122 llt eof1SO{ata zioni conquistate e partendo dalla medesima., gli assedianti spinsero verso le retrostanti fortificazioni trincee ed approcci diversi in vario senso ed in tanto numero - come scrive il Solaro - che non si contavano più. E la lotta ad oltranza, tra chi voleva ad ogni costo' avanzare e chi voleva ad ogni costo impedirlo, continuò accanita a colpi di cannone ed a scoppi di mina; a tremendi assalti corpo a corpo dati e respinti di giorno e di notte, alla luce del sole e nelle visc~re della terra. Sugli spalti, sui bastioni e nelle trincee più numerose erano le vittime, ma in forma più orrenda trionfava la morte fra le tenebre delle gallerie di mina, lé quali spesso divenivano per qualche tempoimpraticabili per' !~ammasso ed il fetore dei éadaveri, la cui asportazione riusciva talora tanto difficile e pericolosa che vi si adibivano i condannati a morte. Assedianti ed assediati,.avanzando per vie e sentieri sotterranei già esistenti od in costruzione, tendevano l'orecchio al rumore sordo dei picconi per indovinare i lavori dell'avversario e rovinarli, diroccando le gallerie, sventando con opportune aperture i fornelli di mina, soffocando i lavoratori coi fumacchi: speciali apparecchi che scoppiando spandevano gaz asfissianti. Nello stretto ed oscuro ambito delle gallerie si ripetevano su piccola scala tutti gli episodi della lotta all'aperto. Nella notte dal 3 al 4 agosto, mediante un pozzo profondo 13 metri, i francesi penetra: rono nella galleria capitale inferiore del bastione B. Amedeo ed incominciavano ad ·avanzarvisi, quando i piemo:b.tesi la chiusero con una barricata di sacchi 'di terra e lana. Ma non riuscirono a cacciarne gli invasori; i quali si fortificarono allo stesso modo. Per quattro giorni i due nemici rimasero così di fronte nell'angusto e buio campo di lotta; il quinto, cioè il 7 agosto, i francesi, riusciti a sfonllare la barricata dei difensori, già credevano di aver libera l'entrata nella cittadella, quando i piemontesi, per un'apertura praticata nella galleria superiore, gettarono nell'inferiore sei bombe ed un ammasso di terra e sassi che l'ostruì completamente. Una lotta più fiera e pertinace, sempre rinnovantesi dal 2 al 20 agosto, fu combattuta per il possesso delle gallerie capitali della mezzaluna del Soccorso, in cui doveva poi svolgersi uno degli episodi più celebri dell'assedio. Ma anche là la vittoria restò -infine ·,completa ai bravi granao tieri e minatori piemontesi, i quali avevano sui nemici il grande vantaggio di conoscere il terreno e di possedere già. costrutte le vie sotterranee che gli avversari dovevano faticosamente scavarsi. La loro opera, rimediando in parte alla forzata i:ç~feriorità a cui era condanna,ta l'artiglieria della piazza·, ebbe una ' parte considerevolissima a rallentare il pro· gresso dell'assediante. Questo intanto, abbandonata quasi l'azione contro l'Opera a corno e le difese di Porta Susa per rivolgerla più intensa contro la cittadella, il 20 agosto era giunto a stabilirsi nel tratto di strada coperta corrente lungo il fosso ' prospettante i tre baluardi assaliti, cioè quelli dolll. Amedeo, di S. MaU:rizio e della mezzaluna del Soccorso, e già. p~ocedeva, sotto vivo contrasto, al coronamento del fosso. All'intelligenza del racconto gioveranno qui brevissime dilucidazioni. Dai due lati del fosso - opera principalissima di difesa - quello adiacente alle tnura della fortezza dicesi scarpa, contrpscarpa l'opposto. Lungo la controscarpa, dalla parte interna e ci~ca due 'metri sotto il suo ciglio, .corre una larga strada, la quale ·rimane naturalmente protetta o co· perta dal tiro proveniente dalla campagna da un solido parapetto, di dietro il quale, salendo su apposita banchinà, i difensori possono sicuramente far fuoco sull'assalitore. Agli angoli · saglienti oppure rientranti formati dalla strada coperta nel seguire il profilo poligonale della fortezza, risultano altrettante'piccole spianate dette piazze d'armi, destinate a raccogliere . gli uomini _del presidio per una sortita o per ' muovere a parare un assalto. La eonquista della strada· coperta è un passo importantissimo per l'assediante, il quale procede tosto al coronamento . del fosso, operazione consi~ stante nel costrurre lungo il ciglio 'della con~ troscarpa una trincea continua, atta, sia a ricevere le batterie che apriranno le breccia nei muri della fortezza, sia a riparare i soldati preparantisi a penetrare per le medesime al momento opportuno coll'assalto. Difatti i .francesi, coronato il fosso, impia1n- ~ tarono tosto quattro poderose batterie ui breccia: due dirimpetto alle facce della mezzaluna del Soccorso e due nelle .sue piazze d'armi. Esse erap.o poi vigorosamente appoggiate da altre retrostanti; e specialmente da 40 mortai a tiro ricur.vo, i quali dalla quarta parallela, oltre. i bastioni direttamente assa-
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