Missioni Consolata - Marzo 2002

R oma, 8 febbraio 2002. Noi, 150 missionarie e missionari partecipanti dal 4 all’8 febbraio al Forum «Insieme, prendere il largo», orga- nizzato dalla Conferenza degli istituti missionari ita- liani (Cimi), dal Segretariato unitario di animazione missionaria (Suam) e dall’Editrice missionaria ita- liana (Emi), ci rivolgiamo alla società italiana, alle istituzioni politiche ed ecclesiali facendoci voce delle popolazioni con le quali condividiamo sofferenze e speranze. Esprimiamo forte preoccupazione per il crescente clima di diffidenza e paura, di violenza ed emargina- zione che percepiamo nella società italiana e in alcu- ni recenti orientamenti politici. In particolare circa: 1. L’adesione alla guerra come risposta agli atti di terrorismo. Con il papa riteniamo che «mai le vie della violenza conducono a vere soluzioni dei pro- blemi dell’umanità» (udienza del 12 settembre 2001). La guerra non solo non risolve i problemi, ma è contraria alla Costituzione italiana (art. 11) e al diritto internazionale vigente. 2. La gestione delle politiche migratorie secondo una logica di mercato. Siamo convinti che gli immi- grati sul nostro territorio sono prima persone e poi «forza lavoro» e che i loro diritti vanno riconosciuti. Occorre, perciò, favorire nella società italiana l’aper- tura alle diverse culture per un effettivo inserimento degli immigrati. 3. Il disegno di legge n. 1927 che modificherà la leg- ge 185/90 sul controllo del commercio di armi. Chiediamo che la normativa attualmente in discus- sione al parlamento non stravolga i principi ispirato- ri della legge 185/90 (divieto di esportare armi a na- zioni in guerra o che violano i diritti umani) e intro- duca invece misure di controllo sulla destinazione finale di armi per evitare «triangolazioni». 4. L’aumento delle spese militari e la riduzione degli aiuti per la cooperazione. Dopo che nel biennio 2000-01 l’incremento delle spese militari era già sta- to del 10%, per quest’anno è previsto un aumento del 15%, mentre la quota che l’Italia destina nel- l’aiuto allo sviluppo non raggiunge ancora lo 0,2% del prodotto interno lordo, ben lontano dalla per- centuale dello 0,7% fissata dall’Onu. Chiediamo alle istituzioni politiche di: 1. Sviluppare una politica estera italiana ed europea a favore della prevenzione e la soluzione non-violen- ta dei conflitti. In particolare chiediamo un impegno preciso per porre fine al conflitto israelo-palestinese e alle numerose guerre «dimenticate» ancora in atto in tante nazioni del Sud del mondo. 2. L’introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie (tipo «Tobin tax») nella «zona euro» per ridurre le speculazioni, ridistribuendo le risorse rica- vate a favore dello sviluppo. 3. Farsi promotrici nelle istituzioni internazionali (Fondo monetario internazionale, Organizzazione mondiale del commercio e Banca Mondiale) di poli- tiche economiche, per favorire scambi commerciali più equi nei confronti dei paesi impoveriti e rapporti più paritari tra i paesi del Nord e Sud del mondo. 4. L’accoglienza delle istanze provenienti dalle com- ponenti sociali e religiose nella formulazione della Costituzione europea. I nfine auspichiamo che le comunità cristiane non vengano meno al loro dovere di cittadinan- za attiva, per costruire una società più giusta e rispettosa dei diritti di tutti. A noi, missionari, san Paolo rivolge il monito: «Guai a voi se non annunciate Gesù Cristo!»; ed anche: « Non vi vergognate del vangelo, perché è potenza di Dio per salvare chiunque ha fede (cfr. 1 Co 9, 16; Rom 1, 16 ). M ISSIONARIE ALM - P ADRI B IANCHI - C ARMELITANI - C OMBONIANI / E - M ISSIONARI / E DELLA C ONSOLATA - M ISSIONARI DEL P IME , M ISSIONARIE FALMI - F RANCESCANE DI M ARIA , L AICI MISSIONARI - M ISSIONARIE DELL ’I MMACOLATA - M ISSIONARIE NSA - S AVERIANI / E - V ERBITI QUATTRO & QUATTR’OTTO Tre missionari della Consolata al Forum di Ariccia.

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