Missioni Consolata - Novembre 2023

| MC | NOVEMBRE 2023 14 gano rispettate. «Le popolazioni indigene - conclude lo studio - potrebbero impedire il superamento del punto di svolta (tipping point) per la trasformazione degli ecosistemi della foresta amazzonica in ecosistemi di savana». Intanto, i Guarani Anche per merito del carisma e della notorietà internazionale di Davi Kopenawa, negli ultimi due anni si è parlato soprattutto dell’emergenza riguardante gli Yanomami. In realtà, la situazione è molto difficile per tutti i popoli indigeni e la soluzione pare lontana, nonostante la buona volontà del governo Lula, visto che il parlamento brasiliano è dominato da una maggioranza di politici bolsonaristi (per i quali i popoli indigeni sono semplicemente una palla al piede per lo sviluppo del Brasile). «La sconfitta di Bolsonaro - scrivono Lucia Helena Rangel e Roberto Antonio Liebgott nell’ultimo rapporto del Cimi - alle elezioni presidenziali è stata fondamentale per rompere con il progetto di morte e distruzione in corso. Tuttavia, non basta affrontare le sfide della causa indigena. La negazione dei diritti, il pregiudizio e il razzismo costituiscono lo scenario di un brutale aggravamento della violenza, che viene alimentata o incoraggiata negli uffici e nei corridoi degli organi statali». Si consideri che il più consistente gruppo indigeno del paese, quello dei Kaiowá Guarani (che occupa gli stati del Sud, ai confini con Paraguay e Argentina), vive in condizioni estreme. Da anni essi sono costretti ai margini delle loro terre tradizionali dalle quali sono stati espulsi con la forza dai fazendeiros e dalle multinazionali agroalimentari che le hanno occupate per farne piantagioni di soia o di canna da zucchero e pascoli per il bestiame. L’arma dell’intolleranza religiosa Proprio negli stessi giorni del giudizio del Supremo tribunale federale (Stf), il Consiglio indige- © archivio FUNAI © Bruno Kelly - ISA BRASILE Qui: membri di una comunità indigena osservano gli aiuti alimentari governativi recapitati dall’aviazione militare. | Qui sopra: un garimpo sul rio Couto Magalhães, Kayanau, Terra indigena Yanomami (in alto, a sinistra, una pista aerea clandestina). | A destra: Brasilia, una seduta del Supremo tribunale federale (Stf) per decidere sul «marco temporal»; un indigeno mostra un cartello in cui si ricorda che la storia indigena non è iniziata nel 1988.

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