Missioni Consolata - Marzo 2005

molto impegno, per affrontare una battaglia che si presenta in questo mo· mento decisiva, poiché gli stati occupanti stanno per detenninare il futuro assetto politico del Kossovo e il destino di quelle per· sone. C'è un debito di giustizia, da colmare, che abbiamo nei loro confronti. Dr. Giuseppe Torre Genova Snezana Petrovic, nostra collaboratrice di nazionalità serba, spiega «perché i serb i in Kosso· vo non hanno votato». La situazione in Kossovo rimane molto grave, come ci ha raccontato il nostro collaboratore Enrico Vigna, appena tornato dalla zona. Del Kossovo abbiamo scritto anche nel nostro lib ro La guerra. Le guerre pubblicato dall 'Emi (Bologna, 2004), con due ristampe in pochi mesi. Per la felicità di... Cari missionari, siamo tre amici. Siamo solo tredicenni e frequentiamo il terzo anno della scuola media statale «Carducci • Trezza». Tutti e tre abbiamo obiettivi di versi per il futuro, ma tutti e tre abbiamo a cuore la tragica condizione che vige nella Re· pubblica Democratica del Congo. D nostro interesse si è accresciuto quando, in chiesa, abbiamo trovato la rivista Missioni Consolata che, per l'appunto, parlava del Congo. Sull'ultima pagina vi erano anche delle infonna· zioni sulla scuola di lingua swahiJi dl Torino. V argomento ci appassiona pa· recchio; ma, dat.a la nostra età e la lontananza, non possiafl\O frequentare la scuola. E per questo che vi chiediamo se, gentilmente, potreste inviarci dei fascicoli di lingua swahili per principianti. Saremmo molto felici se accettaste la nostra richiesta, che ci darebbe l'op· portunità di realizzare un sogno e di formarci io maniera più aperta alle diver· sità che segnano questo nostro mondo. Confidando J,>ienamente nell'obiettivo che ci accomuna e precisando che, se necessario, siamo anche disposti a versare una certa quota per ricevere i fascicoli, porgiamo i nostri più distinti saluti. «Kwa heri». Sara, Ida e Fabrizio Cava de' Tirreni (SA) Con Sara, Ida e Fabrizio la speranza è assai di più eli un obbligo... Ragazzi, vi ricordiamo che il KWA HERI con il quale ci avere salutati sta per «arrivederci>>; ma letteralmente significa: «per la felicità>>. La vostra felicità. «Ant isemitismo strisciante?» Spettabile redazione, su Missroni Consolata di dicembre 2004 trovo pubblicata una mia lettera con un titolo incongruente e sbagliato «Antisemitismo strisciante?», anche se la brevissima risposta sem· bra condividerne il contenuto. Faccio osservare che semiti sono tutti i popoli del vicino Oriente e non solo gli ebrei: l'antisemitismo rivolto al solo I sraele è un ' indebita appropriazione letteraria. E mi sorge spontanea la domanda: si può criticare e condannare la politica di I sraele senza essere tacciati di an· tisemitismo? MaxCole Bresàa «Si può criticare... senza essere tacciati di antisemitismo»? La risposta dovrebbe essere: sì. Ma abbiamo usato il verbo aJ condizionale. «Disagio giovanile, disagio del mondo» Gentile redazione, mi congratulo per il dossier di gennaio 2005 <<Disagio giovanile, disagio del mondM, chc,ho letto tutto d' un fiato. E assai interessante e centra in pieno il problema giovanile e della scuola. Sono un' insegnante ormai disgustata dell 'attuale andamento che la riforma Moratti sta dando. La scuola sta affondando con le implicazioni sui giovani che ne conseguono e che voi avete così bene descritto. L'idea del dossier è stata non solo buona, ma ottima. Spesso è più facile trattare problemi distanti daDa nostra realtà di quelli che quotidianamente ci toccano da vicino. n pia· neta giovani rappresenta una nuova terra di missione, per quanto le povertà e/o i problemi di cui sof· fre attualmente siano diversi da queUi più concreti dei paesi del cosiddetto terzo mondo. Voi li avete messi a nudo assai bene. Spero che il dossier aiuti a riflettere sull ' importanza di investi· re sul presente e futuro dei giovani (cosa che si sta facendo poco e male), oppure si offrano immagini sulle quali investire per impostare il proprio stile di vita, le proprie priorità, i valori in cui credere. Ma un mondo che sta perdendo l'etica per strada, giustificando tutto come accettabile o possibile, in cui iJ concetto di bene si mescola con queUo di ma le (anch'esso inteso co· me esperienza), che sta creando falsi miti, può portare i giovani a credere ancora in qualcosa? Silvam1 Vergna.no Tonno All 'osservazione «spes· so è più facile trattare problemi clistanti dalla nostra realtà... » rispondiamo che bisogna saper guardare sia lontano sia vicino. La missione è, ne llo stesso tempo, e <<qua» c «là>>. D i fronte ad un quesito fina le, così signiftcaùvo oltre che angosciante, come in al tre occasioni coinvolgiamo i nostri lettori ... confidando però nello Spirito Santo. Questo «gigante invisjbile>> sa illuminare molti: per esempio, i sonosLanti ragazzi di Cava d e' T irreni. MC l mano 2005 pagina 7

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=