Missioni Consolata - Aprile 1907

50 solati. Per fortuna, dopo molti dibattiti, Ngume, il capo carovana, si ricorda che ad una giornata di distanza dal luogo in cui ora si trovavano c'è la nostra Stazione industriale della segheria presso Tùsu, e propone di portarsi colà tutti insieme a cercar viveri e aiuto d'altri portatori e sopratutto- il che senza dirlo lascian trasparire da tutte le parole-un po' di c~raggio. Raramente avviene che la proposta di uno incaricato di comandare, sia dai suoi soggetti accettata con tale unanimità e tanta prontezza. Senz'altro· discu- . tere o riflettere, partono tutti, quasi di corsa, senza più rivolgere indietro lo sguardo; senza neppur un saluto alla campana tanto aspettata, e per cui han finallora lottato e sofferto... E ciò sempre per la paura di quei morti. Per via però un po' di rimorso incomincia a flj.r;~i sentire nel cuore di Ngume,' il quale, divenuto più pensoso, ne fa cenno. con quegli che lo precede, e di parola in parola - essendo alquanto sminuita la gran pauracoll,-allontanarsi dà quei cadaveri- cresce in loro il sentimento di vergogna a pre~ sentarsi così alla segheria di Tùsu, a r~1 tornar cosi, nel paese. FinahJ;~ente uno si arresta; gli altri istintivamen~e gli si ag~ grnppanointorno e fanno una cira (adunanza), conclusione della quale si è che quattro dei portatori si decidono a tornare indietro al campo fatale a custodia della campana, Iilen: tre gli altri seguiterebbero in tutta fretta ·per la segheria a cercar viveri e uomini. Il drappello d'ei coraggiosi rifà il ca~mino, ingenuamente pensando che fosse necessario 'Custodire una cosa che nessuno al mondo a~rebbe potuto sognarsi d'andar a prendere... -tanto più 1 in quel luogo! Giunti 1!-d una .rispettosa distanza dal fatale spianato, appena che possono frammezzo alle canne di bambù -intravedere la campana, si ar.restano, abbo- .racciano una specie di ricovero con frasche, accendono il fuoco e, quali sentinelle di u~ posto avanzato, s'assidono attorno a. quello a .far la guardia. La paura non li lascia dormire; da mangiarenon ne hanno, e gli stessi discorsi -di solito cosi 'abbondanti - muoiono sulle labbra. Cosi passan la notte e tutta il giorno seguente, assicurandosi ogni tan~o con occhiate di sfuggita che il prezioso deposito a loro affidato è sempre là; ed infatti la campana, ,qual scolta vigile di quel 1e~bo di mondo, se ne·sta torreggi~n te, eretta, quasi cosa vivente, a guardare quei morti, a tener compagnia a quei vivi. Finalmente, .verso' sera, *dalla segheria arrivano i primi soccorsi di viveri, con quanta avidità accolti, ognuno può immaginare. E grazie ad essi q-q.ella not~e e i giorni successivi passano meglio, chè il nero, quando ha da mangiare, non si preoccupa di molte altre cose; per non dire che quando' mangia nessun altra preoccupa~ione esiste per lui. La squ~dra che si era recata alla segheria, al suo arrivarvi, s'era nuovamente suddivisa: alcuni ·colle patate dolci avevano subito fatto ritorno ai compagni di guardia; i restanti proseguirono per Vambogo a cercar soccorso d! nuovi portatori. Soltanto con le patate dolci fu portata la notizia che i sedici niorti' appartenevano ad mia carovana di Mogoiri, organizzata dal ' governo inglese. Essa,·ne~l'attraversare l'alta inontagna, era stata sorpresa dal freddo e dalla tormenta, e - come' in simili circo- ~tanze regolarmente succede a questi indigeni :___ s'era lasciata perdere di coraggio: invece di avanzare ad· ogni còsto, s'era arrestata, e il freddo, invano combattuto con fumiganti tizzoni a cui s'avvinghiano fino a scottarsi, aveva avuto il sopravvento su quei corpi non difesi da alcun vestito, debilitati dalla fatica e non· sostenuti da addatto nutrimento'. Noi - grazie a Dio - nonostante le migliaia di uomini che, per necessità dei nostri materiali impianti e relative ~anute~zioni, abbiam dovuto fin qui organizzare in carovana, non ebbimo ancora un solo uomo perduto; mentre .invece nelle · carovane governative è cosa comune che periscano por· tatori. In certi mesi, quando, di notte, il cielo sereno fa discendere, coll'irradiazione, la temperatura molto in bassò - ·soventi volte sotto zero-oppure durante quelle st~~ogioni

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