136 1.2 eo.,so(ata denti, essendo noi qui venuti con tutt'altro scopo che 'di sport ' o di gloria.. D'altronde il· Kinangòp è veramente la nostra montagna: . quella. che c'invia la frescura vivificante e la forza motrice per le nostre macchine; mentre il Kény~.è piu distante da. noi, nel centro di una regione ancora. inesplorata, alla quale il governo inglese interdice fin qui l'accesso agli europei. Non ci poteva pertanto esser dubbio sulla scelta ,dell'altura, ove erigere il nostro piccolo monumento alla Consolata. Il pilone fu disegnato dal fratello Aq~ilino che preparò pure le parti in legno coetitueJ?.ti lo scheletro, mentre il fratello Be· · nedetto ne costruiva le parti metalliche che formano. l'esterno dell'opera. Entrambi vi misero il maggiore impegno, perchè la. me" desima riuscisse artistica ed insieme resistentissima., dovend9 sfidare le collere terribili di chissà quali indiavolate tormente. Come si scorge dalla. fotografia., (vedi incisione a pag. 147) il pilone ha. forma. otta.go· na.le, a. mo' della lanterna. di un faro: form~ da. noi scelta affinchè esso offrisse minor contrasto ai venti che spirano violentissimi sulle cime del Kina.ngòp. Due lati dell'ottagono sono a sportelli, presenta..nti, se aperti, un gra.ziCiso tempietto; nel cui centro sta la venerata. effigie della. Consolata dipinta. su la- .miera., con sopra una dedica incisa su zinco, e sotto i nomi dei partecipanti all'ascensione. Ai lati dell'effigie furono collocate due piccole bandiere: l'italiana. e l'inglese, e graziosi ca:ndellieri d'ottone, appartenuti già àll'altarino del compianto teol. Luigi di Robila.nt, il quale certo avrà gioito dal Cielo vedendo il bell'impiego dei suoi giuoca.ttoli da fanciullo. Naturalmente tutto il pilone fu fatto smonta.bile in diversi pezzi, ciascuno di peso non superiore ai 20 chilogrammi, a. fine di poterli inerpicare su vette senza. strada e eu orli di precipizi. Il nostro amato Superiore P. Perlo aveva. fissato come punto di riunione .e di partenza la stazione della. Consolata. a. Tusu, dove.gli ascensionisti dovevano trovarsi il 22 marzo· a. mezzogiorno. E difatti all'ora. indicata. tutti eravamo radunati e pronti con bagagli, ten~e, ' cibarie ed altre cosette indispensabili per affrontare altezze inospitali interamente seque- - strate, non solo dal mondo civile, ma pur anc€1 _dal selvaggio. I portatori indigeni erano 45, caricati dei vari pezzi del pilone, delle tende, corde, ed attrezzi, arnesi di cucina, ·viveri per :poi e per loro. Siccome nell'attraversare le cintufe di foreste vergini, che sembrano interdire l'accesso alla gran montagna, era facile l'imbattersi in elefanti, leopardi ed _altri poco · piacevoli ospiti di quei luoghi, avevamo aggiunto alla carovana varii fucilieri, o meglio portatori di fucili; chè quanto allo spararli in caso di bisogno avremmo pensato noi. A forza. d'interrogare a destra ed a einistr~, eravamo venuti nella. conclusione che per raggiungere il massimo dell'alta montagna. si potevano tentare due vie: una da nord che . gli indigeni ·di Tusu assicura.vano ees~re lunga. e difficile; l'altra. da sud secondo lòro corta e facile e che noi stessi, nelle nos~re esplorazioni della. foresta vergine, avevamo già percorso in parte. Naturalmente cosi . suggestionati dalle guide arruolate a. Tusu, noi della segheria ~vevamo deciso per questo secondo percorso: Ma il nostro Superiore, il quale per ·ragione del suo ufficio aveva. già piu volte dovuto ·valicare questa catena in punti che toccano i 3000 metri, optava per la. strada da. nord, che attraversata la. ·foresta. d'alberi e quella. di ba.mbu dà a.ll' aperto sul creatone stesso del Kinangòp : un creatone che, come avviene su tutta. la. catena. dell'Aberdare,' collega. le varie punte (vedi incisione a pag. 133). Invece per la. via. da. sud la. foresta. si protende piu lunga, e la. 'brughiera., per essere i declivi meno ripidi, si estende impervia per molti chilometri: cosa. questa. di cui in paesi senza. strada. bisogna. tenere molto conto, poichè il doverci aprire il passaggio attraverso una: vegetazione composta d'arbusti spinosi e di lia.ne intrica.tissime, non ci avrebbe indubbiamente permesso d'avanza.re ~ . non di pochi chilometri al giorno, coll'aggravante di camminare sempre in un ~unn.el di verzura, fra un gran umidore1 e senza. possibilità di'godere
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