riassumo brevemente le verità principali, nella cui credenza la trovo fermissima, e quindi la battezzo, im~onendole il nome di JlaHa R ..... Non è morta Mariuccia, ma neppure si è ancor rimessa, perchè il male.Primitivo pare siasi complicato, dando origine ad· altr~ J;Ilali. Padre BoRDA-BosSANA. Q o Volete fare una carità squisita ai missionari 7 01Jrlte loro elemosine per ·la celebrazione di messe. La·, Direzione del periodico le accetta con ri· conoscenza e si fa premura di trasmetterle ai missionari. Per queste applicazioni dJ Messe l'Autorità ecclesiastica ha fissato l'elemosina in L. 2,/JO. CENNI BIOGRAFICI del ll eijerabile. Giuseppe Cafasso ======~====== CAPO· IV. Da Ripetitore a Rettore. SOMMARIO: n Venerabile ripetitore - Ottima impressione delle prime sue conferenze - Esemplare sua continuazione di studi - Un modo singolare di valersi dei proprii diritti- Un astro che sale- Un disèepolo maggiore del maestro- It,e aà JosepltAlto esempio di. rispetto ai supel'iori- Santi stratagemmi - Morte del teol. Luigi Guala - n Vene- ,rabile gli succede in tutte le sue cariche. All' aprirsi dell' anno scolastico 1836-37 D. Cafasso assunse puntualmente l'ufficio a cui era stato eletto, e del quale era principal attribuzione il tener la conferenza mattutina di teologia morale. A questa'coferenza, detta privata, erano ammessi i soli convittori. Il Venerabile non conobbe, come docente, le apprensioni e le incertezze dei principianti; nè come molti di essi ebbe bisogno di ricorrere a pose artificiose per imporsi e · farsi ascoltare. Salita la cattedra coll'invariabile suo contegno modesto .e grave, .ma disinvolto e grazioso, egli 'intraprese l'insegnamento colla tranquilla naturalezza che gli veniva dalla sua preparazione; sicuro di . . fare, ' coll'obbedienza ai superiori, la volontà ' . di Dio, e profondamev.te persuaso di insegnare la verità attenendosi alle dottrine di S. Alfonso de' Liguori. Le idee chiare ed ordinate e la già vasta erudizione teologica del nuovo maestro ne rendevano la·parola precisa, sciolta e piana;· mentre la vivacità dell'ingegno e la composta gaiezza del di lui carattere infiltravano nel suo discorso arguzie e sali, atti a sollevare lo spirito,· aggiungendo all'istruzione il diletto.· ' ' I convittori, pertanto, fin dalle prime sue conferenze ne rimasero cosi contenti ed ammirati,, da benedire le circostanze che avevano occasionato il cambiamento di ripetitore. E tale ottima, generale impressione lungi dall'indebolirsi in seguito, andò anzi crescèndo fino all'entusiasmo, a misura che glì alumi.i poterono sempre meglio apprezzare la robusta coltura del loro docente; rimanendo nel tempo stesso ·di più in più edificati dalla paziente sua bontà a,nche coi più tardi d'ingegno, come dai pratici consigli e dai santi incitamenti alla pietà ed alla virtù, che egli sapeva opportunamente loro dare, ed a cui infondeva un forza specialissim!J. l'esempio. Difatti il Venerabile, sulle orme del Divino Maestro, assai prima d'insegnare àveva preso a fare, e presentava in se stesso un perfetto modello da essere imitato. Sebbene non tardasse ad essere occupatissimo in opere d~ ministero e di carità, egli continuò a passare molte ore coi convittori nella sala di studiò, proseguendo ad appro- ' fondirsi nella scienza sacra, come l'avaro che senza posa cerca di accrescere il àuo tesoro. -« Egli faceva lo studio con noi, attesta chi gli sedeva a lato, ed io stetti sempre alla sua destra, onde vidi ch'ei lavorava o recitava il breviario. Se veniva chiamato colla campanella, metteva un dito sul breviario e poi un segno, e se aveva uno scritto lo ritirava nello scrittoio e poi scendeva subito. Questo succedeva talora tre o quattro volte di seguito, ed egli sempre calmo scendeva prontamente, senza disturbare ». Così continuò ad intervenire colla massima esattezza d'orario a tutte le pratiche di pietà dei convit-·
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