Missioni Consolata - Ottobre 2023

OTTOBRE 2023 amico | MC | 77 a fare una condivisione a due a due o in piccoli gruppi da tre o quattro ragazzi sul contributo che ciascuno pensa di poter dare al mondo, al bene comune, all’umanità, alla luce di ciò che ha compreso dei propri doni. UNICITÀ E UNITÀ Dopo la condivisione nei gruppi, l’animatore sottolinea l’importanza di comunicare ad altri i nostri desideri di bene e le nostre capacità. È bello riflettere sulla nostra unicità, bellezza, ma anche interdipendenza. L’unicità e l’interdipendenza sono entrambe rappresentate dal filo colorato. Tutti i fili sono fatti dallo stesso materiale, allo stesso tempo ciascuno ha un colore diverso. Anche noi siamo così: tutti esseri umani fatti di carne, ossa, sangue e acqua. Tutti figli dello stesso Padre e parte nella stessa umanità. Ci possiamo quindi chiedere: qual è il contributo personale (il mio colore) che sto dando con la mia vita e con la mia umanità? Quale contributo per costruire un mondo più fraterno, in cui ciascuno si senta rispettato e amato per come è? UBUNTU Ora l’animatore legga (o racconti) la seguente storia: «Un antropologo propose un gioco ad alcuni bambini di una tribù africana. Mise un cesto di frutta vicino a un albero e disse ai bambini che chi sarebbe arrivato prima avrebbe vinto tutta la frutta. Quando fu dato il segnale per partire, tutti i bambini si presero per mano e si misero a correre insieme, dopodiché, una volta preso il cesto, si sedettero e si godettero insieme il premio. Quando fu chiesto ai bambini perché avessero voluto correre insieme, risposero: «Ubuntu! Come potrebbe uno essere felice se tutti gli altri sono tristi?». «Ubuntu» vuol dire: «Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti insieme». Ubuntu è una parola bantu che rappresenta una filosofia di vita. Nelson Mandela, grande leader sudafricano e protagonista della lotta contro l’apartheid, in un’intervista spiegò: «Nei tempi andati, [...], un viaggiatore che attraversasse il nostro paese, fermandosi in un villaggio non avrebbe dovuto chiedere acqua e cibo. La gente gli avrebbe offerto cibo, spontaneamente, intrattenendolo. Dopo tre giorni, quella stessa gente gli avrebbe offerto una zappa affinché collaborasse nella produzione di quei beni che con la comunità avrebbe felicemente potuto condividere. [...] Ubuntu [...] ha a che fare con il modo in cui una persona considera gli altri e come vede sé stessa all'interno delle sue relazioni [...]. Ubuntu rimanda a un principio fondamentale della filosofia africana: l'essenza di cosa significhi essere "umani". La definizione di questo concetto consta di due parti. La prima significa che la persona è gentile, ospitale, generosa, affettuosa, premurosa e compassionevole. In altri termini, è qualcuno che userà le proprie energie in favore degli altri e che non si approfitterà di nessuno. Questa persona tratta gli altri così come vorrebbe essere trattata e da qui deriva la seconda parte del concetto, che riguarda la sua apertura [...]: condivide il suo valore e, comportandosi in quel modo, riconosce la mia umanità, che diventa indissolubilmente legata alla sua. "Una persona è una persona grazie ad altre persone". Nessuno viene al mondo già completamente formato. Abbiamo bisogno di altri esseri umani per essere umani. [...] è nostra inclinazione naturale essere collaborativi e aiutarci. Non ci concepiamo nei termini “penso dunque sono” - proseguì ancora Mandela -, bensì: “Io sono umano perché appartengo, partecipo, condivido”. Così, la vita è considerata, nella cosmovisione africana, come il valore più grande, il bene supremo. [...] tutti gli altri valori [...] rimangono senza alcun fondamento se non servono a generare più vita; vivere l'ubuntu significa, allora, vivere sempre con valori finalizzati ad accrescere tanto la propria vita quanto quella degli altri. È questo essere persona!». CON SPIRITO L’animatore chieda ai giovani un feedback su quanto detto circa l’ubuntu. Dopodiché li divide in piccoli gruppi dando a ciascuno un brano della Evangelii Gaudium. Ogni gruppo legge il proprio brano e ne parla. Poi sceglie un rappresentante che riporterà in plenaria i contenuti del brano e la condivisione del gruppo. Ecco i brani suggeriti: 261. «Quando si afferma che qualcosa ha “spirito”, questo indica di solito qualche movente interiore che dà impulso, motiva, incoraggia e dà senso all’azione personale e comunitaria. Un’evangelizzazione con spirito è molto diversa da un insieme di AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT Foto di Céline Martin da Pixabay

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