolitò ecerimonie. Sono semplici, onesti, molto sìncen e fedeli. Per questo non possiamo mai tradire lo loro fiducia. Se si monca, anche una sola volta, alla paroladoto, si perdeper sempre la fiducia che hanno posto innoi. (da Aslo Focus) Douler MC l aprile 2005 pagina 47

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