Missioni Consolata - Aprile 2005

Alcune chiese e proprietà confiscate nel passato, ormai ridotte in uno stato fatiscente, sono restituite con solenni cerimonie ufficiali. In tali occasioni partecipano sempre eminenti personalità del regime, che elogiano e incoraggiano l'opera della chiesa, soprattutto perché si prende cura di handicappati, ospedali, lebbrosari, orfanotrofi, asili infantili e altre opere sociali. Ma intanto lo stato continua a mantenere il pieno controllo su tutte le attività caritative, sociali, educative e culturali della chiesa, specialmente quelle rivolte ai giovani. Ancora più asfissiante è il fiato del regime sul collo del personale ecclesiastko: lo stato controlla le nomine episcopali e le ordinazioni sacerdotali; gli spostamenti di· vescovi, preti, religiosi, suore anche per fini pastorali; le ammissioni e la forma - zione dei seminaristi, alcuni dei quali devono aspettare anche 10 anni prima di poter essere ammessi. Nonostante le restrizioni, continua la fioritura di vocazioni sacerdotali e religiose, specialmente nella vita consacrata femminile. In ogni diocesi ci sono almeno 100 giovani disponibili a entrare in seminario, ma i seminari concessi dal governo sono appena 6 e ciascuna diocesi non può mandarvi più di 10 seminaristi ogni due anni. Ma il problema più grande, riguarda la formazione e l'aggiornamento del clero. Il governo impone ai seminaristi lo studio della filosofia marxista·leninista, materia normalmente riservata ai membri del partito comunista. Nonostante il clima di ostilità in ~ra, cattedrale della città di Ho Chi Minh {Saigon}. A destra, un OHJite del/lorfanotrofio e centro f'!3' disabili della parrocchia di Son Paolo a Ho Chi Minh. cui vive, la chiesa vietnamita è viva, attiva, entusiasta della propria fede: la pratica religiosa è altissima (80-90%); i laici continuano con coraggio il loro impegno nella chiesa e nella vita sociale. Continuano te conversioni, perfino tra le fila degli impiegati statali, col rischio di perdere il lavoro o almeno di essere considerati impiegati di serie «B». PROFEZIA A RISCHIO? Un giorno il re~ime comunista sparirà anche dal Vietnam, come è awenuto in altri paesi. Ma come sarà la chiesa vietnamita, quando riavrà la sua piena libertà? L'interrogativo che si pone anche padre Chan Tin, redentorista vietnamita di 84 anni. Egli denuncia l'«arsenale giuridico» con cui il governo soffoca la libertà religiosa, ma lamenta anche la «rassegnazione» della chiesa vietnamita nell'accettare l'ingerenza del potere nei suoi affari, illusa dagli scampoli

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