Missioni Consolata - Marzo 2005

l } i 1 Winnipeg: lombo di Louis Riel, che guidò lo comunità francese in lotto contro l'occupazione inglese {1869) . Alberto: un parco naturale nelle Montagne Rocciose. INFLUSSO ANGLO-AMERICANO In questa provincia, grande più di tre volte l 'Italia, ma con una popolazione sei volte inferiore, le bandiere nazionali canadesi sventolano accanto all' Union Jack. La fedeltà alla Corona è ancora oggi testimoniata dall'orgogliosa ostentazione nei cognomi dell'appellativo UE (United Empire), concesso nel1789 dalla regina per ringraziare i 40 mila lealisti inglesi che, pur di non sottostare alle leggi dei Rebels, si trasferirono in Canada durante la guerra d ' indipendenza americana. Attraversiamo città, i cui nomi ricopiano quelli deiJ'Inghilterra: Kingston, London, Thames, sino ad arrivare a Toronto, che fino al1834 si chiamava York. Oggi, con i suoi 4 milioni di abitanti, le vie che si intersecano ad angolo retto, i grattacieli che si spec· chiana nel lago, le fabbriche che circondano Ja periferia, Toronro è la città più grande del Canada, ma anche la più statunitense, sebbene nessun <<torontem ami questo accostamento. Loro sono canadesi e la sola idea di essere considerati una copia cuJturale e politica dei vicini è insopportabile. Costeggiando il lago Ontario, arriviamo alle cascate del Niagara, la cui naturale maestosi tà è stata rovinata dalia mano dell 'uomo che, per attirare il turismo dagli Stati Uniti, ha costruito un guazzabuglio indecente di locali notturni, sale da gioco,/ast·/ood, negoziet· ti stracolmi di gadgets. Prefe· riamo la quiete di Niagara-oilthe-Lake, cittadina piuttosro artificiale, ma immersa nelle colline coperte di vigneti, da cui si produce il famoso e costoso Ice Wine. Vicino a Fort Gorge, dove il fiume Niagara si tuffa nell'Ontario, un cartello indica che nel xVIII secolo i gloriosi anglo-canadesi sconfissero gli «invasori» a· Uno donna arruolato nelle «Giubbe Rosse». mericani (è scritto proprio così: invasori). li contrasto fra le due Niagara è stridente: tanto insulsa, americana, pacchiana è la Falls, quanto colta, rilassante e aristocratica è la On-the-Lake. Qui, ogni anno, si apre lo Shaw Festival, che attira appassionati di teatro da tutto il mondo. E, sempre qui, vive una delle più numerose comunità di itala-canadesi del paese, discendenti di quei 41O mila emigranti italiani che, dal1945 al1967, hanno sokato l'oceano in cerca di una vita più dignitosa per sé e i propri figli. Maria Rocca, cbe assieme al marito Léon Martin gestisce la B&B dove alloggiamo, è la figlia di uno di questi: professoressa di lettere e italiano, rappresenta un esempio di integrazione sociale e culturale, conclusasi con successo. Ma ]a storia canadese ha conosciuto anche posizioni di dgerto, sino a rasentare la xenofobia. All' ini· zio del secolo, il teorico dell' imperialismo, George Parkin, affermava che il rigido clima invernale canadese aveva risparmiato al Canada la creazione di città come New York, Chicago, Saint Louis che, oltre a quello cbe lui definiva il <<problema negro», attiravano «masse di vagabondi dall 'I talia o da altri paesi dell'Europa del Sud». Pochi anni prima aRegina, nel Saskatchewan, Louis Riel era stato impiccato al termine di una rivolta iniziata a Winnipeg, neJ 1869. Riel guidò una ribellione di meticci, appoggiata anche dalla chiesa cattolica, per evitare che gli inglesi prore-

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