Missioni Consolata - Marzo 2005

lnteNista 1 l Mohammed Reza Kiavar, sindacalista della Cis/ •• • • i .. . fl •• ••• • Il • • •JI••• •• , ••••••• <~STIAMO TORNANDO INDIETRO>> I problemi - spiega il sindacalista di origini iraniane .. riguardano soprattutto gli immigrati da paesi islamid. Il domani? Dipende da••• M ohammed Reza Kiavar è un sindacalista di origini iraniane che dagli anni Settanta vi - ve in Italia, dove era arrivato per frequentare La facoltà di architettura. Esposato con una giornalista torinese, ha una bimba di sette anni e lavora alla Cisl, dove si occupa delle tematiche dell'immigrazione. Come stanno attualmente i figli dei nostri condttadinf immigrati? «le seconde generazioni sono in crisi. Lo sono soprattutto quelle provenienti da paesi islamid. Non è per tutte cos1, ovviamente: dipende dalle famiglie e dal contesto culturale. Quando i genitori non hanno i mezzi adeguati per bilanciare L'educazione domestica con quella che i loro figli inevitabilmente ricevono fuori, esplodono i conflitti e le sofferenze. I ragazzi si ritrovano con una doppia identificazione culturale: hanno studiato qui e si sentono vicini alle esigenze dei loro compagni e amici, ma in famiglia si pretende che rispettino le tradizioni d'origine. Per i padri è forse l'unico strumento per farsi valere in un contesto che considerano privo di ri - spetto per le figure genitoriali. I maschi sono lasciati un po' più Liberi, ma è sulle femmine che awiene La pressione maggiore: devono vestire in un certo modo, hanno limitazioni nelle libertà, ecc. Spesso escono di casa con l'hijob e la jellobo, e una volta arrivate a scuola si levano via tutto per rimanere in jeans e magliette corte». E i latfnoamerlcani? «Stanno molto meglio: le differenze culturali e religiose sono poche. Diciamo che vivono crisi diverse: accusano i loro genitori di essere un po' arretrati rispetto ai mezzi della vita moderna e consumistica italiana, ma non ci sono conflitti LaDossier MC l marzo 2005 pagina 36 ceranti tra scelte opposte e inconciliabili, come spesso accade per i musulmani. Per gli immigrati dall'Est europeo non si può parlare ancora di seconda generazione, trattandosi di un'immigrazione molto recente. Comunque, i ragaz.zi provenienti da queste regioni sono quelli che si integrano più facilmente. Possiamo in effetti dedurre che, dove agiscono religioni e culture molto diverse da quelle del paese ospite, allorché mancano gli strumenti o la volontà per ridurre le di - stanze, i conflitti familiari e sociali aumentano. Tra le famiglie islamiche chi, pur senza rinnegare la propria cultura, ha rinunciato ad alcune tradizioni che ostacolerebbero una buona integrazione, è riuscito a risparmiare ai propri figli tensioni, malessere e crisi di identità. Molto dipende dalla preparazione dei genitori e dalla loro disponibmtà a ridiscutere abitudini secolari e consolidate». Quali potranno essere le prospettive future? «Se le seconde generazioni sono e saranno attraversate da crisi, la situazione migliorerà per le terze... sempre che i figli degli italiani di oggi non diventino razzisti e xenofobi domani. Edalle attuali premesse politiche, sodali e culturali, tutto fa pensare al peggio: siamo in piena regressione. Stiamo tornando indietro di anni e anni. Equesto è molto preoccupante>>. •

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