Missioni Consolata - Febbraio 2005

sappiamo che, tra qualche manciata di milioni eli anni, anche la terra scomparirà e il sole si fredderà e scoppierà e sorgerà un nuovo sole e una nuova terra. È così da milioru di anni e così sarà ancora per milioni eli anni. Sappiamo anche che dobbiamo convivere con queste trageelie e cataclismi chediventeranno sempre più frequenti e sempre più devastanti perché la terra è diventata più fragile e poggia su un sistema dall'equilibrio precario, la cui responsabilità ricade solo ed esdusivamente sull'uomo dei «paesi industrializzati>> che vanta una civiltà raeli.cata niente eli meno che sulle raelici cristiane. Ciò che ci scandalizza e ci indigna sono altri maremoti che riguardano l'atteggiamento degli uomini e delle donne, una sparuta minoranza, ma che monopoLizzano l'opinione pubblica perché i mass media se ne fanno esclusivi portavoce. Thailandia, SriLaoka, Indonesia, Birmania, Maldive, Malaysia, Andamaoe, India... Nomi conosciuti anche da chi non li ha mai visitati. Nomi che la tv ammannisce, almeno lre volte all'anno: a Pasqua, in estate e a Natale, quando diventano mete per le vacanze esotiche. In certe occasioni dire «Maldive» significa affermare uno status symboi, perché, in certi ambienti, chi non è stato in quella porzione di <<paradiso» (naturale e fiscale) non dovrebbe meritare di stare al mondo. I vacanzieri dell'Occidente civilizzato che affondano la loro identità nelie «radici cristiane», non si sono mai accorti, nemmeno per sbaglio, deUa povertà, deUa miseria e della fragilità di quelle popolazioni, schiave del lusso degli altri, asservite alle vacanze esotiche a basso costo, specialmente in periodi di super-dollaro o, come oggi, di supereuro che permerrono di comprare due pagando uno. Certo, chi va in quei paesi porta un po' di r icchezza in valuta pregìata, ma ci ricorda la parabola d i Luca 16,21 dove il povero Lazzaro è «bramoso di sfamarsi delle briciole che cadevano dallamensa del ricco» tanto da impietosire i cani da guardia. Al 7 gennaio, dieci giorru dopo .1' ecatombe naturale, si parlava già di una contabilità da brividi: i morti superavano la cifra di 150.000 persone, cifra destinata a crescere ancora e forse di molto. Si parla dì 5 milioni di profughi. Si poteva evitare o quanto meno contenere se non la furia irragionevole e violenta della natura, almeno il numero dci morti? Giappone e Stati Uniti sembra che sapessero per tempo quanto stava succedendo e pare anche che non abbiano informato i governi dci paesi coinvolti perché non facevano parte del protocollo preventivo, sottoscritto solo da alcuni paesi. Alcuni governi che sapevano, non hanno potuto informare i propri cittadini perché la maggior parte della popolazione non può essere raggiunta da tv, radio o alrro. In un tempo in cui att raverso i satelliti si riesce ad individuare una formica nera su una pietra nera in una notte senza luna, nell'esotico Sud-Est asiatico, frequentato da turisti annati di cellulari, esistono ancora viUaggi isolati, senza tv, senza raelio, senza telefoni. In una parola: senza comunicazione. Questo è il vero inferno perché un popolo senza comuni.Ctlzione è un popolo seppellito vivo, specialmente in regioni dove la prevenzione dovrebbe essere la regola e mai l'eccezione. Abbiamo visto alberghi e bungalow, riservati agli stranieri (gli unici che si possono permettere certi prezzi) costruiti quasi a ridosso della battigia, perché è esotico-esotico buttarsi in mare dalla finestra della propria camera. Governi, costruttori e tour operator hanno fatto scempio di quei paesi che hanno sottratto aUa legittima proprietà degli abitanti e ne hanno fatto un sistema di soleli (per pochi occidentali) a servizio dei tanti occidentali che vengono in questi <<paradisi» a svernare, quando in Occidente fa freddo e a rinfrescarsi quando in Occidenti'! fa caldo. La Tv italiana, ormai omogeneizzata al potere, ha quasi circoscritto la tragedia alla sorte dei nostri connazionali, mettendo in rilievo il durissimo colpo inferto al settore turistico, cioè ad una pane dell'economia occidentale che su quel settore prospera e specula. Le prime notizie che gli italiani hanno appreso riguardavano la sorte dei «vi p». Non abbiamo sentito una parola sulle condizioni di quei popoli, sul loro sistema economico, sulle loro strutture sociali. Non un commento sul loro asservimento ad un sistema capitalistico che sfrutta il clin1a di una natura ordinariamente benigna, squassando l'equilibrio dell'ecosistema locale, lasciando quasi inalterate le conelizioni miserevoli dei popoli nativi. La ThaiJandia è famosa per il mercato delle minorenni, pagate pochi doliari per prestazioni sessuali «esotiche». Un tour operator italiano si è sentito dire da un turista italiano che nonostante l'apocalisse voleva partire .lo stesso, avendo acquistato 1 biglietti: <<lo voglio partire, ma nu dovete garantire che non vedrò nulla di sgradevole né sconveniente». In questi «paradisi» depredari si passa accanto alla miseria e alia povertà e non si vede nulla di sgradevole c di sconveniente. Si viene, si lascia l' immondizia e si ritorna a casa, narrando ad amici e conoscenti mirabilia suUe proprie conquiste, sullo splendore deUa natura o sulle sttabilianti avventure erotiche. No! Non apparteniamo né vo~amo appartenere a questo mondo che non MC l febbraio 2005 pagina 71

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