Missioni Consolata - Aprile 2005

vi nd contatto con un'altra cultura tutta la sua forza liberatrice. Chiaramente tutto ciò mette in crisi, almeno all'inizio, il desiderio di «fare>>, di buttarsi immediatamente nella mischia e richiede una buona dose d'ascoltoe di condivisione. Ciò che uno ha appreso negli anni di formazione o di precedente esperienza pastorale e che forma la sintesi personale, il sogno della missione di ciascuno, deve entrate in contatto con una realtà specifica, che richiede preparazione, adattamento e talvolta sacrificio da parte del singolo operatore pastorale. l'INCONTRO CON LA CULTURA NASA La prima grande sfida che ho dovuto affrontare è stata quella relativa al dialogo fra culture e all'inculturazione del messaggio cristiano. L'aver sempre vissuto, come nel mio caso, in un contesto occidentale (I - talia, Inghilterra e Stati Uniti) ha significato un cambio di rotta e un'apertura ad una cultura differente, il passaggio da un mondo tecnicizzato ad un universo tutto sommato ancora mitico, seppur messo in crisi dal rapido avanzare della modernità. n modo di ragionare «circolare», dove non sempre le conclusioni sono il frutto di un sillogismo, la visione collettivista della vita e la poMC l aprile 2005 pagina 14 SCHEDA COLOMBIA Superficie: 1.141.748 Kmq Popolazione: 45.300.000 abitanti {proiezione per il 2005) lingua: spagnolo (ufficiale); in Colombia sono però presenti 84 popoli indigeni con 64 Lingue differenti Religione: cattolica (ufficiale, 930fo). Capitale: Santa Fé de Bogo~ (7.029.928 abitanti) Ordinamento politico: repubblica presidenziale Presidente: Alvaro Uribe Velez, dal 7agosto 2002 Economia: il caffè è il principale prodotto legale da esportazione. Il sottosuelo contiene giacimenti di petrolio, carbone, oro, platino, argento e smeraldi. l e coltivazioni di marijuana, coca e papavero da oppio alimentano il floridissimo traffico illegale dagli stupefacenti. Si stima che dalla Colombia provenga l'SO%della produzione mondiale di cocaina. Moneta: peso colombiano (3.000 pesos •l Euro nel2004) ca importanza data alla persona, il continuo appellarsi a forze spirituali e naturali come veri responsabili dei vari avvenimenti che segnano il corso dell'esistenza e che cancella quasi completamente la responsabilità personale, sono solo alcuni esempi della difficoltà di entrare in un mondo diverso, senza lasciarsi condizionare dai pregiudizi frutto della nostra formazione. Uno dei grandi aiuti che ho ricevuto è stato il poter seguire la formazione dei delegados de la palabra, i catechisti locali. È a loro che devo il merito di essermi potuto inserire gradualmente in un mondo che non conoscevo. Ciò cbe avevo appreso n<:gU anni precedenti e che potevo offrire nel campo della catechesi e della pastorale veniva restituito generosamente sotto forma di indicazioni su come muovermi meglio all'interno della cultura nasa. Me lo ricardava prima della mia partenza José Gentil, il ddegato della comunità del Berlin, poche case e una scuola aggrappate sul dorso della montagna, <<passare del ten1po con noi è la miglior maniera per poter penetrare nel nostro modo di vivere senza rimanere per sempre uno straniero». In verità ci si rende conto che stranieri si rimarrà per sempre, che non si possono cancellare di colpo forme mentali che ci appartengono dal giorno della nostranascita, ma si possono ridurre le distanze e porre le basi per un dialogo che sia confronto e non scontro di culture. La stessa cosa si può dire parlando del dialogo interreligioso. Anche dopo 500 e più anni di evangelizzazione l' indio nasa vive la sua spirituali tà in maniera propria, dove elementi di cristianesimo si fondono con l'eredità religiosa e cul turale de-

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