rotto la funzione con la forza, denunciando tutti i presenti per «incontro illegale» e «uso di abitazione a scopo religioso». L'incursione della polizia è solo l'ultimo di una serie di intimidazio· ni e denunce contro la donna protestante, già fatta oggetto di minacce, se non metteva fine alle sue attività religiose. La situazione di alcune comunità protestanti, come quella mennonita, è un esempio emblematico della politica repressiva del governo contro la libertà di fede: le attività religiose sono permesse solo in luoghi approvati dallo stato e guidate da capi autorizzati; ma il governo continua a negare spazi e permessi per la costruzione di nuove chiese e luoghi di culto, per cui molte denominazioni cristiane usano le abitazioni private per incontri di preghiera. NGUYEN Vu BINH giornalista, è stato arrestato il 25 settembre 2002 nella sua abitazione di Hanoi; il31 dicembre 2003 è stato condannato a 7 anni di carcere e 3 di arresti domiciliari. Poco prima del suo arresto aveva scritto un articolo in cui criticava gli accordi in materia di confini con la Cina, nei quali il governo aveva ceduto un pezzo di Vietnam. Dopo aver lavorato per quasi 10 anni al Tap Chi Cong San, pubblicazioDossier MC l aprile 2005 pagina42 ne del Partito comunista vietnamita, Binh aveva lasciato la sua posizione per partecipare alla formazionedi un gruppo d'opposizione indipendente, chiamat"O Lfberal Democratic Party e da allora aveva scritto numerosi articoli per criticare l'attuale linea di governo e chiedere una riforma politica. Ma il documento ufficiale della sentenza diceva che Binh era in possesso di «documenti scritti che chiedevano un intervento esterno negli affari interni del paese». Alrinizio dello scorso anno, la Corte suprema ha respinto il suo ricorso in appello, riconfermando la pena a 7 anni di carcere per spionaggio. «Per me, o la libertà o la morte - ha dichiarato Binh dopo aver udito la sentenza -. Se le autorità non mi rilasceranno, inizierò uno sciopero della fame». Secondo le fonti del Cpj, infatti, Binh avrebbe rifiutato di mangiare dalla fine del proceS$0. Il giornalista è attualmente detenuto nel carcere New Hoa Lo di Hanoi. Do NAM HAI, è uno scrittore. Negli ultimi 5 mesi del 2004 è stato arrestato ripetutamente e sottoposto a vari interrogatori anche in pubblico. Il6 agosto la polizia lo aveva trattenuto per duegiorni; il3 dicembre è rimasto in carcere per 24 ore. Un uomo, poi identificato dallo scrittore come un poliziotto, avrebbe sequestrato il computer di Do Nam cancellando vari documenti. Durante il 2000 e il 2001, Hai si era trasferito in Australia1 dove sotto pseudonimo aveva scritto e pubblicato in internet una serie fortunata di articoli sulla storia e sulla politica del Vietnam. Negli articoli proponeva alcune idee per arrivare a una riforma pacifica e chiedeva alle autorità più democrazia e, soprattutto, l'adozione di un sistema formato da più partiti politici. Il lO dicembre scorso Hai ha scritto una lettera aperta alle autorità denunciando tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare negli ultimi mesi. «Avete definito i miei articoli contro rivoluzionari, contro il partito e contro il governo, ma io la penso diversamente: credo che sia materiale per la democrazia» dice nella lettera. Secondo la testimonianza del Cpj, le pressioni sullo scrittore sono cresciute dall'inizio del 2005 e si teme un nuovo arresto. THICH HUYEN QUANG, supremo patriarca della chiesa buddista unificata del Vietnam (Ubcv), è agli arresti domiciliari quasi ininterrottamente dal1977. Il suo vice, Thich Quang Do, condannato a due anni di domicilio coatto, fu rilasciato a giugno scorso. Ma nel mese di ottobre, tutti e due sono stati rimessi agli arresti domiciliari in località diverse, insieme ad altri 30 importanti monaci. Il venerabile Thich Huyen Quang, all'età di 87 anni, continua a essere considerato un pericolo da parte del governo. Recentemente, ricoverato in ospedale, gli è stato impedito di ricevere le visite dai suoi monaci. Ai primi di novembre, un gruppo di giovani del movimento «La famiglia buddista» erano in partenza per un pellegrinaggio in India, per visitare i luoghi sacri del buddismo: al momento dell'imbarco, sono stati prelevati e interrogati all'interno dell'aeroporto di Ho Chi Minh e poi rispediti ai propri monasteri. Ilviaggio era stato organizzato già da un anno e i pellegrini avevano Soldati e polizia sono gli strumenti della repressione in Vietnam.
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