Missioni Consolata - Marzo 2005

stanti si appropriassero delle loro terre. Ancora oggi, nel quartiere francese di Saint-Boniface a Wmnipeg, la piccola comunità francofona considera Riel un eroe. Nel cimitero di fronte alla cattedrale cattolica, la sua tomba è meta di pellegrinaggi, mentre a Regina, durante l'estate, nella sala comunale viene riproposto il processo che lo condannò a morte. GIUBBE ROSSE (DI SANGUE) Oaigo, invece, è molto più attratto dai RayalMounted Canadian Po- /ice (Rmcp, le famose Giubbe Rosse che a Regina hanno la loro accademia) e dalla loro mascott, Safety Bear, una sorta di orso Yoghi sempre circondato da bambini (e non solo da loro). Al confme tra il Saskatchewan e l'Alberta, visitiamo il Cypress Hi/1, il luogo dove nel1876 Ta-tanka 1-yotank, da noi conosciuto come «Toro seduto», si rifugiò dopo la battaglia di Little Big Horn, per evitare la vendetta delle truppe statunitensi. Le Giubbe Rosse (colore scelto anche per distinguersi dalle famigerate GiubbeBlu), processerai rifugiati e amministrarono tutti i territori della Corona, evitando che l'anarchia della <Jegge del Far West» si propagasse anche in Canada. Ma anche le divise della Rmcp sonomacchiate del sangue di canadesi. Nella memoria delle lotte sindacali è rimasto indelebile il BloodySaturday, il sabato di sangue, consumatosi il21 giugno 1919 a Wmnipeg, al termine di una serie di scioperi per richiedeMC l mano 2005 pagina 26 re la settimana lavorativa a 40 ore. Quel giorno il sindaco della città, stanco delle rimostranze dei lavoratori, richiese l'aiuto delle Giubbe Rosse per ristabilire l'ordine. Il loro intervento lasciò per le strade cittadine due morti. Il l o luglio 1935, nel pieno della crisi economica, a Regina 500 agenti Rmcp si scontrarono con 2 mila lavoratori disoccupati, organizzati dal Relie/ Camps Worker Union, che tentavano di raggiungere Ottawa per perorare la loro causa al parlamento. I feriti , in quel caso, furono decine, mentre 130 manifestanti furono arrestati. Le Montagne Rocciose deU'Alberta fanno da sfondo alle numerose tribù indiane che celebrano iJ pow-wow, la festa più importante dell' anno, con balli , danze, musiche. I variopinti colori dei costumi si mischiano con le mandrie di bufali, i rodei, i laghi cristallini in cui si specchiano le cime innevate. E dalle Montagne Rocciose discendiamo lentamente verso l'Oceano Pacifico, dove si concluderà il nostro viaggio. Tutta questa terra, oggi facente parte della provincia della British Columbia, è stata a lungo contesa al Canada dagli Stati Uniti. Nel1846, J ames Knox Polk scelse come parola d'ordine per La sua campagna presidenziale il terribile motto «FiftyFour-Fi/ty or Fight!» {letteralmente: 54 gradi e 50 minuti di latitudine nord o guerra!) che fissava le coordinate dei confmi settentrionali statunitensi voluti da Polk, comprendendo il vasto territorio oggi occuPanorama del porto e città di Voncouver. pato dalla British Columbia fino al confine con l'Alaska (allora territorio russo). Lo slogan restò fortunatamente solo sulla carta, ma gli screzi con gli Stati Uniti e il pericolo di colonizzazione continuano ancora oggi, tanto da costituire, secondo la scrittrice Margaret Atwood, il tema centrale della specificità culturale e politica canadese. Nel l987, i rapporti con i due paesi si erano fatti così tesi, che il mini - stro della difesa canadese annunciò di voler acquistare dei sottomarini nucleari per difendere le proprie coste, continuamente violate dalla marina statunitense che oltrepassava i limiri territoriali, senza chiedere alcun permesso. n Canada ha comunque bisogno degli scomodi vicini, specie ora che Vancouver è stata designata sede dci giochi olimpici invernali deJ 2010. La città, immersa in una baia spcttacoJare che la rende una delle più belle di tutto il Nordamerica, è già in fermento; ma le associazioni di aiuto sociale e quelle ambientaliste si stanno giustamente preoccupando per l'inevitabile degrado che puntualmente colpisce le città olimpiche una volta passata l 'ubriacatura dei giochi. Sono ancora troppo evidenti i tristi esempi di Montreal c Calgary, le cui comunità debbono ancora oggi, a distanza di decenni , pagare i costosi e inutili impianti, costruiti in occasione delle manifestazioni olimpiche, togliendo fondi preziosi agli investimenti sociali. I l nostro viaggio si conclude a Vancouver l sland, accolti dalla sua aristocratica capitale, che prende il nome dalla regina Vittoria. Ma è alla baia di TofU1o, duecento dùlometri più a nord, che prendiamo real - mente congedo dalla Transcanadcse. La costa si affaccia sull'Oceano Pacifico nel punto in cui questo si apre all'infinito ai nostri occhi Oaigo, a cui abbiamo detto che dall'altra parte della distesa d 'acqua si trova il Giappone, si diverte tra le onde, fissando lo sguardo all'oriz- [M zonte. Davanti a sé ba un Mc mondo intero da scoprire. l

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