178 sissimG sulla ferrovia dell'Uganda dalla·costa fino a Limùru, si ha per il viaggio di ogni missionario una spesa di oltre 800 lire. Ad essa resta :Poi da aggiungere quella non indifferente del porto del relativo bagaglio in ferrovia, in mare e nella marcia in carovana ,verso l'interno del paese, per raggiungere ciascuno la propria destinazione. Si consideri poi l'enorme spesa, sempre crèscente, del provvedere d'ogni cosa tante persone in un paese cosi lontano dai centri civilizzati; dove un bianco non trova una sola casa abitabile; non i generi di prima necessità per il suo vitto, nè il più semplice ed indispensabile prodotto dell'industria manifatturiera. ' I climi africani, anche i migliori come quello delle nostre missioni, hanno terribili insidie per l'europeo, il quale, pen~ la vita, non può dimorare in capanne all'uso indigeno. Ai nostri, essendo impossibile l'averle· in muratura, convenne dunque procurarsi almeno casette di legno. Ma perchè fosse loro possibile ricavare queste umili case dagli alberi della foresta, si dovette loro spedire da Torino l'intero macchinario per l'impianto di una segheria idraulica; tutti gli strumenti per il taglio e la lavorazione del legno; tutte le ferramenta fino all'ultimo chiodo. Si ebbe a pagare al governo inglese la tassa legale per il permesso di tagliare alberi; a retribuire un numero strabocche· vole di giornate agli indigeni, i quali, se si contentano di una piccola mercede, per la naturale pigrizia di razza aggiunta all'imperizia, impiegano un tempo assai maggiore di quello che basterebbe ad un operaio europeo per compiere un dato lavoro. Le distanze poi e la mancan·za di strade, sono anch'esse causa di gravissime spese. Citiamo un solo esempio: per pprtare daila·segheria - situata presso Tùsu- i pezzi della casa , per la missione della Madonna della Provvidenza a Vambogo, accorsero 300 portatori con quattro giornate di marcia. Computando i fabbricati in pietra per le suore, assai più costosi cl!e' quelli in legno, sono già 14 le case che accorsero per le 7 nostre stazioni principali - nelle secondarie il miSsionario . vi-ve ancora in capanne di rami e terra - con una spesa .di oltre 80.000 franchi. La sola casa con magazzino generale di Limùru, costrutta solidamente in pietra (vedere la fotografia nel periodico di settembre 1905) e destinata a ric!jvere yersonale e merci in arrivo dall'Europa, costò L. 10.500. Fatte le case, conviene naturalmente arredarle, e tutti sanno quanto costi il provvedere ai letti ed ai mobili indispensabili d'una abitazione, come ai necessari utensili domestici. Due parole sul costo del mantenimento dei nostri. Sebbene essi - come tutti i missionari cattolici in ogni parte del mondo- si ·contentino del solo comfort bastante a conservarli in grado di lavorare, sono innumerevoli i gene~;i ed enormi le quantità di derrate, che, noi dobbiamo loro continuamente provvedere è spedire con noli altissimi e forti dazi d'entrata. Diamo un esempio tipico e concreto. L'esperienza, ai primi esploratori come agli africanisti dei nostri giorni, ha provato che un europeo nell' ~frica equatoriale, non può eliminare completamente dalla sua nutrizione il pane, o un suo equivalente farinaceo, senza essere in breve tempo consumato dall'anemia: la malattia tipica di tutti gli europei nelle regioni equatoriali. Dovendo quindi fornire ai nostri missiop.ari la piccola razione di pane che basti a tutelarne la vita, ci atteniamo alle gallette militari. Orbene, vogliono i nostri lettori sapere quanto venga a costare, reso in Africa, ciascun chilogramma di galletta, che paghiamo in Italia 50 cent'esimi? Nientemeno che 1,75 al chilogramma, cioè più del triplo del prezzo d'acquisto: Così triplica, anzi quadruplica il suo prezzo il vino, che perciò i nostri non usano che in caso d'indisposizione, con privazione resa doppiamente sentita dal pesante lavoro cui debbono attendere e dalla loro qualità di piemontesi. Un'ingente spesa importa anche il corredo del missionario in Africa, accorrendogli di necessità abiti leggeri per il sollione diurno e vestiti pesanti per l'intenso freddo seròtil}o e mattinale. Gli acquazzoni torrenziali,
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