Missioni Consolata - Gennaio 1907

lO negligenza·nello. studio del catechismo od a qualche spiccato difetto giovanile, i buoni Padri ne lo rimproverarono. G:iuseppe chinò 'uDìilmerite il capo e tacq.ue: Ma la soda ed ampia sua istruzione catechistiéa, e più anCQr~ i suoi diportamenti, ·non tardarono a -giustificarlo davanti ai suoi nuovi maestri, ~ quali presero ad interrogarlo spesso, affinchè colle sue pronte e sagge · risposte servisse di modello e di sprone a,gli altri frequentanti il catechismo. E cosi, anche trascorso il tempo in cui gli era permessa la pia pueriliM di predicare dall'alto di una ' sedia, egli continJiava a predicare qui còlla esatta ed amorosa esposizione della dottrina cattolica; a' scuola con qualche buona parola e talora con qualche opportuno consiglio; ·dappertutto e sempre coll'esempio.' Un di, mentre sulla porta del collegio 'civico alcuni studenti discorrevano in crocchio, giunse Cafasso. Ma udita appena una parola poco modesta, ei si scostò 'immantinenti e con tal modo che _tutti capirono ia ragione del suo atto; anzi alcuni ne furono cosi edificati che l'imitarono. Questo od altri· fatti somiglianti, per cui ebbe fra i compagni la denominazione di novello 8. Luigi, manifestavano sempre più chiaramente_-la sua vocazione a divenire seguace e ministro.del- .1'Agnellq pascente fra i gigli. · Difatti, compiuti nel 1826 gli' studi di Rettorica, egli sperando di veder finalmente coronàto il lungo ed ardente suo desiderio di vestir l'abito ecclesiastico, insieme coll'amico Giovanni Allamano, fece domanda di entrare nel seminario di Torino a studiarvi filosofia ed iniziarsi alla 'vita sacerdÒtale. - CAPO II. Chiericato. SOMMARIO: Vestizione chiericale del Venerabile - Deve tornare a Chieri studente in filosofia - Bella prova di stima - Un profeta in patria- Tenera furberia di maiLma Orsola - Il pane della CO!fnata - Dialogo edificante --La Tonsura e gli Ordim minori - Il chierico Cafasso in seminario - Modello di studio e di pietà-Suddiacono e sacerdote - Lapri'?'a messa in_ Castelnuovo - Tutto di Dio ! Il giov.anetto Giuseppe Cafasso, .allora in età" di sedici anni' e mezzo, riceveva l'abito l. l ' ecclesiastico la: domenica l 0 lugli<_~ , 1827, in quella stessa c;:hiesa pa-rrooch~ale di· Castel- .nuovo dov,e era stato-battezzato, dovè aveva fatta la prima comunione, dove aveva tutti edificato colla sodezza e la costanza della sua pietà. Es~endo da .alcuni mesi morto il prevosto Sismonda, la sacra cerimonia venne compiuta dall'ottimo sacerdote p. Emanuele Virano, clie in qualità di economo spirituale reggeva la cura vacante. Data la simpatia e l'ammirazione di èui lo 'stu<lente Cafasso ~ra oggetto, il fausto avvenimento che veniva a coronare i suoi lunghi -desideri rallegrò pure tutti i buoni Castelnovesi, i quali lo commentarono dicendo nel loro semplice e vivo linguaggio che nessuno più di GiÙseppe era degno di vestire le sacre divise, e che egli sarebbe certamente divenuto un s~cerdote da fare-grande onore alla sua famiglia ed'al paese. L'impressione personale del giovane !evita è riassunta nelle testuali parole che egli ebbe in seguito più vol~e a ripetere, ricordando il l oluglio 1827 : « Quello fu per me un giorno di paradiso :.. Ed il valore e l'intimo significato del de'tto in bocca sua si farà chiaro col proseguire del nostro racconto. . Anche Giovanni Allamano era divenuto chierico. Però ·siccome nel seminario metropolitano di Torino mancavano assolutamente i p9sti, i due fedeli compagni,· come già avevano dovuto fare nell'anno scolastico antecedente per il•l 0 corso di filosofia, tornarono a Chieri per il 2°, frequentaJldo le lezioni che al collegio civico teneva con lode il padre SibillJl.. A dire quanto la nnova qualità di ·ascritto l . al santuario avesse aggiunto alle virtù di cristiano e di scolaro, che già da semplice st~dente avevano distinto il nostro chierico, basta il seguente fatto. Nei giorni .festivi, oltrllchè alla congregazione scolastica accennata nel precedente capitolo, egli doveva recarsi in duomo per le saqre funzioni, per la scu'ola ·di cerimonie ed il catechismo ai ragazzi. Ma gli 'orari non sempre coincid'evano perfettamente, sicchè talora, per·quanto accele.rass_, il passo, gli succedeva di giungere

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