/ W eoflSO{ata- 127 sapendo abbastanza munita la piazza da quella parte, si guardò dall'inviarvi il menomo rinforzo indebolendo il pr!lsidio della cittadella, dove aspettò di piè fermo· il nemico. Difa.tti verso l'una pomeridiana esso, irrom· pendo in tre distinte colonne come torrente furioso, sgomina le scarse forze che custodiscono le con~roguardie dei tre consueti ba· luardi e se ne impadronisce, penetrando fin nei ripari innalza,ti ultimamente dal Daun. Il conte di Brozolo comandante sul B. Amedeo viene ucciso; il capitano Brun preposto al S. Maurizio cade gravemente ferito Altre squa- ,dre nemiche investono intanto le capponiere·e gli altri r:ipari del fosso; altre ancora, girando attorno alla base della mezzaluna, cercano di introdurvisi di sorpresa. L'ora, .scelta ad arte,·era qnella dell'afa più greve e della luce più abbagliante, in cui di regola posavano le armi lasciando prendere cibo ed un po' di riposo ai soldati: l'assalto giungeva quindi anche stavolta in·a!ìpettato, quanto al momento. Ma presto i difensori si riscuotono e da ogni parte vengono alla ri· scossa. Il D'Allery ne prende tosto la direzione e para ai più urgenti bisogni; in:tanto il Daun, alzatosi dalla mensa frugale a cui si era apP.ena seduto, ·giunge col marçhese di Caraglio. Sotto il vigoroso impulso di tali capi, le cose cambiano prèsto d'aspetto. Malgrado una resistenza eroica, degna di miglior causa, i franco·ispani sono per ben due volte ricacciati e vinti su tutti i punti: al presidio della cittadella - chiamato da un ordine fulmineo -a tamburo battente e bandiere spiegate è venuto a dar man forte il reggimento Guardie che bivaccava in piazza S. Carlo, insieme'colle reliquie del reggimento Starhemberg. Gli invasori al noto gridò di Savoia! sono inseguiti colle spade alle rerli fin nelle loro batterie, da cui i vincitori non si ritraggono senza aver fatto il maggior possibile danno. Quale fosse la perdita totale degli assalitori nella sanguinosa giornata non è noto, m~ fu certo gravissima, giacchè un autorevole scrit· tore francese confessa che essi avevano prodigieusement souffert. La guarnigione aul'!tropiemontese perdette 150 soldati e 18 distinti ufficiali, dei quali metà del reggimento Guardie, a cui spettarono i primi onori nel fatto. Fin dal principio dell'assalto il Daun, non credendo opportuno il ·loro intervento, aveva dm·ato qualche fatica a calmare circa 400 tra i. più o ardenti campioni della milizia chiedenti, quasi imperiosi, di partecipare alla sorte dell'armi, che tutta la cittadinanza aveva seguita con ansia indescrivibile. «Mentre si · combatte nella cittadella - scrisse il Solaro - nella città tutto è in moto, tutto si agita: le vie e le piazze adiacenti alla cittadella rigurgitano di popolo; i campanili ed ·i tetti vicini son carichi di gente. Quando il pericolo è altrettanto evidente quanto la speranza incerta, in quei momenti di ansia violenta, si sparge la voce che le c<ilse non vanno male per noi; indi si diffonde la notizia che vinciamo. Tuttavia perdura ancora il dubbio, allorchè si vedo!lo arrivare a gran carriera uomini a cavallo, che fendono la folla e gridano al popolo : « I nemici sono respinti, i nemici sono sconfitti ! ».Queste voci si ripetono da altrettante bocche quante sono le persone, e corrono come un torrente da un estremo all'altro della città». A portare al colmo la gioia per questa seconda grande vittoria seguita a quella di pochi giorni prima, arri vano nuove lettere di Vittorio Amedeo II e del principe Eugenio annuQ.zianti il loro imminente arrivo. Il governatore Daun, alla testa della popolazione, si reca alla chiesa di S. F1lippo a render grazie all'Onnipotente; ed in tutte le chiese s'intraprende la novena della Natività di Maria SS., che prende uno slancio indescrivibile al santuario della Con· solata. «Oramai - dice il Metalli, anch'esso uno dei più diligenti cronisti dell'assedio - i difensori di Torino si recavano a cambiar le guardie al suono delle musiche e dei tamburi, ~ sulle mura stesse passavano talvolta,le not· turne veglie fra lieti concerti ai quali, cosa singolare, assistevano con diletto, nelle tacite tregue, gli stessi nemici ». Solo il Daun e gli altri principalissimi capi erano punti da. un to~mentoso segreto assillo. Il duca aveva loro scritto di prepararsi a concorrère con una vigorosa sortita del presidio al prossimo assalto del campo nemico, esigendo in proposito il loro consiglio, ed essi !>i chiedevano con angoscia se la polvere sarebbe bastata :fino alla prova estrema. Mà. nulla lasciando di ciò trapelare ai soldati nè al popolo pienamente fidenti nella vicina liberazione, essi continuavano come nei passati giorni a nulla trascurare per l'ultima resistenza. Dal canto loro i gallispani, sebbene profon.
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