L a danza propiziatoria, perché la caccia si concluda con esito positivo, sta terminando. Le mogli invocano la protezione del cielo sui Loro mariti, i bambini corrono ad abbracciare i loro padri e i fratelli maggiori prima di vederli allontanare dai Loro teepee. I bisonti pascolano pacificamente a poche ore di marcia. Sono migliaia, tanto da trasformare La prateria in un'immensa coperta verde, punteggiata da macchioline marroni. I guerrieri si awicinano Lentamente, senza far rumore, mimetizzandosi con le stesse pelli dei bisonti uccisi L'anno prima. Poi, a un segnale convenuto, si alzano in piedi alrunisono, gettando Le pelli sull'erba e mostrando i loro volti dipinti. Lanciano urli e gli animali , spaventati, iniziano a galoppare. Una corsa sfrenata di diverse miglia verso il baratro di una scarpata, che sprofonda per diverse decine di metri. Intuiscono il pericolo, poi lo vedono, ma non possono arrestare La loro marcia perché dietro migliaia di altri bisonti impauriti li sospingono inesorabilmente. Le carcasse si accumulano, una sopra l'altra, schiacciando e soffocando gli animali che sono riusciti a soprawivere al grande salto. Anche quest'anno La caccia è stata fruttuosa. La tribù avrà carne per sfamare i propri componenti e sufficienti pelli per difendersi dal rigido inverno delle pianure del Nordamerica. Questa scena si è ripetuta per migliaia di anni a Head Smashed-In BuffaloJump, neLrAlberta, il Luogo più sacro di tutta La comunità aborigena del Canada, oggi trasformato in museo e dichiarato dall'Unesco patrimonio culturale dell'umanità. T utti gli aborigeni del Nord America (quelli che noi, persistendo nell'errore commesso da Cristoforo Colombo chiamiamo indiani d'America), cercano di recarsi, almeno una volta nella vita, in questo ombelico della loro cultura millenaria. Molti arrivano per assistere al pow-pow, la sacra cerimonia che saluta il culmine dell'estate con danze e balli, tenuti in ogni parte del continente. Ogni tribù, ogni clan, indossa propri abiti, intona propri canti, esegue le proprie danze che li contraddistingue da ogni altra nazione aborigena americana. In questo modo, perpetuano tradizioni e riti ancestrali tramandati di bocca in bocca, di generazione in generazione. Nazioni, dicevamo. Gli aborigeni considerano La Loro appartenenza tribale al rango di un qualsiasi altro stato del globo. Duroni, Iroquesi, Piedi Neri, Sioux, Apache... ogni gruppo è dotato di lingua, Leggi, religioni, strutture sociaLi e di comando completamente differenti l'uno dalL'altro. E, come qualsiasi altra nazione, anche queste si combattevano, creavano alleanze, commerciavano, massacravano, tradivano, complottavano. t:arrivo degli europei e la creazione di quelle invisibili, ma invalicabili, barriere geografiche chiamate confini, hanno impresso una biforcazione storica al mondo aborigeno nordamericano. Al sud, La disordinata e individualistica corsa al lontano West dei coloni americani, non regolamentata da alcuna Legge, ha causato lo sterminio degli abitanti originari. La Indiano rivestito di tutte le sue regalie. ((ln.dicut.i» d~m.el"ica disperata difesa del proprio territorio da parte di questi ultimi ha permesso, poi, di creare nel «viso pallido» La fobia del pellerossa, Legalizzando i genocidi perpetrati dalle Giubbe Blu. Anord, invece, il Royal Proclamation Act del 1763, che impediva ai coloni di appropriarsi dei terreni, se questi non erano prima acquistati dalla Corona, garantiva una sorta di ordine e Legalità nell'espansione verso il Pacifico. Del resto, l'incontro culturale tra le diverse etnie era già in atto sin dalla seconda metà del xvn secolo, quando i coureurs-de-bois (i commercianti franco-canadesi che trattavano con gli aborigeni racquisto di pelli) cominciarono a prendere per mogli (o amanti) Le ragazze delle tribù visitate. I figli meticci nati da queste unioni diedero origine ai métis, il cui rappresentante più celebre rimane Louis Riel. Oggi, a fronte di 624 mila nativi canadesi, i métis sono 153 mila. I rapporti tra Ottawa e gli aborigeni non sono sempre stati pacifici. Nel 1759, ad esempio, ilgeneraleJeffrey Amherst, comandante in capo delle truppe britanniche in Nord America, cercò di sterminare gli autoctoni, regalando loro coperte contaminate di vaiolo, inaugurando repopea della guerra biologica. Furono però i vicini statunitensi a creare i maggiori problemi: nel maggio 1873, un gruppo di contrabbandieri, che commerciava whisky in cambio di pellicce, si scontrò a Cypress Hill con guerrieri cree, piedi nen' e assinibone, uccidendone 36 e creando pericolose tensioni con L'innocente governo di Ottawa, intervenuto in favore degli aborigeni. Fu per evitare il ripetersi di simili scontri che, il23 giugno 1874, il colonnello Patrick Robertson Ros creò Le famose Giubbe Rosse. Solo due anni dopo, L'ispettore James Walsh venne chiamato a proteggere i sioux di Ta-tanka 1-yotank, (da noi conosciuto come Toro Seduto), rifugiatisi in Canada per evitare rappresaglie dopo la battaglia di Little Big Horn e La sconfitta del Generale Custer (25 giugno 1876). Queste prese di posizione, hanno creato nei nativi canadesi un clima di relativa fiducia nei confronti del governo di Ottawa, che mai si è riscontrato nei Loro fratelli statunitensi . Ma la creazione di riserve, iniziate nel1876 con la stipula dell'IndianAct e le sowenzioni ancora oggi elargite alle comunità locali, se da una parte hanno permesso il mantenimento di tradizioni, istituendo scuole e centri culturali, dall'altra hanno alimentato una sorta di passività nelranimo aborigeno. La disoccupazione t ra Le comunità indigene, molto più elevata rispetto alle altre etnie, è dovuta non solo a un reclutamento settario nel mondo del Lavoro, ma anche a un senso di impotenza ed emarginazione che le generazioni si sono tramandate nel corso dei secoli. I generosi sussidi di disoccupazione garantiti dallo stato disincentivano i giovani a trovare un Lavoro stabile, mentre La crescente mancanza di valori morali, sommata all'asperità del clima e degli elementi naturali, viene spesso colmata dall'alcool e dalla droga. t:antica e profonda saggezza degli avi rischia in questo modo di scomparire. p;ergforg;o Pescati MC l marzo 2005 pagina 25
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