Missioni Consolata - Febbraio 2005

IL MONDO MINACCIATODAL TERRORISMO? NO, DALLA CATASTROFE ECOLOGICA Un solo dato è sufficient~: dal 1968 ad oggi il terrorismo ha ucciso 24 mila persone, le catastrofi ambientali 240 mila. Ogni anno... Si calcola che, entro la metà del secolo, ci potranno esse- ,re 150milioni di persone in fuga dal proprio paese sconvolto dai cambiamenti climatici. Negli. ultimi 30 anni nella zona artica è andato perso 1'1,8% della superficie ghiacciata, circa un nillione di chilometri quadrati, l'equivalente della superficie di Norvegia, Svezia e Danimarca. Le piogge in Afrk'!l diminuiscono da .30 anni nel Sahel sono scese del 25%. n crollo minaccia u settore agricolo che fornisce il 70% dei posti di lavoro. Due terzi deJJ.e barriere coralline sono stati seriamente danneggiati e sono a tìscWo di degrado per colpa dell'innalzamento della temperatura dei mari. n Bangladesh rischia di P:erdere un quinto del proprio territorio: sarà inghiottito dalla crescita d:él tnare provocata dall'aumento déll'effetto serra. meno e cade soltanto in quota, i ghiacciai alpini si ritirano anno dopo anno. I~sas.tri a"?bieo!ali J?rovocati dai ca,mb.iamep.ti climati- « a rrunacCiano il ii,ìruro dell'umarutà m trusu.ra enormemente più grave rispetto al terrorismo» ha scritto lo sdenziato statunltense Gregory D. Foster suJ World W4tch lnstitute Magazin-e. «Dal1968 ad oggi il terrorismo ha ucciso 24 mila pei'Sone, contro le 240 mila sterminate ogni anno dalle catastrofi ambientali». In futuro, ci saranno sempre più guerre per l'acqua, t~energia e le derrate alimentari. Questi sono $oltanto alcuni deg)j scenati prodotti dalla catastrofe ecologica. Ma ognutto di noi può (volendo vedere) renderseoe facilmente conto ogni giorno: gli inverni hanno temperature sempre più miti, la neve è sempre di Inquietante, infine, un altro dato: secondo un sondaggio Gailtf/J, la stragrande maggioranza degJi statunitensi omette r ambiente persino dalla «top 11» delle <<possibili minacce agli interessi vitali d~i Stati Uniti>). Probabilmente, un l<tltto <<merito» da ascnvere aU' amministra;~:ione di George W. Bush. Pa.Mo. che con le energie rinnovabili le distanze fra le fonti ed i consumatori possono essere molto più brevi. Quindi parliamo dj catene di approvvigionamento corte che pertanto non richiedono una protezione militare. L1 conclusione: le energie rinnovabili sono energie pacifiste e non ci sarà pace senza ecologia». Per l'ambiente è più importante la sensibilità individuale o la responsabilità pubblica ? «C'è una dimensione pubblica ed una personale. Sono due cose che dovrebbero completarsi e mai escludersi>>. LIBRJ DI WOLFGANG SACHs: • Ambiente e giustizia sociale, Editori IDuniti, Roma 2002 • Dizionario dello sviluppo, .Edi~ioni GruppoAbele, Torino 1998 • Futuro sostenibile, Emi, Bologna 1997 • ArcheeJogia deUo s\>'iluppo, Macroedizioni, Sarsina 1992 WUPPERTAL lNSTil'UT: • Wuppertallnstitut,Doepper&bergl9, 42103 Wuppertal (Gennarua) • www.wupperinst.org WORLDWATCH INSTITUTE: • www.worldwatch.o~:g WORLD WIDE .FOUND: • www.wwf.it • www.p~da.org (in inglese) MC l febbraio 2005 pagina 68 Le città sono invase dalle auto, che • lo ammettono ormai tutti - producono inquinamento, diminuzione della qualità deDa vita, malat· tie, effetto serra, eccete.ra. «Oggi le auto sooo più ecoe!/icienti di 20 anni fa, ma questo non ha risolto il problema in quanto, nel frattempo, abbiamo messo sulla strada macchine più potenti, più veloci o addirittura i fuoristrada. Cosa c'è di piùirrazionale che mettere un fuoristrada nel traffico cittadino dove si va piano e non ci sono ostacoli da superare? È uno spreco ingiustificato». Ciononostante sembra che dell 'auto la gente non possa fare a meno... «lo comincerei con l'evitare una domanda: cosa faccio con l'auto? posso farne a meno? Secondo me, questo è l'approccio sbagliato. Si dovrebbe partire dicendo èhe non si vuole la macchina e proprio in base a questa scelta si conforma la vita di conseguenza... In tal modo, le scelte di abitazione e lavoro, il modo di muoversi in città, le abitudini, tutto si formerebbe in funzione di non avere una macchina... Purtroppo, nella società d'oggi tutto è basato sulla macchina. E diventa difficile convincere una persona a farne a meno... Personalmente, bo sempre scelto casa con il presupposto cbe non voglio essere costretto a comprarmi una macchina». Ha fatto una scelta ecologica ... «Non solo. A volte l'auto può essere interessante ed utile, ma è anche un oggetto che comporta una spesa continua, un fastidio quando devi fare delle acrobazie per andare da w1 posto all'altro... Io non trovo piacere ad avere una macchina. Nella città dove abito d sono quartieri, ristoranti, luoghi che non conosco, perché sono fUori del mio r-aggio di azione, mentre lo sono in quello di un automobilista. Non conosco questi posti e non li ho mai cercati, perché non fanno parte del mio orizzonte quotidiano. E la cosa strana è che non mi sento sottoprivilegiato per questo». Lei parla di una «soddisfazione materiale» e di una «soddisfazione immateriale>>... «È semplice. Ci possiamo permettere p iù cose, ma abbiamo meno tempo a disposizione. Ad esempio, possiamo comprarci più [M_çJ Cd di musica, ma ci manca Mc il tempo per ascoltarli...». NEllA PROSSIMA PUNT'ATA: Per la serie •Q UALE ECONOMIA?• , abbiamo già pubblicato l'Intervista con Il professor SERGE lA'roucHE (MC, gennaio 2005). NeJJa prossima puntata, ospiteremo il professor LuiS RAzETo MJGUARO (vlcepresldente de ll'Università bollvariana del Cile) che cl parlerà dell'•econom.la di solldarietà•.

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