u. eo.,solata 5 l'offerente - o quella persona della sua famiglia, che egli creda far iscrivere in suo luogo - è di diritto padrino o ma~ drina del battezzando. Così mentre direttamente si partecipa all'opera sublime di popolare il Cielo di angioletti e di gettare le basi di una nuova cristianità, concorrendo a coprire le enormi spese che importano le missioni - specie le africane-si dà modo a chi le dirige di moltiplicare gli operai sul campo evangelico, di procedere agli impianti che si fanno di giorno in giorno più urgenti. Se beneficare i servi, i figli, è onorare la padrona, con:;;olare la madre, avranno certo la benedizione di Maria SS. Consolatrice, che così visibilmente s'interessa alla salvezza dei poveri Africani) quanti La seconderanno nella materna tenerezza verso di essi, sia coll'iscriversi nell'Albo, sia - non potendo tanto - con obolo più modesto, e sia coll'offrire quotidiane preghiere, sante comunioni per l'incremento delle nostre Missioni. I pagani favoleggiarono del re Mida a cui gli Dei avevano concesso di cambiare in oro quant'egli toccava. La nostra religione divina, traducendo in mirabile realtà quel mito, ci consente di cambiare in oro mistico con cui si compra il Cielo anche i rimpianti che, trascurati, non sarebbero se non vano lamento, sospiro lieve di vento tra le fronde, che si perde nell'immensità della campagna. C'i si perntetta ripetere che l'abbonamento at periodz'co è intieramente devoluto a vantaggio dette Mz'ssioni delta Consolata z·n A/rica. .l bene/attorz· che cz' mandano offerte sono vi11amente prega# di indicarcz· ogni volta se queste sono pet santuario, oppure per te Missionz· detta Consolata. Le o/- /erte inviatecz' senza alcuna z'ndicazione, s'z'ntenderanno /atte a beneficio dette Missz'oni. o UN'A ppELLD DALL'AFRIDA Crediamo che anche su queste colonne sarà letta con interesse e diletto la seguente lettera, diretta dal Padre Filippo Per·lo al Rev.mo canonico Giuganino, zelantissimo Dir·ettor·e Diocesano dell' Opera della S. ln(anzza. Essa, parlando dei costumi locali, darà ai nostri lettori la giusta idea dell'urgenza · che il Supe?"iore delle nostre Missioni in Africa ha di pr·ocedere a fondazioni irnpenosamente reclamate, non soltanto dalla religione, ma altresì dall'umanità. lll.mo e Rev.mo sig. Dirett01•e Diocesano dell'Opera della S. Infanzia, Il riconoscimento ufficiale del nostro Istituto da parte dell'Autorita suprema coll'affidarci una Missione indipendente, estesa quanto tutto il Piemonte, mi dà animo di rivolgermi a V S. Rev.ma, per pregarla ad avere la bontà di raccomandare la nostra Missione alla carità dei fanciulli d'Europa, i quali, privilegiati da Dio col farli nascere nella vera religione, sentono quanto nobile e generosa sia la cooperazione che essi prestano per estendere questa grazia ai loro infelici fratelli dell'Africa equatoriale. Parecchi sono imotivi che mi spingono a rivolgermi in particolar modo alla carità dei fanciulli. Mi permetta che a brevi tratti glie ne esponga qualcuno, fiducioso che l'appello fatto a nome dei poveri e disgraziati bambini nati fra le te· nebre dell'ignoranza e della barbarie, troverà nn'eco nei cuoricini gentili, già così presto apertisi al soffio della carità cristiana. Uno dei primi titoli che ci raccomanda è senza dubbio il numero assai rilevante di battesimi dai miei missionari e suore confe~ riti fin qui a bambini morenti: battesimi che
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=