sono ridicoli rispetto alla magnitu· dine del problema. C'è un consenso da parte di tutti gli esperti del mondo scientifico secondo iJ quale ci vorrebbe una riduzione globale del 50-60% di Co2 nei prossimi 50 anni Se uno mette nel conto anche la crescita della popolazione, siamo lontani anni luce da questo traguardo... Poi c'è il problema dell'inclusione dei paesi in via eli sviluppo... Infine, Kyoco è pieno di scappatoie: è come un formaggio svizzero con un sacco di bucbi. I1 motivo per il quale ci sono i buchl è molto chiaro. Perché gli americani, a suo tempo (era ill997), banno cercato di avere un trattato che aUa ftne non avrebbe prodotto alcun cambiamento per la propria economia, il proprio modo di consumo e produzione. Ecco, perch.é la cosa migliore per leggere Kyoto è la famosa battuta di Bush padre: "Si può discutere di tutto, ma non dei cambiamento dello stile di vita ame- . " rzcano ». Che tristezza•.. «Sì, e questo non è tutto... Occorre sapere che gli Stati Uniti hanno una tattica ben precisa, che è sempre MC l febbraio 2005 pagina 66 la stessa: loro partecipano ai varì negozia~ li portano al .minimo e poi ne escono o ne rifiutano la ratifìcazione. Kyoro è solo un esempio. La stessa cosa hanno fatto per la convenzione sulla bio-diversità. È una tattica eli arroganza sistematica... I delegati statunitensi arrivano alle trattative internazionali e le uccidono con carte ed avvocati. E spesso gli altri paesi si debbono adeguare. Sembra primitivo e banale ma purtroppo è COSL». Lei collega la scelta energetica del mondo con la guerra e la pace. Ci spieghi meglio questo collegamento... «Gas, petrolio e carbone sono presenti sulla terra solamente in alcuniluoghi, mentre i consumatori di energia si trovano dappertutto. n risultato è che l'energia fossile si basa sempre su lunghe catene eli produzione e di approvvigionamento. Queste catene hanno fianchi deboJi e vulnerabili, quindi devono essere protette. Per questo un'economia fossile sarà sempre un 'economia che richiede una maggiore sicurezza militare. Mentre la situazione è molto E\IIS"I( )[\;(!H ( ,\IWI )[\;(() (( , ,\S SI l{ l{\) IC\1 '\l (l':--.;( J',\1 "l PAESI Stati Uniti Cina Russia Giappone India Germania C~ ada Gran Bretagna Sud Corea Italia EMJSSIONI DI CARBONIO (l} 23,4 13,6 6,2 4,8 4r2 J,4 2,4 2,3 1,8 1,8 tutti gli altd paesi J6,0 FomE: Earth Policylnstitu:te, Washingtan 2004 (1) Petcentuali suDe èmiuionr glob.ali l \Jl'K< li'\ l A l < l li <H, H .\ (L< ()[ ()(,)( ,\L l ()()l l'l{) l\ l ) IMPRONTA PR<>-CAPITE (l) StatiUniti 9,5 Canada 6,4 GriUl BJ'etagna 5,4 Get:mania 4,8 Russia 4;4 Crtappone 4~3 ltslla >,.8 Sud Corea 3,4 Cina 1,5 India 0,8 • Media mondilde 2,2 • Itnpronta compatibile (2) 1,8 • Deficit eèologico 0,4 FONTE: Living Planet Report2004 (1) Misura in ettari pro-capite riferita .al2001; tutti i. dati sono reperibili su: \Vww.pan!h.org (2) Defuuta come «l>iocapacità». diversa per quanto riguarda le energie rinnovabili: il vento, la biomassa, il sole, l'acqua. Le fonti deiJe energie rìnnovabili sono dappertutto e soprattutto si trovano negli stessi luoghi dove vi sono i consumatori. Ne consegue
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