Missioni Consolata - Gennaio 2005

' BuRKINA FAso La voce ai contadini UNA ZAPPA COME ARMA testo e foto di Marco Bello Regole internazionali, aiuti allo sviluppo, povertà, immigrazione... E l'Africo, allievo di un «maestro»che lo sfrutto, nel racconto di un leader legato allo ferro, che lotta per un nuovo umonesimo in politica econtro gli aiuti «avvelenati». F rançois Traoré è alto e corpulento. Quando indossa il grande boubou celeste, incute au· torità e rispetto. Di umili origini, contadino e allevatore, è alla testa dell'Unione nazionale dci produttori di cotone del Burkina; nel2002 è stato eletto presidente della Confederazione contadina del paese (Cp f). La Cpf raggruppa la maggior parte dei coltivatori del paese saheliano, terz'ultimo nella graduatoria dello sviluppo delle Nazioni Unite, la cui popolazione, all'85%, vive eli agricoltura. Tra Wasbington, Ginevra, Cancun e Ouagadougou, Traoré non è mai fermo: porta sulle spalle la causa dei contadini africani. Qual è l' importanza del movimento contadino in Africa dell 'Ovest? Oggi, alcuni eli noi agricoltori, che sono andati a scuola, hanno fondato un po' ovunque movimenti contadini. Siamo coscienti che imestieri di agricoltore, allevatore, pescatore possono nutrire onestamente noi e le nostre famiglie. Anzi, fanno vivere la società, perché, fino a prova contraria, non si è ancora fabbrica - to un seme in grado di nutrire l'uomo: si coltiva sempre. Siamo quindi coscienti del nostro ruolo e dell'importanza che ricopre. Vi siete organizzati. Ma a livello mondiale che potere negoziate avete con le istituzioni internazionali? In passato il governo decideva sulle questioni che riguardano il nostro settore, a Uvello nazionale come internazionale, senza interpellarci. Oggi non è più possibile: se ci sono aspetti che non ci soddisfano o decisioni a cui siamo contrari , ci sentiamo in obbligo di far sentire la nostra voce ai diversi livelli. Segli organismi internazionali sono umani e le leggi sono fatte per l'uomo, esiste uno spazio per farci ascoltare. Noi siamo una traccia in questo mondo, uomini che vivono nelle regole internazionali e alle quali facciamo riferimento.Prendiamo, ad esempio, la lotta contro la povertà: c'è una grande strumentalizzazione su questo tema, a cui sono contrario; si devono ascoltare gli attori e accettare i cambiamenti, piuttosto che dire tante parole. Da noi, un giovane che dall'età di 15 anni lotta contro la povenà, la può sconfiggere. L'umanità ba la possibilità di far vivere gli uomirù sul pianeta, se le regole internazionali sono applicare sinceramente e non sono violate dai grandi. Per esempio, la monclializzazione: per me, vuoi dire che quelli che hanno il potere dovrebbero fare in modo che tutti possano mangiare, bere e dormire. Ma, nella monclializzazione eli oggi, le grandi potenze vogliono appropriarsi di tutto il mondo. Se tante persone, i poveri, non riescono a vi - vere, cosa vuol dire allora mondializzazione? A Doa banno detto che faranno dell'Organizzazione mondiale del commercio (Ome) uno strumento eli sviluppo. Vuoi dire cambiare la situazione di chi è in miseria. Ma la realtà rimane uguale. Solo guerre. Non sono d 'accordo su come si parla dei bambini soldato in Africa: il bambino africano e suo padre volevano strumenti e materiali per lavorare che non costassero cari. Ma le grandi potenze fanno eli tutto perché le risorse naturali africane vadano a loro beneficio e l'africano continui a soffrire. Cosl danno loro un fucile o un kalashnikov e qualcuno, da qualche parte, li utilizza. Sono contro le regole della moncliaJizzazione, se queste non vanno MC l gennaio 2005 pagina 45

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