nuavano ad arrivare. Ma ognuno sembrava stare un po' sulle sue, cercando un posto appartato dove sedersi, o concentrandosi suJ giornale, alzando solo la testa di tanto in tanto, per «controllare>> i nuovi che arrivavano. Evidentemente, tutti avevano ricevuto un invito simile a quello che avevo ricevuto io, ma il fatto eli non conoscerci e di essere rutti dj religioru diverse d teneva ancora bloccati. Questo tipo di «pellegrinaggio interreligioso» viene organizzato quasi ogni anno dal Kcrp (Conferenza coreana delle religioni per la pace), ramo nazionale dell'omonima organizzazione mondiale di Dialogo interreligioso (Wcrp), con il contributo finanziario del Ministero della cultura coreano. Avevo già partecipato una volta, nell'ormai lontano 1998, ma poi avevo perso i collegamenti, da quando ero stato destinaco a Roma per qualche tempo. Appena il pullman si muove, gli organizzatori prendono il .microfono e cominciano le presentazioni Non c'è che dire: siamo proprio un gruppo molto eterogeneo. C'è il vescovo anglicano della diocesi di Seoul e due dei suoi sacerdoti, più la pastora di un'altra chiesa, a rappresentanza dei protestanti; due laici buddisti (uno dei quali è l'attuale direttore generale deJ Kcrp); due Il monaco buddista Pop-myong spiega la storia e le bellezze del tempio di Ki-rim ai «pellegrini». MC l febbraio 2005 pogina 22 monaci e una monaca del buddismo Won (una religione autoctona della Corea, che si rifa al buddismo, ma allo stesso tempo se ne differenzia nei simboli religiosi, nel fondatore e nell'insegnamento); ben quattro rappresentanti del Ch'ondo-kyo (altra religione autoctona coreana, fondata nell860... come avròmodo di sapere durante il viaggio); due rappresentanti del confucianesimo (uno dei quali già conosciuto in una mia precedente visita all'() Diversità confuciana di SeouJ); due membri di una religione che mai e poi mai avevo sentito nominare prima (un culto sorto dalla «religiosità popolare» coreana, io un'isola al sud del paese e che si rifa alla filosofia taoista orientale). E i Gruppo dei «pellegrini», con lo strisctone ufficiale é/ell'iniziotiva del Kcrp, di fronte al padiglione centrale del tempio buddista di Ki-rim. cattolici? Beh, ci sono io (sono anche l'unico non core-ano!) e tre laici, membri del Consiglio del Kcrp e che quindi sono anche gli organizzatori del viaggio. Che strano: neppure una suora! Il bello è che, .man mano che si fanno le presentazioru,l'ambiente si riscalda. Le persone sembrano uscire dal guscio dove si erano rifugiate e si aprono all' incontro. Saluti, sorrisi, scambio di informazioni... qualcuno cambia di posto e si avvi - cina. I giornali vengono messi da parte e il brusio deUe conversazioni riempie il pullman... Il dialogo comincia. l'ITINERARIO Trattandosi di uo «pellegrinaggio» interreligioso, è chiaro che le mete da visitare sono «luoghi sacri» appartenenti alle varie religioni. Secondo lo stile coreano, gli organizzatori hanno preparato e distribuiscono tutto: libretto informativo, lista dei partecipanti, acqua, frutta e delizie varie in quantità... perllno alcune pagine con inni, o canti sacri delle varie religioni Cosl, tra una conversazione e l'altra, io cinque ore di viaggio, arriviamo a Kyong-ju, città storica e d'arte di primaria importanza io Corea.
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