Ut eo.,solata· 149 l che iL temporale ripiglierà _pentpsto. con più· violenza. Là discèsa· · precipitosa ci è resa •più difficile dalla grandine accumullita sul ~rreno, bianchèggiante come dopo una nevicata, . e 'sui ciuffi traditori d'erba che nascondono Ìa 'sdru~ioievole ~~da.· Ad un cer,to punto del sentiero, attraverso ai vapori dirQ,datisi, appare per la prima volta ai nostri sguardi la vetta gloriosa, coronata ~el suo pilone. Fragorose grida di: Viva la Consolata l salutano la fugace apparizione. ~a il diavolo deve fremere di rabbia., perchè, quasi .a. risposta., una. nuova. grandinata. ci percuote, e la. segue un dilqvio che ci accompagna fino all'accampamento, ove giungiamo fradici, in uno stato da muover compassione. lvi il ·capo-carovana si fa incontro serio serio al Superiore, t~tt<? bagnato anch'esso, -a. congra.tulal,'si che il sagrificio per la pioggia abbia. avuto cosi buoni e pronti effetti! ... Il maltempo continua, e tutto pare congiuri a. renderei memorabile l'ultima serata sull' alta ·montagna. I nostri cuochi, i fratelli Luigi -e Celeste, sono indisposti ; li suppliscono ii P. Perlo Gabriele ed i fratelli Anselmo e Andrea, che per darci a cena :una minestra ed un po' di caffè, impiegano tre buone ore. Ma. se non si riesce a tener acceso ~n po' di fuoco per la cucina, s'incendia una delle capanne-ricovero degli indigeni, e brucia con tale rapidità da permettere appena a chi v'è dentro di scappar fuori, a godersi sulla pelle nuda l'acquatta gelata che cade sempre turbinata dal vento. Si deve improvvisare alla meglio, cosi al buio, un altro ricovero per i poverini, e quella fu certo una notte brutta ·per loro, non molto più bella però per noi, pieni di freddo, coi letti e le coperte più o meno penetrati dalla pioggia. .Ma le piccole miserie passano e la soddisfazione resta, tanto più grande e bella se ha costato qualche fatica, qualche sofferenza. L'indomani di buon'ora, essendo migliore il tempo, intorno a vive fiammate possiamo scaldarci, asciugarci vestiti, e trovarci cosi tutti ben disposti a riprendere la via dél ritorno. .. n ritor:rio. Sommarr'o: Ali' adempimento d'una sacra promessa!-· Rapidità di passi e d'impressioni:- Le meraviglie del .. Kinangòp- .ça_Consolata. Signora e Donna del Kikùiu. Lassù, ai piedi della Consolata, avevamo fatto promessa· di ripigliare ciasèuno con rin~ novato ardore il proprio lavoro di missione; esaurito pertanto il nostro programma su queste· elev.ate altitudini, ognuno si sentiva omai impaziente di ritornare alle sue occu-. pazioni, pensando che tante cos~ reclamavànò. la nostra presenza, che. tante anime ci aspet• tavano. ' La strada presa nella salita non ci tornava più comoda· per la discesa, .e d'altronde ci· sarebbe ora stata insopportabilmente lunga.• Prendemmo perciò per la vallata del Mascioia, e giù, più in éorsa che in marcia, per i sentieri dell'acqua, contenti e fieri, voltandoci di quando in ·quando a rimirare la vetta nostra, come se avessimo lasciato là qua~cuno che ci guardasse. E a nostra volta riguardavamo ora, il colosso in modo speciale, diverso da quel di prima, con altri sentimenti; ri- -passandone le prominenze e le anfrattuosità andavamo rievocando le memorie recenti e lontane unite a ciascuna di esse; e il mistero aleggiante sulla nerà montagna sembrava essersi dissipato. Ci .pareva di vedere tutto con altri occhi. · - Quando ci fermavamo a mezzodi per il .pranzo avevamo già discesi circa 2000 metri ; la sera ci accampammo verso le 17 stanchi, ma lieti e pieni di brio morale, come chi dopo un gran viaggio s'avvicina alla casa. sua, alla. ·sua famiglia. E la corsa ripigliò il se- · guente mattino, e di corsa. a.rriv~mmo a Tùsu affatto inaspettati e precedendo di parecchie ore_i portatori. Avevamo fatto in men di du~ ' giorni la strada., ·che ne a. veva nell'ascesa richiesti quasi quattro. . La notizia del ritorno si sparse subito per il paese, e in poco d'ora una folla si pigiava nel cortile della Missione, a sa.luta.rci, a congratularsi con noi del felice viaggio. L' a.r" rivo dei nostri portatori poi diede luogo ad una scena originale.-Di dove venite? (è questo il saluto abituale fra gli Akikùiu
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