144 llt eoflSO(ata bacee, tra cui ne osserviamo una specie di strana e meravigliosa bellezza. Ha foglie lunghe 40 centimetri di forma oblunga, che, raggruppate in giro, formano un magnifico vaso da cui s'alza il fiore piramidale, ·composto di innumerevoli fiorellini simili alle nostre mar- · gherite gialle, e formante un magnifico mazzo di .un metro e mezzo d'altezza e d'effetto oltre ogni dire grazioso. Le foglie sono vellutate e flessibili al pari del cuoio: stando a .stretto contatto fra loro ritengono'. l'acqua come in un gran calice, siccbè la pianta ne è sempre impregnata (vedi inc. a pag. 139). Tra le roccie poi si trovano fiorellini bianchi, assai simili ai nostri edelweis, ma nòn come questi vellutati; staccati però si oonservano ànch'essi senza appassire: Còl trovarci in terreno aperto e non lontani·dai 4000 m. sul mare ·s'impongono, più · che nei passati giorni, due gravi problemi: quello del ~icovero per la notte di tanti indigeni e. del loro riscaldamento (dovendosi con grandi fiamm~te supplire alla deficienza 1ii vestiti), e quello dell'acqua che non possiamo aspettarci di trovare tanto·faciln;,ente a questo livello, sebbene si sia sulla montagna delle pioggie. Là. prudenza perciò ci Consiglia ad accamparci , · chè quantunque co.t;t una tirata, come si dice, ci possa essere la speranza di raggiunger~ l'ultima vetta prima di notte, 'il farlo sarebbe tin' imprù- ' danza grave che potrebbe avere serie conseguenze. Mentre la carovana si riposa - e· ne ha proprio bisogno, chè a quest'altezza, causa la rarefazione dell'aria, tutti questi poverini sotto il carico soffiano come mantici - chi qua, chi là ci sparpagliamo in cercà d' acqua ~ di un luogo, ove accamparci un po' al riparo dai venti della moJ?.tagna, che nella notte soffiano gelati e violenti. Alle due finàlmente· abbiamo trovato un magnifico posto in un pianoro ·abbastanza riparato. Rizziamo le nostre tende affatto a ridosso d'un'enorme muraglia a picco, che ·si frappone fra noi ed il Kinangòp, quasi a tagliarci la strada, ma che nell'intenzione nostra deve di'fenderci dalle fredde carezze della montagna. I portatori degli effetti da campo e 'delle nostre cose personali erigono ,alla meglio qualche capanna colle piante er- · bacee che hanno a disposizione, mentre il resto della carovana viene rimandato indietro alle pinete, giù in basso: alcuni per portarci su del combustibile, altri per prepararsi colà le loro cà.panne. Quando i primi porta· tori han terminato il nostro accampamento, noi facciamo .anche ad essi la proposta di scendere ai boschi per passarvi la notte, perchè vi troverebbero abbondanza di combustibile e sarebbero senza dubbio meglio riparati. ·Ma .nessuno accoglie la proposta. Ci dicono che preferiscono soffrire un po' di freddo restando presso di noi. E ciò si spiega sia colla fiducia grande che ripon- ' gono nei fucili europei, dai quali son certi di essere protetti contro qualunque bestia feroce; sia sopratutto, per 1». grande confidenza che hanno nel patri, ben sapendo che se qualcll'no animala sarà curato come un nostro :figlio; e poi... qualche rimasuglio di cibo~resta sempre. .. - Intanto.che si1 prepara il pranzo, andiamo ' per gruppetti ad esplor~re · le piccole p;nte circostanti (vedi incisione a pag. 141); si prendono fotografie e ·si fanno studi a- ·rac· colte secondo il proprio 'gusto. Sfortunatainante grossj nuvoloni ci J privano del bel panorama dalla parte dell'Uganda; ci si parano invece scoperte alla vista le grandi piane deserte e la catena delPAberdare: Sul far . della sera però il tempo si ·fa brutto, e tutti sanno che .voglia dire brutto tempo in montagna, sopratutto quando questa montagna non è·lontana dai 4000 metri e si trova sotto l' equatore. Ci tappiamo nelle tende alquanto sconcertati .dal timore che continui cosi l'indomani, e molto inquieti per i nostri uomini, raécolti· in troppo fragili ripari. Ma che cosa possiamo fare ·per loro? Ci conf01;ta la fiducia che la Consolata farà scudo colla materna sua potenza ai por· tatbri del suo·pilone; e siccome la speranza è l'ultima a morire, prepariamo e ·discutiam~ il programma per la'giornàta definit'iva, per· la nostra festa sul Kinangòp. Si· stabilisce che il Superiore ed il P. Borda diranno la
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