Missioni Consolata - Gennaio 2005

N ata nel1927, in un periodo in cui il fascismo era al potere in Italia, il nazismo stava acquistando forza in Germania e il comunismo dominava in Unione Sovietica, l'Udp (Unione cattolica internazionale della stampa), raccoglie, oggi, migliaia di operatori delPinformaziooe di ogni angolo deJ pianeta. Tra le numerose attività, intese a promuovere la collaborazione tra giornalisti del Nord e Sud del mondo, in un'ottica cristiana e d'indipendenza da condizionamenti politici, vi è l'organizzazione del Congresso mondiale dei giornalisti cattolici, che a cadenza triennale, si tiene di volta in volta in una diversa capitale mondiale. D21 o si è svolto a Bangkok (Thailandia), dal 12 al17 ottobre 2004. Vi hanno partecipato circa 500 professionisti dell'informazione, provenienti da Asia, Europa, Africa, Americhe, Oceania. L'evento è stato preceduto dal Convegno mondiale dei giovani giornalisti cattolici (9-12 ottobre), occasione importance di confronto per quanti la condizione anagrafica pone come responsabili di un' informazione sempre più proiettata verso le nuove tecnologie e verso una globalizzazionedelle esperienze, dei ~eto~i e del linguaggio della comumcazlOne. DCongresso ha voluto essere insieme un punto di arrivo e un punto di partenza. Punto di arrivo, certamente, per il comitato organizzatore, una quarantina di professionisti dell'informazione thailandesi, che hanno lavorato duramente a partire dal dicembre 2001 , quando il precedente Congresso di Friburgo votò per Bangkok come sede successiva. Una scelta non casuale, visto che l'Asia aveva ospitato in precedenza un solo congresso dell'Ucip (a Delhi nel 1985) dal1930; ma anche una scelta significativa, per dimostrare che l'Asia, e la Thailandia in particolare, hanno l'assoluta capacità in termini tecnologici, culturali, umani per confrontarsi alla pari con il resto del mondo. In Asia, oggi e ancor più in prospettiva, si sono spostate le frontiere Partecipanti al Congresso attorno al primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra (al centro). MC l gennaio 2005 del dialogo, dell'inculturazione e della nuova evangelizzazione. Proprio la Thailandia, per la situazione geografica, etnica e religiosa, rappresenta una sintesi dell'intero continente, senza contare che la chiesa, assolutamente minoriraria nel paese, esprime una vivacità e vitalità sorprendenti, a confronto con un mondo buddista tradizionalista e in difficoltà di fronte alla necessità di accompagnare senza apparenti traumi lo straordinario sviluppo del paese. L'organizzazione impeccabile in una cornice di grande cordialità, la partecipazione attiva dei massimi vertici della chiesa thailandese e il saluto personale aU' assemblea del primo ministro Thaks.in Shinawatra, hanno introdotto i partecipanti (asiatici in maggioranza, ma con una presenza dawero internazionale) ai vari interventi e momenti di discussione anorno aJ tema <d..a sfida dei media di fronte al pluralismo culturale e religioso: per un nuovo ordine sociale, giustizia epace>>. M olti i temi affrontati nelle diverse comunicazioni e dibattiti, e tra questi: l media e la sfida del pluralùmo culturale e relt'gioso in Medio Orientee in Iraq, proposto da moos. Casmoussa, arcivescovo siro-cattolico di Mosul; Tensione globale, pluralismo narrativo epace, un'analisi sul potere dei media, proposta dalla professoressa thailandeseSuwanna Satha-Anand; di più stretta attualità la riflessione di moos. Owen Campion su Impatto della relz'fione nelleelezionipresidenziali de 2004 negliStati Uniti. Fuori dal programma degli interventi, la folta delegazione libanese ha distribuito ai partecipanti un documento in cui hanno chiesto l'impegno dei ma.rs media cattolici nel mondo per favorire il pieno ripristino della sovranità nazionale in Libano. Comunicazioni a parte, un ruolo di primo piano hanno avuto le tavole rotonde e i dibattiti, che hanno messo a confronto esperienze, posizioni e sensibilità di partecipanti provenienti da aree geografiche ed esperienze assai diverse. I n un continente dove l' influenza dei mass media è allo stesso tempo improntata al conformismo verso i poteri forti e alla critica di sistemi spesso iniqui, in un paese come la Thailandia, dove il primo

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