Missioni Consolata - Febbraio 2005

no gli artigiani con le loro botteghe, ci sono le rudimentali chaikhane, con pochi tavolini intorno a specie di enormi samovar alimentati a legna; Il si possono ancora vedere le insegne dei den cisti: un o spaccaro eli bocca che mette a nudo muscoli, cavità, orifizi, il tutto in colori diversi. Sotto, in vetrina, ci sono protesi e sacchetti di denti. Anche i sarti ban - no le loro insegne: vestiti da donna, uomo o bambino, disegnati con poche ingenue peoneUate. Nelle giornate calde è un sollievo fermarsi a m~u1giare un dogh, sorta di granita fatta con ghiaccio, sciroppo e yogurt, i.n una gelateria improvvisata con due panche e un carrettino. Ricevuta] 'ordinazione, il gelataio si affretta a preparare il miscuglio, rimestandolo a larghi gesti con un cucchiaione eli legno; poi landa il tutto a mezz'aria, proprio come si fa con le frittate, e lo riacch.iappa con grande destrezza, senza versare neanche una goccia. Kashgar è famosa per il mercaro domenicale, la cui sezione più pittoresca è quella degli animali. Pastori e aUevatori fanno chilometri per venire a portare qui le loro bestie. Adesso questa attività è stata relegata in un campo a qualche chilometro daUa città. Lì ritrovo l'animazione che ricordavo. Quando arrivo nel grande recinto dove sono raccolti gli animali, le trattative sono in pieno corso, nelle varie sezioni in cui sono suddivisi gli animali: quella delle pecore e montoni, la più rappresentata, quella degli asini e delle mucche. C'è anche Venditori di verdura presso il mercato degli animali o Koshgor. MC l febbraio 2005 PQgìna 54 Koshgor: un cartellone illustro il progetto di ricostruzione della piazza davanti allo moschea Id Kah. Manifesto propagandistico o Turfan: i militari cinesi {in primo piano} proteggono la popolazione ui$uro {in secondo piano}. qualche cavallo, ma nessun maiale, naturalmente. Temlinate le trattative, non guasta un po' eli svago: ci si può far dare una ripul ita dai barbieri, che banno messo le loro sedie proprio davanti aU.'entrata del recinto, per poi concedersi un piano di langhman, spaghetti serviti con un sugo alle verdure, e un bicchiere di tè nella trattoria accanto; da ul timo, giocare una partita a biliardo attorno ai tavoli piazzati in strada. INCOMUNICABILITÀ A Yarkant, un'oasi ai margini del TakJamakan, a quattro ore di auto· bus da Kasbgar, l'aria del rinnovamento non soffia ancora. Qui la città cinese è cresciuta accanto a quella uigura, inizia esanan1ente dove l' aJ. tra finisce; le due comunità vivono gomi.to a gomito, ma è come se fos-

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