Missioni Consolata - Febbraio 2005

ranno con me sull'argomento, dopo la visita. Assistiamo alla celebrazione dell'ora sesta dci monaci e tutti, poi, mi diranno essere convinti di aver assisti t o alla messa... E quale meraviglia, da parte loro, rivedere le stesse persone, che prima erano avvolte nell'abito benedettino, indossare ora la tuta da lavoro, nel laboratorio per la fabbricazione di arredi sacri e in '\uello delle vetrate colorate... Non c è che dire: la chiesa cattolica suscita rispetto, ammirazione a non finire e... (devo dirlo?) un po' di «timore» su tutti («Ma perché la chiesa canolica vuole far diventare cristiano il mondo intero?» - mi chiedeva sul ~;>ullman una signora del Ch'on-do-kyo). Ma è già pomeriggio e ci aspetta un lungo viaggio per tornare a Seoul. Nel pullman si chiacchiera, si dorme, ci si scambiano indirizzi e numeri di telefono, si canta... e, all'arrivo, d si separa con quella punta di dispiacere che sempre si prova a separarsi da~li amici; però, con la promessa di ntrovarci e continuare il dialogo. D opo questo tipo di esperienze di dialogo interreligioso, mi restano sempre nel cuore alcune sensazioni. Innanzitutto, la consapevolezza della mia grande ignoranza circa le altre religioni. Sl, so qualcosa, ma il vero «centro>> delle religioni Visita a/laboratorio delle vetrate dell'abbazia benedettina. ancora mi sfugge. Quanto devo ancora studil!_re e sforzarmi per sapere e capire... E solo una <<magra consolazione» l'aver constatato, una volta ancora, che l'ignoranza sul cristianesimo da parte degli altri è almeno pari alla mia sulle loro religioni. Resta poi la sensazione di incompletezza. Ma non è certo realistico aspettarsi che un «pellegrinaggio interreligioso» di tre giorni possa coprire tutti gli ambiti e g1i asp~~ti complessi del dialogo tra le dilierenti religioni. Diciamo che queste iniziative cominciano ad «aprire la porta>>. Toccherà poi a noi, interessati e dediti al dialogo, approfondire gli argomenti, entrare nel vivo Nella cappella dello Casa S. Giuseppe, Centro di recupero per tossicodipendenti, a Song-ju. Un monaco benedettino mostra ai «pellegrini» il «museo dell'abbazia». delle esperienze religiose e spirituaJ i delle varie fedi, anche se non è certo facile. Infine, resta il proposito di ,mantenere e consolidare le relazioni create durante il pellegrinaggio. Da parte mia, ho promesso ai rappresentanti del Cb'on-do-kyo che andrò ad assistere, un giorno, al culto domenicale nella loro sede centrale di Seoul. Tutti mi hanno chiesto di avvisarli, perché vogliono accompagnarmi e spiegarmi bene le cose... Inoltre, la monaca del buddismo-Won lavora in una delle loro «parrocchie», non troppo Lontana dal nostro Centro di dialogo interreligioso. Certamente andrò a trovarla, magari assieme al nostro gruppo. E.speria- ]M 1 ma che qualcosa di nuovo C possa nascere... -- MC l febbraio 2005 pagina 25

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