Missioni Consolata - Aprile 2005

.~a chiesa caffoliça; martirio e P.'C?fezia ..,. ..,..... Nel segno della croce Non esiste in Asia una chiesa tanto perseguitata da secoli e cos, radicata nella cultura del popolo come quella vietnamita. Fecondata dal sangue dei martiri , essa resiste all'asfissiante controllo del regime comunista, per non essere asservita al potere e conservare la sua natura profetica. di Benedetto Bellesi 5 econdo la notizia tramandata dagli Annali imperiali della corte annamita, 1-ne-Khu (Ignazio) fu il primo missionario che, nel 1533, predicò il vangelo nella provincia di Nam Dinh (Tonchino) e fu subito colpito da un editto di prescrizione. Nel 1580 d riprovarono, nella Cocincina, alcuni francescani delle Filippine, ma anche la loro opera fu presto cancellata. Ufficialmente la chiesa vietnamita nasceva il giorno di pasqua del 1615, quando due gesuiti, il napoletano Francesco Buzzoni e il portoghese Diego Carvalho, approdarono a Tourane (Cocincina) e celebrarono la messa con un gruppo di cristiani giapponesi esiliati dal loro paese natale. L'anno seguente la comunità contava 300 neofiti. la presenza missionaria era scarsa e discontinua, poiché tutto dipendeva da una nave portoghese, che ogni anno portava da Macao merci e doni ai sovrani del Tonchino e della Cocincina, i due regni ostili in cui, già in quel tempo, era divisa La penisola indocinese. Nel1626 altri gesuiti arrivaronoGd Hanoi e awiarono l'evangelizzazione del Tonchino. Uno di essi era il pistoiese Baldinotti. Un giorno, questi assistette a una curiosa rappresentazione teatrale all'aria aperta per la popolazione cinese di Hanoi: un personaggio vestito da portoghese, con una pancia enorme, da cui entrava e usciva un piccolo vietnamita. Si fece spiegare la scena: era una parodia del battesimo cristiano, in cui si «nnasce portoghesi». Alessandro de Rhodes; fondatore della chiesa cattolica in Vietnam, L'APOSTOLO DEL TONCHINO Il vero fondatore della chiesa vietnamita fu il gesuita francese Alessandro de Rhodes (1583-1660). Esperto matematico, eminente linguista, padre de Rhodes arrivò a Hué nel 1625; due anni dopo passò ad Hanoi ed ebbe subito grande successo: con un orologio e un'opera di matematica di Matteo Ricci incantò il re, che fece edificare una chiesa ad Hanoi; battezzò la sorella del monarca; converti nel primo anno 200 vietnamiti, in maggioranza bonzi, altri 2.000 nel secondo, più di 3.000 il terzo anno. Ma nel 1630 fu espulso. Si stabili a Macao, dove mantenne i contatti, tramite i missionari che potevano entrare nel paese, con i catechisti che vi aveva formato. Tra il1640 e il 1645 tornò in Cocincina e fu espulso altre tre volte: la terza fu imprigionato e bandito dal paese sotto pena di morte. Enon mise più piede nel paese. Inviato a Roma come procuratore (1649), sollecitò Propaganda fide perché ordinasse preti locali e istituisse La gerarchia, nominando vicari apostolici per l1ndodna, in modo da sottrarre l'attività della chiesa dal sistema detpadroodo portoghese. Fece conoscere in Italia e in Francia quel campo di missione, procurando personale e altri aiuti: dopo 50 anni di evangelizzazione c'erano 300 mila cattolici in Tonchino e altri 500 mila in Cocincina. Tale successo è dovuto alla notevole bontà naturale della gente, che il missionario ricambiò con profondo e rispettoso amore. Per prima cosa, de Rhodes affrontò lo studio della lingua, arrivando a possederla perfettamente. Vero colpo di genio fu la trascrizione dei suoni della lingua parlata con le lettere dell'alfabeto latino, al posto degli ideogrammi cinesi, scrittura inaccessibile alle folle. la lingua parlata, nella trascrizione in caratteri latini, permetteva la comunicazione delle idee religiose e le novità scientifiche dell'Occidente in modo comprensibile anche al popolo semplice. la stessa lingua diventò uno strumento letterario con cui i vietnamiti cominciarono aesprimere la propria cultura, attraverso opere scritte di religione, storia, poesia, legislatura..., per la prima volta staccata dalla letteratura cinese. Sullo stile di adattamento praticato dai gesuiti a Pechino, padre de Rhodes si immerse totalmente nella vita e mentalità del popolo, per trovare i mezzi più consoni a trasmettere i valori evangelici: nella sua catechesi sfruttava gli elementi culturali locali, come poesia e spettacoli religiosi; rispettava i riti dei defunti, che riteneva «molto innocenti e senza danno per la santità della religione»; si preoccupava di presentare il messaggio cristiano in modo che non desse l'impressione di essere una dottrina straniera o una «legge dei portoghesi». Geniale fu pure l'idea di evangelizzare i vietnamiti mediante i vietnamiti. Atale scopo fondò la Congregazione dei catechisti: li istruiva nelDouier MC l aprile 2005 pagina 35

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=