Missioni Consolata - Ottobre 2023

tafore belliche, ha fatto la sua parte: «Siamo in trincea», «mascherine come munizioni», «è una guerra». Il servizio d’ordine è stato affidato alle forze armate alle quali è stato chiesto di vigilare sul rispetto delle regole, degli ingressi limitati nei luoghi d’arte o dinanzi alle scuole. Per questo è stato costituito l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole: per raccogliere dati e monitorare le attività formative delegate dalle scuole ai militari e per - come recita l’appello dei fondatori - «una decisa e costante attività di denuncia». Le campagne di Pax Christi La connessione tra scuola e mondo militare era stata già oggetto della campagna «Scuole smilitarizzate», promossa nel 2013 e ripresa nel 2020 da Pax Christi Italia, in collaborazione zioni militari, con un focus sulla funzione centrale che la cultura della difesa ha svolto e continua a svolgere a favore della crescita sociale, politica, economica e democratica del Paese». Scuola a mano armata Mentre noi abbiamo la convinzione che la scuola può e deve essere laboratorio di pace, oggi le frequenti occasioni in cui gli studenti vedono militari in veste di formatori contribuiscono a radicare in loro la convinzione che la pace possa essere portata dalle armi (o addirittura che le armi siano l’unico strumento per conquistarla). Che la sicurezza sia un bene da garantire a mano armata e non piuttosto il frutto di un welfare efficace, di servizi pubblici per tutti, di lavoro, di sanità e di scuola pubblica. Vediamo marines che insegnano inglese (come accaduto a Nissoria, Gravina di Catania, Lentini, Bronte), studenti che svolgono i loro Pcto presso la base militare Usa-Nato di Sigonella (come in alcune scuole tra Catania, Ragusa, Messina e Caltanissetta). Nell’ottobre 2022, la brigata Folgore di Pisa ha ospitato alcune scuole presso il centro di addestramento paracadutisti, per celebrare l’80° anniversario della battaglia di El Alamein, combattuta al fianco del regime nazista, reo di un inenarrabile genocidio. Si è proposto uno «scambio culturale» tra studenti e paracaduti- A sinistra in alto: il logo dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole. | Qui: su tutti i siti dei diversi corpi dell’Esercito si trovano tra le prime immagini le campagne pubblicitarie per reclutare nuovi giovani. con Mir Italia e Sos diritti. La campagna nasceva dalla consapevolezza che la scuola è un luogo privilegiato di educazione al rispetto, alla solidarietà e ai diritti e al rifiuto di ogni forma di violenza, compresa, quindi, la guerra. Si chiedeva «ai collegi dei docenti e ai consigli di istituto, così come ad ogni singola/o insegnante, [...] [di] valorizzare e promuovere l’educazione alla pace e alla nonviolenza [...] [ed] escludere dall’offerta formativa qualsiasi progetto, iniziativa e materiale finalizzati alla divulgazione, promozione e celebrazione della guerra, del militarismo e delle attività connesse, quali, ad esempio, la produzione e la vendita di armi». Intese per militarizzare La collaborazione tra scuole e mondo militare non nasce dal nulla o all’insaputa dei vertici delle due istituzioni. Tra i molti documenti e protocolli d’intesa firmati da diversi organi istituzionali, possiamo citare, ad esempio, quello del 14 dicembre 2017, intitolato «Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro», siglato dal Miur (l’allora ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), dal ministero delle Politiche sociali e del Lavoro e dal ministero della Difesa allo scopo di diffondere nel mondo scolastico, accademico e scientifico i «valori eticosociali, della storia delle tradi- © Screenshot dal sito della Marina militare “ Capita che studenti di Caltagirone facciano una gita di cinque giorni nelle basi militari pugliesi, accompagnati da ufficiali e sottufficiali istruttori. OTTOBRE 2023 | MC | 27

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=