cune domande che si sentono immediate e sponcanee in bocca alla gente che non sa darsi una spiegazione logica. Quando gli uomiru non sanno dove appigliarsi, quando sono incapaci di una qualsiasi risposta logica, di fronte alla maestosità sovrana deUa natura e terrorizzati dalla loro piccolezza, scaricano sempre (senza malizia benimeso!) una sfilza di «perché?» su quel Dio che il teologo evangelico, Dietrich Bonhoel/er, ch.ian1ava il «Dio tappab~cbi». Di questo «dio» !lon sappiamo cosa farcene e crediamo che nemmeno Lw sappia cosa farsene. Noi non abbiamo risposte preconfezionate, non abbiamo ricette con una risposta per ogni domanda. Anche noi siamo atterriti e sgomenti, pieni di «perché?» senza risposte e la nostra fede, seppure solida, è densa di dubbi e interrogativi che il nostro cuore, comeGiacobbe, <<tnedita in silenzio» (Gen 37,11) o come Maria che conserva gli eventi indicibili nel suo intimo, meditandoli davanti al mistero (Le 2,19). Noi siamo poveri testimoni di un Dio <<incarnato» nella storia dl carne degli uomini e delle donne, specialmente degli ultimi e degli esclusi. Noi sappiamo cheDio non vuole né permette alcuna disgrazia perché egli è Padre-Madre di ciascuno dei suoi 6gli e un padre non si diverte a torturare i suoi figli, scaraventando su di loro un maremoto paragonabile per potenza a mille bombe atomiche. Se un «dio» cosi fosse solo ipotizzabile bisognerebbe ucciderlo in tempo, prima che distrugga ogni cosa. No, non è questo .il D io di Gesù Cristo! Egli non è un orologiaio che aggiusta i meccanismi secondo il capriccio degli uomini, come voleva Cartesio o come vorrebbero i fans d i un Diojuke-box, pronto ari- ~ondere a comando di monetina. Questo «dio» è un dio a immagine e somiglianza della malvagità degli uomini che non possono ipotizzare un dio diverso dal loro modo di agire e di pensare. Questo «dio» carnefice, vendicativo, insensibile è stato sconfitto da Gesù Cristo sulla croce cbe resta la lucerna accesa sul moggio (Mt 5,15) per rischiarare tutte le croci e tutti i crocifissi che la Storia e la Natura portano con sé. Dio non gioca a bowling con le persone. Dio è persona seria! MC l febbraio 2005 pagina 70 «Dio ,..,,, è wt. OI'Oluglt:do che aggiq."t" l1Kecceut.L"ml .,econdo U <:apl'lcclo :degli lf.OIK~l». Noi sappiamo, al contrario, cbe nel momento in cw il male accade e il dolore avvince l'uomo e la sofferenza stritola il giusto, l'innocente e il malvagio, Dio è già là ch.e aspetta perché nessuno in quei tragici momenti si senta solo. Dio, come ci insegnano i vangeli nel racconto del battesimo, è sempre l'ultimo della 6Ja, perché chiunque, colpito in qualsiasi modo, possa guardarsi .indietro e non sentirsi ultimo, ma solo penultimo. Dio è sempre l'ultimo: è il povero, è l'emarginato, è il terremotato, maremotato, è il disperso, è il morto, è l'orfano, l'innocente crocifisso senza colpa e senza distinzione di razza, tribù e lingua, è veramente rutto in tu tti (lCor 15,28). Ami chiede: Dov'èDio? Mi è facile rispondere: «Guardati attorno e volgi lo sguardo: viene dall'Oriente e dall'Occidente, dal Settentrione e da Mezzogiorno... una marea di volontari sale dal cuore dell'umanità e la maggior parte in silenzio, senza fragore, condividendo ciò che hanno e ciò che sono senza che la destra sappia quello che fa la sinima» (Mt 6,3 ): uomini e donne, bambini e anziani, un mare di u - manità, un maremoto di solidarietà sta riportando l'asse terrestré al suo posto e dai quattro angoli del mondo, il meglio degli uomini e delle donne è carne e osso del Sud-Est asiatico. Ecco dov'è il Dio di Gesù Cristo e il suo Spirito soffia dove vuole e irrompe in azione (Gv 3,8). Se le cose stanno così, come spiegare questa apocalisse e tutte le altre tragedie che assediano e asfissiano l' umanità intera, come guerre, epidemie, transumanze, stragi di popoli interi, fame eodernl· ca, schiavitù di intere masse di poveri , sacrificati sull' altare del. moloeh del superfluo dei paesi industrializzati, ricchi , sazi e in cura dimasrante 'per combattere il colesterolo o permantenere il «peso-forma»? Leggiamo in Geo 2,15 che «U Signore-D io prese l'Adam e lo collocò nel giardino di Eden perché g1i ub· b idisse e lo custodisse» come si deve ubbidire e custodire la Torah o l'Alleanza. L'uomo che ba scacciato Dio dal suo orizzonte si è rivolto verso la terra e l'ha considerata sua schiava, l'ha asservita ai suoi so· prosi, l' ha stuprata e continua a stuprarla nonostante i medici dicano che sta morendo. L'uomo nei confronti della terra ha un rapporto necrofilo: vu.ole possederla anche da morta. La terra però non riconosce nell'uomo il suo <<signore» e da violata diventa violenta e quando si scatena non fa sconti. Tutti gli scienziati dicono che bisogna mutare stile di vita, il protocollo di Kyoto ne ha imposto l'urgenza nell'agenda del mondo, eppure l'America non vuole firmarlo , ma forse comprerà dai paesi poveri porzioni d ' inquinamento per mantenere il suo «tenore di vita». Gli altri paesi occidentali firmano, ma non ottemperano e di - lazionano o, come l'I talia, aumentano i parametri minimali per starei sempre dentro. Non c'impressiona ]a natura che fa il suo corso e la storia ne è fedele testimone. Interi popoli e civiltà, forse superiori alla no· stra, sono scomparsi come i popoli e le culture precolombiane. Noi già
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