Missioni Consolata - Marzo 2005

ropei, ba mantenuto intatta quell'atmosfera da Nouvelle France che tanto la differenzia da ogni altro statO nordamericano: le vie delle cittadine ripropongono nomi di personaggi reali e della chiesa preconciJiare, come Boul.evard Roi Louis xvn o Pie IX; nei negozi si vendono formaggi speziati e i villaggi si preaonunciano con i caropanili delle chiese cattoliche, attorno a cui si stringe la vita comunitaria. La religione, assieme alla lingua, è uno dei due caratteri che hanno permesso al Québec di mantenere quel carattere mediterraneo che lo rende cosl unico e diverso dalle altre province canadesi. Del r esto, fu il cardinale di Richelieu che, dopo aver fondato la Compagnie de la NouvelleFrance nel1627, diede il via alla sistematica colonizzazione e alla cristianizzazione di tutti i possedimenti francesi del Nord America; e fu ancora la chiesa cattolica a divenire l'elemento di riferimento per la comunità francofona dopo ill760, anno in cui gli inglesi conquistatono Ottawa: il parlamento. Un faro lungo le coste della regione della Gaspesie, che ricordano quelle della Normandia. Mantreal: la basilica di Natre Dame. Montreal e s' impadronirono del Québec. L'occupazione britannica risparmiò ai cittadini della Nouvelle Fratzce il crollo politico e morale della madrepatria di Luigi XIV e permise al clero di mantenere intatta quella considerazione popolare che gli venne tolta io Europa dalla rivoluzione francese. AJ di fuori dall'Asse Laurenziano, la regione compresa tra Montreal e Québec City, l'inglese diventa una lingua sconosciuta, parlata tutt'al più con un forte accento francese da ben poche persone. Mentre ci addentriamo nella regione della Gaspesie, tra villaggi che ricordano quelli della costa normanda o bretone, ci accorgiamo di quanto lontana sembra essere Ottawa, la capitale politica del Canada, e quanto vicina, invece, sia Parigi! Qui, tutti ricordano la memorabile visita di De Gaulle a Montreal nel 1967, quando dal balcone del municipio gridò entusiasta: «Vtve Montreal! Vive le Québec! Vive le Québec libre!». Oltre a infervorare i secessionisti , il grido scosse ]e fondamenta del parlamento canadese, il quale iniziò a varare una serie di leggi che permisero al Québec di mantenere la sua autonomia culturale e politica, senza distaccarsi dalla madiepatria. <<È stato il nostro Sessancotto» - ci dice Robert Yvon, responsabile del Dipartimento dell'educazione del distretto di Lac Saint)eao, oggi in pensione. «Non abbiamo vinto, ma abbiamo ottenuto l'indipendenza economica e amministrativa». A Chlcourimi, all'estremità del Fiordo di Saguenay, l'idea separatista è ancora viva nel 90% della popolazione. D Front de Libération du Québec, organizzazione armata particolarmente attiva negli anni Settanta, qui conta ancora diversi nostal~;>ici e la storia della regione, scritta dai <<Martyres patrioteS>> del 1826 o queJlì delleRibeJlìoni del1837-38, viene ancora insegnata con orgoglio ai bambini. <~e me souvienS>>: io mi ricordo, si legge sulle targhe automobilistiche della provincia del Québec; un ricordo che nessuno vuole cancellare, cosl come nessuno, nel vicino Ontario, desidera dimenticare l'eredità britannica ricevuta dagli antichi colonizzatori. MC l marzo 2005 pagina 23

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=