Cosi tutti i ritagli di tempo, .che restavanÒ dalle occupazioni ordinarie, venivano utilizzati, formando -della vita giornaliera del missionario un non so che di eterogeneo, di vario, di èui in paesi civili è assolutamente irppossibile avere un'adeguata idea. Fu framezzo a questo avvicendarsi di cose, · a questo multiforme e rude lavoro che le varie stazioni di missione si dovettero fondare, incominciando dal disboscamento del terreno, per finire ad una serie di abitazioni l . che comprendono case distinte per missionarii, suore; boys di servizio, refettorii, dispense, cucine, cappelle, scuole e tettoie. E fu pure durante queste varie costruzioni, con tutti i loro annessi e connessi, che dovette iniziarsi e svilupparsi, in parallelo, il lavoro d'apo· stolato, di vera missione. 'r due lavori pro· cedettero sempre binati, or con maggiore or con minore intensità recirroca; mai però che il secondario facesse dimenticare o sopraffaçesse il principale. Il lavoro spirituale Gli es1wcizi spirituali e le conferenze di Fort Hall - Le visite ai villaggi - Scuole peripatetf,che - La buona massima : cammina1·e divisl, colpire 'Un·iti. Appena coll'aiuto dei laboratorii di Tùsu, guidati dai fratelli aumentati in numero, .i nostri ~issionarii poterono ,libararsi alquanto .dai lavori più materiali e che assor· bivano maggior tempo, i~ lavoro d'apostolato prese il sopravvento. I più urgenti impianti di case .eran fatti; le migliori posizionÌ strategiche, atte a fronteggiar il pericolo protestante, eran prese; quindi i missionarii furon liberi di svolgere la loro attività quasi esclusivamente attorno al lavoro spirituale. Questo secondo periodo della storia delle nostre 'mis· sioni sì iniziò con gli Spirituali Esercizi a Fort-Hall (27 marzo 1904), accom'pagnati da una serie di conferenze intorno ai si-- stemi da adottare pel buon andamento delle missioni. Vi presero parte 'tutti i sacerdoti, e le conclusioni che se ne trassero, frutto della c~mune esperienza, servirono da quei giorni come di guida a tutte le stazioni nel lavoro di apostolato. 143 o Le visite ai villaggi cop:tinuarono a godere il primato nelle fatiè)le apostoliche; ma da allora crebbero in numero. Mattino e sera di tutti i giorni della settimana, eccettuate le sole feste, missionarii e suore partono in visita: giunti ai villaggi prestabiliti si catechizza, si curano gli ammalati e si discorre di oghi cosa, figurando di interessarsi anche d~gli affari materiali di quei poveri indigeni, cercando in tutto di affezionarseli e r:enderli attenti alla parola di Dio. Possibilmente si cerca di ripassare negli stessi villaggi al· meno due volte al mese per evitare che, scorrendo troppo tempo da una visita all'altra, gli uditori non dimentichino-quanto fu loro insegnato nella visita precedente. Parecchie volte la settimana, la visita dura tutto il giorno. Ber evitare una fatica e una perdita inutile di tempo ritornando alla missione, il pranzo vien inviato là in quel gruppo di villaggi ove per quel giorno passanò la giornata i missionarii e le suore; così i catechismi si succedono ai catechismi, e la popolazione restando a contatto coi nostri per un'intera giornata si affeziona sempre più, .e l' istruzione si rassoda. Quanto si opera in una stazione è ripetuto in tutte le altre: tutte camminano con le stesse regole, con identici metodi, con u~ unico sistema. Ne consegue che quell' operare concorde dei varii centri d'azione, colpisce la fantasia del Wl!-kikùiu: dapertutto sente gli stessi insegnamenti, impartiti nello stesso modo; quello che dice il Patri o la Muari (suora) di Limùru vien ripetuto esattamente a Niere, a 2GO. km. di distanza: dapertutto gli Ak~ kùiu si vedono trattati come figli, con dol· cezza ed affetto; protetti nei soprusi, istruiti nella religione dei bianchi ; i loro malati ' curati gratuitamente, insegnate le stesse preghiere, gli stessi canti. La forza morale di quest'unità d'azione ed uniformità di me· todo è senza dubbio grandissima e le masse ne sono co~e scosse, stordite e poi attratte. Ormai in parecchie stazioni si è al punto in cui deve entrare in azione la grazia divina, alla quale , sola spetta di compiere il resto: la trasformazione delle anime. 1 .'
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